Delitto di Garlasco, la genetista Denise Albani effettuerà nuovi esami sul Dna di Ignoto 3: previsto confronto con oltre 30 persone coinvolte nell'indagine
Vuole fugare ogni dubbio la genetista Denise Albani su Ignoto 3: per questo si procederà con ulteriori analisi nel delitto di Garlasco. Il DNA maschile trovato sul tampone orale di Chiara Poggi verrà confrontato con quello di almeno trenta persone che sono entrate in contatto con il cadavere della ragazza, tra cui anche chi prese le impronte.
Gli inquirenti vogliono chiarire definitivamente se questa traccia sia quella di un possibile colpevole o se si tratti di una contaminazione accidentale durante le operazioni effettuate sul cadavere. Ad esempio, l’ex generale dei RIS Luciano Garofano ipotizza che Ignoto 3 non sia un nuovo sospettato, ma un errore di campionamento, probabilmente dovuto alla garza usata in maniera impropria.
La garza, ad esempio, potrebbe essere stata maneggiata male, raccogliendo DNA di persone che hanno toccato il corpo, senza che queste abbiano avuto a che fare con il delitto di Garlasco.
Su Ignoto 3 i pareri sono discordanti: c’è chi ritiene che la traccia sia chiara e completa, perché ci sono ben ventidue marcatori e quindi è attendibile; altri, invece, sostengono che sia poco affidabile, in quanto sarebbe una traccia mista di due profili, tra cui quello dell’assistente del medico legale.
DELITTO DI GARLASCO, NUOVE VERIFICHE SU IGNOTO 3
La genetista Denise Albani, responsabile delle analisi legate all’incidente probatorio, ha confermato che “Ignoto 3” è una traccia genetica effettivamente esistente, ma che richiede ulteriori approfondimenti. Resta, ad esempio, da chiarire perché sia stata impiegata una garza non sterile invece di un tampone appropriato.
Le verifiche sono state condotte su cinque frammenti di garza utilizzati nel 2013 per prelevare materiale biologico dal palato, dalla lingua e dalle pareti del cavo orale di Chiara Poggi. Il profilo maschile sconosciuto, identificato ora come Ignoto 3, non è riconducibile né al nuovo indagato Andrea Sempio, né al condannato Alberto Stasi.
Una volta confermata in maniera definitiva la presenza di questo profilo, la genetista forense dovrà determinare se si tratti di un semplice caso di contaminazione o se, al contrario, appartenga a un soggetto potenzialmente coinvolto nel delitto.
Nel frattempo, si attendono i chiarimenti del medico legale Ballardini, che effettuò l’autopsia. Albani lo ha interpellato per sapere, ad esempio, il motivo per il quale venne usata quella garza e non un tampone vero e proprio.