A Storie Italiane, per parlare del giallo di Garlasco, vi era in studio Armando Palmegiani, il nuovo consulente di Andrea Sempio: cos'ha detto

Armando Palmegiani, nuovo consulente di Andrea Sempio, è stato ospite negli studi di Storie Italiane per parlare del caso di Garlasco. “La Taccia mi ha scandagliato via social – ha esordito il criminologo – e a livello di carriera e di curriculum e mi ha fatto questa proposta. L’avvocata è andata oltre una dichiarazione che ha letto ed è andata sulla sostanza”, riferendosi alle sue vecchie parole in cui raccontava come fosse plausibile che sulle unghie di Chiara Poggi vi fosse il dna di Andrea Sempio, tesi che ovviamente adesso non sostiene.



“Molti pensano che io abbia cambiato idea solo perchè difendo Sempio? E’ un pensiero logico ma io ho fatto questo video a giugno, è stata estrapolata questa frase di circa 5-10 secondi su un video di mezz’ora. Io ho detto che era di Sempio dove aver visto dei documenti, in ogni caso ho poi precisato che l’impronta 33 non era attribuibile. Certo che un conto è fare un video su Youtube e un conto è diventare consulente e avere gli atti. I dati emersi escludono Sempio sulla scena”.



DELITTO DI GARLASCO, PALMEGIANI: “L’AVVOCATO LOVATI…”

Sull’avvocato Lovati: “L’ho sentito prima del silenzio stampa, la mattina presto. Io sono stato contattato dopo che il generale Garofano ha lasciato l’incarico, ma mi ha contattato l’avvocato Taccia, tutti i contatti li ho avuti con lei. Lovati mi ha domandato dei chiarimenti tecnici su alcuni punti. Lovati non è contento di me? Io credo che non mi conosca, ma sono due giorni che si parla di questo”.

E ancora: “Noi dobbiamo concentrarci su questo caso molto complesso dove ci sono elementi contro Sempio per cui dobbiamo controbattere, ma non è che dobbiamo per forza opporci a tutto ciò che dice la Procura. Noi siamo abbastanza tranquilli e attendiamo di vedere l’attività tecnica svolta”.



DELITTO DI GARLASCO, PALMEGIANI: “DA GIUGNO MI SONO INFORMATO…”

Palmegiani ha poi proseguito: “Da giugno mi sono informato di più sul caso, ho iniziato ad avere consulenze e perizie, notando qualcosa che non mi quadrava sul discorso di Sempio sulla scena. Un conto è dare una opinione su un caso marginale, un conto è invece studiare le carte. Come mai Garofano ha lasciato dopo 8 anni il caso di Garlasco? Non ne ho idea. Il Generale è una persona di esperienza, credo sia stato in contrasto con alcune linee ma come si sono svolti i fatti ho preferito non conoscerlo, ma posso assicurare che Garofano non abbia lasciato dopo la perquisizione, non sono scelte che si fanno al momento”.

Palmegiani ha quindi proseguito: “La mancanza di alibi non è un indizio di colpevolezza. La menzogna? Non è che dobbiamo credere ad una persona che molti anni dopo si ricorda che allora lo scontrino potrebbe averglielo dato lui o meno, bisogna dare il peso a questi dati, ognuno ha qualcosa da raccontare, ogni tanto esce qualcuno che ha una notizia, che però va accertata, come il il dragaggio del canale. Su quando ha detto che ‘ne hanno cannato una’ era nel merito su come è stato proposto questo scontrino, non è stato inventato nulla, è diverso”.

Garlasco, Palmegiani (Foto: Storie Italiane)

DELITTO DI GARLASCO, PALMEGIANI SUI MOVIMENTI DI SEMPIO, LO SCONTRINO E LA TRACCIA 33

Il dottor Palmegiani ha poi precisato, ricordando gli spostamenti di Sempio il 13 agosto del 2007, giorno dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco: “Non c’è un tabulato su Sempio di allora, viene fatto un radio base nell’ambito di Garlasco. I due contatti emersi permettono comunque tranquillamente di arrivare a Vigevano tenendo conto che stiamo parlando del lunedì prima del ferragosto, il radio base non lo colloca a Garlasco. Per quanto riguarda lo scontrino, come possiamo solo pensare che un vigile del fuoco viene contattato dalla famiglia, una ipotesi fantasiosa, poi dice alla mamma di Sempio di avere lo scontrino, e quando lo avrebbe fatto? Lo stesso giorno o dopo un anno? Mi sembra abbastanza fantasiosa come ricostruzione”.

Di nuovo sulla traccia 33: “La procura parla di 15 punti ma non si vedono. I dati sono talmente discordanti che quella traccia non è utile, non è visibile quell’impronta. Il problema non è se identifica Sempio ma potrebbe identificare qualsiasi persona, anche me, quei punti non sono sufficienti per identificare un essere umano”. Il nuovo consulente di Sempio sembra quindi avere le idee chiare su quelli che sarebbero i punti “di forza” della procura di Pavia, leggasi la famosa impronta sul muro delle scale della villetta di Garlasco, nonchè il dna sotto le unghie. La linea di difesa dell’indagato non sembra quindi destinata a cambiare da qui al prossimo 18 dicembre 2025, l’appuntamento chiave dell’incidente probatorio in procura in quel di Pavia.