Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, teme di essere sollevato dalla difesa del suo assistito: se ne è parlato stamane approfondendo il caso Garlasco
L’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, è stato ospite in collegamento stamane di Mattino 5 News, su Canale 5, e nell’occasione ha commentato le notizie dell’ultima ora, che vogliono una querela nei suoi confronti partita dallo studio Giarda, lo studio legale che ha difeso Alberto Stasi per anni e che, nel 2017, indagò anche su Andrea Sempio.
Lovati definì l’indagine sul suo assistito una “macchinazione”, parola che non è piaciuta ai colleghi, i quali hanno quindi fatto partire la querela. “L’indagine del 2017 – ha precisato stamane Lovati a Mattino 5 News – è nata solo perché un’agenzia investigativa privata ha pedinato il mio assistito per tre mesi ed ha trovato ben poco, prendendo spunto dallo scontrino. Hanno appreso alcuni oggetti da lui provenienti e hanno sostenuto che c’era il suo DNA, e poi c’è stata la consulenza Linarello, e avrei tante cose da dire… Per me è stata una macchinazione. Il fascicolo del 2017 era composto unicamente da un atto: il fascicolo della SBK di Milano (l’agenzia investigativa, ndr). Resto fermo sulle mie posizioni? Sì, “macchinazione” non è un’offesa, io parlo dell’indagine del 2017. Sono stato querelato perché ho detto che quella del 2017 è stata frutto di una macchinazione; non vorrei che lo fosse ancora”.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI: “STASERA INCONTRERO’ I SEMPIO”
Quindi ha esternato tutti i suoi timori in merito alla difesa di Sempio: “Come ha reagito la famiglia Sempio? Ho il timore di essere sollevato dall’incarico, non ne abbiamo ancora parlato. Penso che ci troveremo stasera con la famiglia. Io voglio rimanere, però non dipende da me”.
Ricordiamo che anche la signora Daniela, la mamma di Andrea Sempio, è stata querelata dall’avvocato Tizzoni, storico legale di Chiara Poggi, per alcune parole proferite dalla stessa donna sull’operato dell’avvocato. Il giallo di Garlasco, quindi, vede gli avvocati di oggi e di ieri al centro degli ultimi aggiornamenti, tutto un corollario che sembra però aver poco a che fare con l’indagine vera e propria. Resta la grande domanda: chi ha ucciso Chiara Poggi?
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI SULL’AVVISO DI GARANZIA
Lovati ha quindi proseguito sull’avviso di querela notificatogli: “Non è una richiesta di rinvio a giudizio, ma un avviso di conclusione delle indagini preliminari. Non è ancora stata fissata un’udienza; devo ancora fissare l’udienza davanti al tribunale. Per me l’indagine…”.
Di nuovo sul rapporto con i Sempio: “Non ho alcuna intenzione di rimettere il mandato, se mi revocheranno. Non sarebbe comunque un danno al mio assistito: chi mi sostituirà avrà strategie consone alle mie o vicine alle mie. Non stiamo ancora pensando a un’alternativa; se mi revocano, metteranno un mio collega o magari terranno solo l’avvocato Taccia. La legge dice che gli indagati possono avere due avvocati. Con la Taccia non ho ancora parlato, stasera ci sarà lei. Io faccio l’avvocato e vorrei difendere Sempio fino alla fine: ho questa posizione dal 2017, ritengo che Sempio sia innocente, ho dalla mia le carte per poterlo dimostrare e, se mi lasciano andare avanti, vado avanti volentieri. È la mia causa; altrimenti, ci sono avvocati migliori di me”.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI SULL’ARCHIVIAZIONE SOSPETTA E DI NUOVO SULLA MACCHINAZIONE
Sull’archiviazione del 2020, con tempistiche sospette, Lovati ha spiegato: “L’archiviazione del 2020? Non la conosco, è una cosa che scopro adesso. Mi sembra di aver capito che sia contestuale all’archiviazione, quindi mi sembra che non ci sia stata neanche la nomina dell’avvocato. Non è normale, ma capita. Quando il pm riceve notizie di reato completamente infondate, ne chiede contestualmente l’archiviazione: secondo lui erano infondate, io non lo so”.
E ancora: “Io ho parlato di macchinazione in riferimento al 2017 e mi auguro che non lo sia questa nuova indagine, ma siccome questa nuova indagine è basata sugli stessi elementi del 2017, a buon intenditor poche parole. Io dico quello che avevo detto: che quella del 2017 era frutto di una macchinazione, secondo me. Voi conoscete la verità assoluta”.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI CERCA DI CHIARIRE SUL CASO YARA GAMBIRASIO
Federica Panicucci ha poi incalzato Lovati sulla questione delle dichiarazioni rilasciate dallo stesso a Falsissimo sul caso di Yara Gambirasio: “Quello che ho detto durante un’intervista, che era una chiacchierata a ruota libera, è tutta una fesseria, se volete vi spiego. Su quello che ho detto non c’è difesa? Non è affatto vero. Ho già detto che posso difendermi: tutto quello che io ho dichiarato è frutto di una finzione scenica, io dovevo impersonificare…”.
Ma Federica Panicucci non ci sta e lo interrompe: “Come volete, io ho detto che stavo recitando una parte. Io chiedo scusa, ma tutto quello che ho detto non ero io, era il personaggio che doveva entrare… Basta rivedere dall’inizio il video. Temo di essere sospeso dall’Ordine? Se non verrò compreso, sì. Conscio della gravità delle cose che ho detto? Se mi lasciate spiegare, va bene; se no, pazienza. Ho detto cose inaccettabili e gravissime? Quali sarebbero? Io chiedo scusa alla famiglia di Yara Gambirasio e alla memoria di questa bambina, ma voglio difendermi: non le ho dette come…”.
Infine, le parole dell’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, ospite anch’egli in studio a Mattino 5: “Queste parole sono musica per le mie orecchie e, secondo me, lo saranno anche per la dottoressa Longo. Io stamattina ho sentito qualcuno che difende il proprio assistito, che ha detto che non vorrei che sia anche questa una macchinazione della Procura della Repubblica. Non voglio sparare sulla Croce Rossa: se io sentirò una sola volta – perché il mio cognome è il mio cognome – dire che è stata una macchinazione nostra… Soprattutto spero che queste dichiarazioni arrivino alla Procura della Repubblica, perché questa è un’accusa gravissima”.