La strategia degli inquirenti nella nuova indagine di Garlasco? Il pressing psicologico: ne è convinto il quotidiano Il Giornale

Qual è la strategia della Procura di Pavia e del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano in merito alle nuove indagini sul delitto di Garlasco? Secondo il quotidiano Il Giornale, si tratterebbe di un “pressing psicologico” in attesa che qualcuno possa compiere un passo falso. Nella giornata di ieri hanno destato attenzione le azioni degli investigatori, che hanno eseguito perquisizioni in quattro abitazioni: quelle riconducibili ad Andrea Sempio, ai suoi genitori e a due suoi conoscenti.



Nel contempo è stato disposto il dragaggio del canale di Tormello, nei pressi di Garlasco, dove si ipotizza possa essere stata gettata l’arma del delitto, un reperto mai ritrovato dopo l’omicidio di Chiara Poggi. Il ritrovamento dell’arma potrebbe contribuire a fare luce sui fatti del 13 agosto 2007. Sono stati sequestrati anche alcuni dispositivi elettronici: è stato ipotizzato che, nonostante il lungo tempo trascorso, potrebbero emergere elementi utili.



DELITTO DI GARLASCO: INQUIRENTI ALLA RICERCA DI NUOVE PROVE

Secondo Il Giornale, chi conosce il modo di indagare del procuratore Fabio Napoleone e del suo vice Stefano Civardi, sa che le recenti attività rientrano in una strategia investigativa ben definita. Il quadro sarà più chiaro quando emergeranno tutti gli elementi finora non divulgati pubblicamente ma già in possesso degli inquirenti.

Si cercano nuove prove, comprese quelle informatiche, che anche se cancellate, potrebbero lasciare tracce rilevabili, pur essendo improbabile che le persone coinvolte utilizzino ancora dispositivi risalenti al 2007. C’è inoltre l’elemento del cosiddetto “pressing psicologico”, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sull’evoluzione delle indagini. I lunghi tempi delle analisi tecniche (come DNA e impronte digitali) influiscono sulla tempistica.



DELITTO DI GARLASCO: IL PASSO FALSO DELLA MAMMA DI SEMPIO, E GLI AMICI…

Il Giornale osserva che non è possibile stabilire con certezza quanti cellulari e ambienti siano al momento oggetto di indagine, ma ipotizza che le intercettazioni potrebbero aver indirizzato le attività della Procura. A rafforzare questa ipotesi vi sarebbe la reazione della madre di Andrea Sempio, la signora Daniela Ferrari, durante una recente sit, in seguito al riferimento fatto a un ex vigile del fuoco di Garlasco. Tale persona potrebbe aver fornito dichiarazioni in contrasto con l’alibi noto riferito alla mattina del 13 agosto 2007. Si tratta, secondo le fonti giornalistiche, di un elemento oggetto di valutazione investigativa.

Infine, Il Giornale cita la questione del DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi, che secondo quanto riportato in un decreto di perquisizione, risulterebbe compatibile con quello di Andrea Sempio. Tale informazione sarebbe basata su una consulenza genetica del professor Previderè depositata a febbraio dell’anno precedente. Il quotidiano riferisce anche di accertamenti in corso nei confronti di altri amici di Andrea Sempio, tra cui Mattia Capra e Roberto Freddi, nell’ambito di una ricostruzione complessiva del contesto sociale del 2007, per comprendere meglio le relazioni dell’indagato e verificare eventuali incongruenze.