Delitto di Garlasco, il legale di Andrea Sempio sulla nuova indagine sull'omicidio di Chiara Poggi: "Esami su reperti non genuini, altri non ci sono più"

Il delitto di Garlasco è un caso ancora aperto, ma per il legale di Andrea Sempio ritiene che non vi siano al momento elementi per indagarlo. Ne ha parlato a Storie Italiane, spiegando di aver esaminato gli allegati alla richiesta di incidente probatorio, su cui si attende la decisione del gip. “La posizione di Sempio viene posta sotto osservazione tramite gli elaborati genetici dei dottori Linarello e Fabbri, che avevano esaminato i reperti da me mai ritenuti genuini”, ha dichiarato l’avvocato Massimo Lovati.



Inoltre, il legale ha rimarcato che siano stati “sottratti clandestinamente a seguito di un pedinamento di alcuni investigatori privati”. Dall’analisi dei nuovi allegati, Lovati ha scoperto che i carabinieri di Milano hanno preso le impronte digitali sulla maniglia dell’auto del suo assistito, poi avrebbero sequestrato alcuni oggetti da un bidone dell’abitazione della cugina di Sempio.



Sono andato a rivedermi i fotogrammi della perizia Fabbri sui reperti di allora, sul tappo della bottiglia che si attribuisce a Sempio c’è scritto ‘cla’. Lui lavorava con la cugina”. Ciò per il legale conforta la sua tesi sulla non genuinità dell’esame del 2016-2017.

DELITTO DI GARLASCO, IL LEGALE DI SEMPIO SULLA NUOVA INDAGINE

Non c’è altro. Non riesco a capire come possa essere indagato su queste basi”, ha tuonato l’avvocato Massimo Lovati a Storie Italiane, dichiarando che vuole vedere quei reperti e capire come e quando sono stati prelevati, ma anche perché c’è l’indicazione ‘cla’ che lui attribuisce alla cugina di Andrea Sempio, perché si chiama Claudia. “Sono cose che non ho mai potuto vedere. Non si può fare raffronto di dati di cui non ci sono reperti”.



Inoltre, il legale ha contestato l’accusa mossa contro il suo assistito: “Quello che non è giusto è il concorso di Andrea Sempio, perché non è stata aperta un’indagine contro ignoti? Visto che chiunque può essere stato a uccidere Chiara Poggi, allora perché lui in concorso?”. Infine, in studio il giornalista Riccardo Signoretti ha segnalato di aver appreso che un familiare di una persona attenzionata che contraddice il racconto fornito su quella mattina.