Delitto di Garlasco, giallo dell'impronta di scarpa sul corpo di Chiara Poggi: per l'esperto balistico Enrico Manieri sarebbero coinvolte almeno due persone
DELITTO DI GARLASCO, “SMONTATA” L’IMPRONTA 33?
Doveva essere la prova regina, l’impronta 33, attribuita ad Andrea Sempio dalla Procura di Pavia; invece, è di sudore: non vi sono tracce di sangue. Ma per Marzio Capra non si tratta di una novità, perché era già emerso nel 2007.
“Questa impronta era una delle poche su cui era stato possibile fare lo stesso test effettuato in questi giorni, e già allora era stata esclusa la presenza di materiale ematico, per cui il dato era già in possesso e costituiva un elemento fortissimo, e non contestato fino all’altro giorno“, ha dichiarato a Filorosso, su Rai 3, il genetista e consulente della famiglia della vittima del delitto di Garlasco.

L’esperto ha spiegato che c’è stato un approfondimento ulteriore dal punto di vista genetico. “Non si poteva escludere, essendoci parecchio sudore, che si potesse ricavare un DNA, ma così non è stato. Bisogna prendere atto che le analisi hanno dei limiti e il materiale si esaurisce“, ha aggiunto Capra, il quale ha espresso critiche alle nuove interpretazioni, non supportate da “materialità analitica“.
LA TEORIA DELL’ESPERTO BALISTICO ENRICO MANIERI
L’esperto balistico Enrico Manieri, invece, è convinto che nel delitto di Garlasco siano coinvolte almeno due persone. A Filorosso ha spiegato che ci sono elementi che gli fanno pensare “alla presenza, nel sangue della vittima, di un’ulteriore scarpa“. Inoltre, segnala un’altra traccia: una lesione figurata sul corpo di Chiara Poggi, che il perito autoptico Ballardini aveva attribuito alla “punta o a un tacco di una scarpa“.
Dalla ricerca effettuata sarebbero emersi degli elementi: il riferimento è ai vestiti ritrovati in un canale di Sairano, nove giorni dopo il delitto di Garlasco. La tesi di Manieri è che quella scarpa possa essere compatibile con i segni della lesione riscontrata sul corpo della vittima. “Bisognerebbe verificare se c’è qualcosa di più di un’assonanza di tipo grafico“, secondo Manieri.
Capra, da genetista e consulente della famiglia di Chiara Poggi, ha segnalato che ci sono stati degli esami, non interpretazioni. “Ognuno ha le proprie opinioni; noi difendiamo l’oggettività scientifica dalle congetture e dai giudizi non suffragati da materialità analitica“.
