A Quarto Grado si parla del delitto di Garlasco, soffermandosi in particolare sull'ipotesi del santuario della Bozzola: ecco cosa è emerso
A Quarto Grado si analizza a 360 gradi il giallo di Garlasco e ci si è soffermati nel corso della puntata di ieri anche sull’ipotesi che l’omicidio sia collegato alle presunte vicende avvenute all’interno del vicino Santuario della Bozzola.
Secondo Carmelo Abbate, opinionista fisso del talk di Rete 4, la pista è tutt’altro che da sottovalutare, e spiega perchè: “L’avvocato Lovati non è uno sprovveduto, non è un chiacchierone, è un penalista di razza, uno dei migliori di Vigevano, ha fatto penale pesante, sa quello che fa e quello che dice, ha una strategia ben precisoa secondo me lui sta mandando dei pizzini, sta recapitando dei messaggi a qualcuno, questa è una mia libera interpretazione. Non è uno che si fa ‘perculare a gratis’, è una strategia precisa, sta mandando dei pizzini a qualcuno che ritiene coinvolto e il messaggio è, state attenti perchè nel caso in cui…”.
A lanciare l’idea che l’omicidio di Chiara Poggi sia legato al Santuario della Bozzola è stato proprio l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, che ha sempre sostenuto l’innocenza di Alberto Stasi: quest’ultimo, a suo modo di vedere, starebbe coprendo il vero mandante dell’assassinio. Ma Andrea Sempio sarebbe da associare in qualche modo a questa ipotesi della Bozzola?
DELITTO DI GARLASCO, LA PISTA DELLA BOZZOLA: LA PRECISIAZIONE DELL’AVVOCATO DI SEMPIO
A cercare di fare chiarezza è stata Martina Maltagliati che ha spiegato di aver parlato con i legali dell’indagato nella giornata di ieri: “Siamo tornati a chiederglielo oggi pomeriggio (ieri ndr), ci sono delle suggestioni sul santuario, una persona ha detto di averlo visto e rdi icordarlo, ma all’epoca era molto diverso rispetto ad oggi. Sempio ci risponde per voce dei suoi avvocati: ‘Abbiamo richiesto (solo per ulteriore scrupolo e precisione) ad Andrea Sempio se egli fosse mai stato al Santuario della Madonna della Bozzola e lui ci ha confermato per l’ennesima volta di non essere mai entrato in quel Santuario, di non aver mai frequentato il giro delle Bozzole e di non aver mai nemmeno conosciuto Don Gregorio”.
E ancora: “Il nostro assistito precisa pure di essere andato 2 volte alla frazione delle Bozzole (non al santuario) in quegli anni con gli amici in occasione del lunedì di Pasqua in quanto in quella occasione si trovava in piazza un mercatino con varie bancarelle fra le quali per esempio di antiquariato, libri usati e vinili’”. Una persona, parlando con Mattino 5 News per due volte, ha detto di aver visto più volte Andrea Sempio al santuario della Bozzola, di conseguenza è probabile che si sbagli e che lo confonda con qualcun’altro visto che sia Sempio quanto i suoi legali, smentiscono la presenza.
DELITTO DI GARLASCO, LA PISTA DELLA BOZZOLA: LE PAROLE DEGLI AMICI E DI PAOLO REALE
Ulteriore conferma arriva da Elisa, amica dell’indagato, che in collegamento con Quarto Grado precisa: “Andrea non è mai andato alla Bozzola, da che so io non è mai andato e non credo che frequentasse il santuario, esorcismi e tutte quelle cose, non è da lui. Non credo che Andrea facesse parte di questo gruppo di satanisti, non c’entra niente, non ha mai frequentato le Bozzole.
Lui mi ha semplicemente detto non è vero, ‘non ci credere, son tutte stronz*ate’, mi ha detto”. Roberto Gnaccarini, altro amico di Andrea Sempio, aggiunge: “Non se la merita questa cattiveria, è una brava persona, non ha fatto del male ad altre persone, è giusto che la gente conosca chi è Andrea Sempio, la verità verrà fuori e ne uscirà pulito ancora”.
In studio a Quarto Grado vi era Paolo Reale, cugino di Chiara Poggi nonché consulente informatico della stessa famiglia, che ha spiegato: “Sul discorso suicidi credo ci sia molta suggestione, al di là degli aspetti statistici. Quella famosa arma non trovata del signor Ferri a me risulta sia invece stata trovata. Rimangono quegli articoli nella chiavetta di Chiara Poggi che riguardano gli abusi (Chiara Poggi avrebbe catalogo degli articoli su abusi, pedofilia ecc ndr)”.
“Già all’epoca avevo messo in evidenza questo aspetto, andando a scrutare la vita di Chiara in tutti i contatti telefonici… lei lavorava a Milano, frequentava Stasi durante il weekend, quindi se ci sono dei legami devono essere ricondotti in questa cerchia ristretta e l’approfondimento è meritevole farlo lì. I contatti sono pochi… all’epoca era stato aperto un procedimento per materiale pedopornografico contro Stasi, poi sappiamo che è andata diversamente il processo ma all’epoca si stava indagando su quello”.
Che realmente l’ipotesi della Bozzola sia collegata all’omicidio di Chiara Poggi o è solo una suggestione? E’ probabile che la nuova indagine, che sembra non stia lasciando nulla al caso, possa battere anche questa pista per provare a fare chiarezza una volta su tutte.