Si parla del delitto di Garlasco ad Iceberg, concentrandosi in particolare sulla questione del Santuario della Bozzola: cosa è emerso
Ampio approfondimento sul delitto di Garlasco ad Iceberg, su Telelombardia, e in particolare sulla pista che sta emergendo sempre di più nelle ultime settimane, quella legata al santuario della Bozzola e ai possibili casi di pedofilia e prostituzione. A lanciare l’idea è stato Massimo Lovati, uno dei due legali di Andrea Sempio, negli studi di Quarto Grado e ricordando una indagine di qualche anno fa che aveva portato all’arresto di due romeni, poi condannati per estorsione. Uno dei due, il signor Savu, è al momento latitante e Iceberg ha raccolto delle testimonianze scritte dal nipote dello stesso, consegnate al suo avvocato, Marta Portaluppi.
Cosa c’è scritto? Alessandro Boldrini, inviato di Iceberg, spiega: “Savu si confida con il nipote, siamo riusciti a raggiungere questo nipote che ha raccolto i suoi racconti prima che se ne andasse dall’Italia e li ha messi per iscritto. L’omicidio di Chiara Poggi? Lui ricalca le dichiarazioni di Savu, riferisce quello che gli dice lo zio e dice che bisogna guardare ciò che avveniva nel santuario, nel mondo della Chiesa anche ad alti livelli, cercare la pista e il movente nel mondo ecclesiastico. Chiara Poggi sarebbe stata uccisa per qualcosa legata al santuario”.
Quindi vengono riportate le dichiarazioni del nipote di Savu: “Mio zio mi disse che aveva conosciuto una ragazza che riferiva di un giro di prostituzione alle Bozzole, i ragazzi erano pagati 2 o 3000 euro per avere rapporti con un sacerdote. Di sera c’era un grande via vai alla Bozzola, questa ragazza riferiva che era stata abusata da altre persone, mio zio ha visto anche una persona che venerava una figura che faceva riti satanici per fare orge e altre attività sessuali.
C’era anche un secondo don al santuario che sapeva tutto e partecipava a queste attività, mio zio aveva paura che questi gli toglievano la vita e si sentiva in pericolo”. Quando venne chiesta l’estorsione da 250.000 euro agli uomini di Chiesa, questi ultimi avevano denunciato tutto e i carabinieri intervennero travestiti da preti, e arrestando i due romeni al momento dello scambio di denaro.
DELITTO DI GARLASCO, IL GIALLO DELLA BOZZOLA: “SAVU HA AVUTO QUASI UN MALORE…”
“Savu ha detto di aver assistito a dei riti satanici, ne usciva fortemente turbato, diceva di avere il voltastomaco e gli veniva da vomitare”, ha raccontato il suo avvocato, Roberto Grittini, sempre ad Iceberg. Diverso invece il pensiero dell’avvocato Busi, che assisteva Don Gregorio, una delle vittime dell’estorsione: “A queste messe partecipava mezza Lombardia, non hanno nulla a che fare con le messe nere, escludo che quanto avvenuto nel 2013 sia legato all’omicidio di Chiara Poggi del 2007”.
In studio ad Iceberg vi era anche l’ex maresciallo dei carabinieri Francesco Marchetto, colui che per primo indagò sull’omicidio di Chiara Poggi, che sulla questione Bozzola ha detto: “Don Gregorio veniva ricattato da Savu, c’era una persona che faceva da tramite che è morto. Le persone non sanno che Don Gregorio a suo tempo andò anche in caserma a riferire che era sottoposto a questa estorsione ma non so cosa fecero gli inquirenti. Vigevano si è comportata benissimo sul caso: i carabinieri si travestono da prete e fanno la sorpresa a Savu. Allora come ora, ci sono le messe, una settimana di guarigione e l’altra di liberazione”.
Quindi ha aggiunto sulle vicende della Bozzola: “Per me non c’entrano niente, sono due strade parallele quella dell’estorsione e dell’omicidio, vogliamo provare a mischiare le due cose? Provateci”. Poi aggiunge: “Secondo me Lovati (l’avvocato di Andrea Sempio ndr) sa qualcosa in più, e allora che lo dica. Il punto è questo, all’epoca sono state fatte delle indagini, i carabinieri hanno fatto tutti gli accertamenti immaginabili e se fosse stato scoperto qualcosa non sarebbe emerso? Pesiamo da dove escono le cose, come abbiamo pesato il supertestimone di Garlasco”, riferendosi a Gianni Brusagin, “scoperto” da Le Iene.
DELITTO DI GARLASCO, LE PAROLE DI LOVATI E DE RENSIS
Iceberg ha parlato proprio con Lovati, che ha spiegato: “Devono dirlo i carabinieri chi potrebbe essere il mandante del killer, o gli investigatori privati o anche voi giornalisti, la mia ipotesi deriva dal fatto che sono sempre stato convinto che Alberto Stasi fosse innocente, lui non è mai entrato nella casa, qualcuno l’ha minacciato, gli han detto che deve dire così”.
Infine le parole dell’avvocato De Rensis, uno dei due legali di Stasi, che si è soffermato su altro: “Ricordo che è stato proiettato un filmato con attori, commissionato dalla parte civile, i vostri spettatori dimostreranno se quel lavaggio è compatibile con la presenza di 4 capelli di 20 centimetri nel lavandino. Noi chiediamo l’eventuale individuazione di eventuali tracce biologiche sul reperto 33 qualora vi sia ancora.
Hanno fatto alcuni ragionamenti scientifici anche in base alla colorazione, riteniamo sia una richiesta da fare. Noi abbiamo chiesto che vengano riesaminate tutte le possibili impronte di uomini, donne, chiunque,…credo che sia giusto che questa nuova indagine possa fare tutto ciò che sia possibile per togliere qualsivoglia dubbio e identificare diverse responsabilità”, ha concluso.
