Chi l'ha visto si soffermerà questa sera sul giallo di Garlasco con tutti gli aggiornamenti dopo la prima parte di incidente probatorio

Il programma cult di Rai Tre, Chi l’ha visto, torna questa sera, 18 giugno 2025, e nella puntata di oggi ci si soffermerà ancora una volta sul delitto di Garlasco. Le pagine di cronaca nera dei quotidiani, dei settimanali, ma anche gli spazi tv di talk e telegiornali, sono occupati quotidianamente dagli aggiornamenti sull’omicidio di Chiara Poggi e il programma condotto da Federica Sciarelli è sempre stato uno di quelli che saputo meglio informare i telespettatori.



Non sappiamo con certezza se il talk del terzo canale avrà dei nuovi scoop (come è di moda ormai nelle ultime settimane per Garlasco), ma di certo ci si soffermerà sulle ultime risultanze provenienti dall’incidente probatorio che è cominciato nella giornata di ieri 17 giugno 2025, e che riprenderà nei prossimi giorni, per poi concludersi ad ottobre.



Cosa è emerso? Prima di tutto che per il momento non è stata trovata alcuna traccia di sangue sui vari reperti fino ad oggi analizzati, ma è ben più rilevante ciò che riguarda il telefono della casa di Chiara Poggi, quello che più volte abbiamo visto nelle foto scattate dagli inquirenti durante l’indagine del 2007. Nessuno si era fino ad ora accorto che sotto la cornetta vi fossero degli schizzi di sangue derivanti purtroppo dai colpi inferti alla povera ragazza di Garlasco, di conseguenza, essendo il telefono ritrovato con la cornetta riposta, significa che quella cornetta era alzata al momento dell’assassinio.



DELITTO DI GARLASCO, IL GIALLO DEL TELEFONO DI CHIARA POGGI

Cosa è successo? Una prima ipotesi è che Chiara Poggi stesse provando un disperato tentativo di chiedere aiuto, magari chiamando il fidanzato Alberto Stasi, che per la difesa non è il killer della giovane di Garlasco. Una seconda ipotesi potrebbe essere invece che magari il telefono è caduto nella colluttazione, o per lo meno la cornetta sia caduta, favorendo quindi gli schizzi sullo stesso telefono. A quel punto sarebbe stato il killer in persona a riporre la cornetta sullo stesso telefono, anche perchè ci sembra difficile pensare ad una Chiara Poggi morente, che sistema appunto il dispositivo.

Secondo l’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, si tratta di un dettaglio che potrebbe cambiare l’intera dinamica omicidiaria, e di conseguenza anche la storia di questo giallo che da 18 anni a questa parte non è mai stato chiarito fino in fondo. In merito invece alla traccia 10, quella sul portoncino di casa (non appartenente né a Stasi né a Sempio), al momento non sembrerebbe contenere tracce di sangue, mentre l’impronta 33 quella ritrovata sul muro vicino alle scale che portano in cantina, non rientra per il momento nell’incidente probatorio.

La stessa tra l’altro non sarà più nemmeno analizzabile visto che l’intonaco prelevato dal muro per esaminarla è sparito, non c’è negli scatoli, come ha anticipato la scorsa settimana Quarto Grado e come confermato stamane da Rita Cavallaro ne il tempo.

Garlasco (Foto: Cartabianca)

DELITTO DI GARLASCO, L’IMPORTANZA DELLA BPA E DELLE INDAGINI TRADIZIONALI

Non c’è nemmeno la traccia 97F, trovata sempre sul muro vicino alle scale ma a sinistra, che sarebbe la traccia lasciata dall’assassino, e manca nell’incidente probatorio anche la possibile impronta di una scarpa sulle scale, una scarpa con una suola particolare, a righe, che presumibilmente potrebbe essere anche questa dell’assassino. Tre tracce, forse lasciate dal killer o forse no, per un giallo che non si risolverà con gli esami di questi giorni ma che saranno comunque protagoniste della BPA, l’analisi del sangue, che gli inquirenti effettueranno nelle prossime settimane dopo i rilievi in casa di Chiara Poggi della scorsa settimana.

Chissà che Chi l’ha visto questa sera non possa fornire ulteriori spunti di riflessione, intanto il legale di Alberto Stasi De Rensis, ricorda di non sottovalutare le indagini tradizionali, che vanno di pari passo a quelle scientifiche: la sensazione è che chi indaga abbia fra le mani qualcosa di grosso, ma nel contempo debba ancora dimostrare chi sia il vero assassino di Chiara Poggi, sempre che non sia proprio Stasi.