Delitto di Garlasco, l'ex comandante Marchetto: "Ci sono stati depistaggi, fui fermato sui Cappa". Sapone smentisce di aver ricevuto offerte di denaro
DELITTO DI GARLASCO, I DUBBI DI MARCHETTO
I colpi di scena sul delitto di Garlasco non sono ancora finiti per l’ex maresciallo Francesco Marchetto, intervenuto ai microfoni di “Fatti di Nera” al Canale 122 con toni molto netti. “Siamo solo all’inizio, ci aspettano altre sorprese“, ha dichiarato l’ex comandante di Garlasco, secondo cui siamo solo alla “punta dell’iceberg“, perché questa indagine parallela sull’ex procuratore Mario Venditti servirà a chiarire se esisteva un ‘sistema’ che ha condizionato e limitato le indagini.
Lo stesso Marchetto rivendica il fatto di aver provato ad approfondire piste alternative, ad esempio quella che portava alla famiglia Cappa, spiegando di essere stato bloccato dal suo superiore. “No, hanno l’alibi“, gli sarebbe stato detto. A quel punto sarebbero cominciati i problemi per lui, “varie peripezie sia a livello personale che a livello lavorativo“.
L’ex maresciallo sostiene che vi siano stati depistaggi o che dall’alto abbiano imposto indagini sul delitto di Garlasco a binario unico. “Secondo me ci sono stati tanti depistaggi e spero tanto che questa nuova procura li prenda tutti in considerazione“. Secondo Marchetto, il veto sulla famiglia Cappa, arrivato quando poteva ampliare le indagini oltre Alberto Stasi, sarebbe una delle anomalie.

La nuova indagine, però, potrebbe fare luce sul caso: “Secondo me i colleghi che stanno procedendo adesso per la vicenda Sempio hanno ripreso in mano tutti i vecchi incartamenti a partire dal 2007. C’è una buona magistratura che sta lavorando, aspettiamo gli esiti“, ha dichiarato Marchetto.
DELITTO DI GARLASCO, SAPONE ALLONTANA LE OMBRE
Ma nelle ultime ore ha parlato un altro ex militare, Silvio Sapone, carabiniere in congedo, che per quasi trent’anni ha lavorato alla polizia giudiziaria in procura, come responsabile d’ufficio. Alla Provincia Pavese ha dichiarato che non ci sono stati “mai rapporti anomali o opachi con i genitori di Sempio”, che ha conosciuto durante l’interrogatorio del 2017.
Inoltre, ha negato di aver ricevuto offerte di denaro: “A me non è mai stato offerto niente”. Sapone ha anche negato un coinvolgimento sulle intercettazioni, spiegando che non se ne occupava lui, ma altri, mentre sulle accuse all’ex procuratore Mario Venditti non si sbilancia.
Sapone non è indagato, non gli è contestato nulla, ma è stato sentito come testimone, particolare sul quale il suo legale sta valutando l’esposto. Comunque, l’ex carabiniere spazza via ogni dubbio sul suo operato, anche sulla possibilità che Sempio sapesse in anticipo le domande dell’interrogatorio: “Questa cosa non sta in piedi”. La sua ipotesi è che semplicemente Sempio sia stato preparato dal suo avvocato. Per quanto riguarda le nuove indagini, segnala che l’indagine sul delitto di Garlasco è stata aperta sulla base di nuove tecniche.
