Ad Iceberg le parole di Francesco Marchetto, maresciallo dei carabinieri che indagò per primo sull'omicidio di Chiara Poggi

Nel corso della puntata di ieri di Iceberg, talk del giovedì sera di Telelombardia, si è parlato del delitto di Garlasco e in studio vi era ospite Francesco Marchetto, l’ex maresciallo dei carabinieri che svolse per primo le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, prima che il caso venne assegnato ad altri. Tante le dichiarazioni interessanti rilasciate dal carabiniere, a cominciare da quelle su Gianni Brusagin, il famoso supertestimone scoperto da Le Iene che ha spiegato che una persona gli ha riferito di aver visto Stefania Cappa gettare un borsone con degli attrezzi nel canale di Tromello, di recente dragato dai vigili del fuoco.



“Io lo conosco da tempo Gianni – spiega Francesco Marchetto ad Iceberg – quello che lui ha detto e che ho sentito è che appena gli è stata riferita la notizia l’ha riportata e si è segnato gli appunti per essere più esatto possibile. L’ha riferito all’avvocato Tizzoni (legale della famiglia di Chiara Poggi ndr) che gli avrebbe risposto che non si faceva più niente perchè c’erano le indagini su Stasi. Io so che lui è andato a chiedere consiglio a qualche altra persona, non del posto, ma di Milano, che gli avrebbe riferito che quello non era il momento di parlare e di stare tranquillo”.



DELITTO DI GARLASCO, MARCHETTO: “BRUSAGIN PRIMA DI PARLARE IN PUBBLICO…”

E ancora: “Lui è stato sentito dai carabinieri e ci sarà una motivazione logica del perchè non ha divulgato queste informazioni. Prima di raccontarlo in pubblico va dai carabinieri di Milano a depositare il tutto e lì gli avranno chiesto, ‘come mai non l’ha raccontato prima?’ Avrà dato la sua risposta. Il signor Gianni è affidabile – ci tiene a sottolineare – per come lo conosco io, non è un mitomane perchè non ha il ritorno”. Sulle nuove indagini che vedono Andrea Sempio al centro dei sospettati Marchetto spiega: “Secondo me questa nuova procura insieme ai carabinieri di Milano hanno ripreso in mano tutti gli atti del 2007 e me riusciranno a capire il perchè tanti riscontri non vennero fatti all’epoca, l’incidente probatorio chiarirà queste situazioni”.



Quindi incalzato a dire di più dall’avvocato Taormina, presente anch’egli ad Iceberg, Marchetto aggiunge: “Io non vengo pagato ne sono stato minacciato. Io dove dovevo andare sono andato a parlare. le indagini che non erano state fatte all’epoca, erano di attenzionare due signore, Stefania Cappa e sua mamma Maria Rosa Poggi perchè ci sono dei verbali dove si dovevano fare dei riscontri, avevano detto delle cose e si dovevano fare degli accertamenti, io ho chiesto perchè non sono stati fatti e loro mi han detto che avevano gli alibi e basta”.

DELITTO DI GARLASCO, MARCHETTO: DALLE SORELLE CAPPA AD ANDREA SEMPIO

Ricordiamo che le sorelle Cappa ne tanto meno la sua famiglia non sono sotto indagine, non sono mai state indagate e risultano totalmente estranee ai fatti, e non si capisce perchè il loro nome venga ciclicamente tirato in ballo ogni qual volta si parli del delitto di Garlasco. E’ vero, avevano commesso per ingenuità l’errore del fotomontaggio della famosa foto delle due gemelle a fianco a Chiara Poggi con un vestito rosso, ma ciò non significa che c’entrino in qualche modo con l’omicidio della povera ragazza.

E anche volendo pensare ad un qualche loro presunto coinvolgimento senza dubbio avrebbero preferito restare nell’ombra e non uscire allo scoperto come invece fecero dopo aver apposto la famosa foto. Marchetto ha infine parlato di Andrea Sempio, sottolineando che nelle ultime settimane sarebbero emersi dei dettagli che meritano ovviamente un approfondimento: “Se questi accertamenti che adesso sono in corso portano a dimostrare che sopra o sotto le unghie vi era Andrea Sempio, e poi l’impronta 33 (quella trovata vicino alle scale dove c’era il cadavere di Chiara Poggi ndr) è davvero di Sempio allora dobbiamo mettercelo nel contesto, poi vedremo”.