A Storie Italiane gli ultimi aggiornamenti sul delitto di Garlasco con le notizie sulle gemelle Cappa e le parole dell'avvocato De Rensis

L’avvocato De Rensis, legale di Alberto Stasi, è stato intervistato stamane dal programma di Rai Uno, Storie Italiane, per commentare tutti gli ultimi risvolti in merito al giallo di Garlasco con le nuove indagini nei confronti di Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, figlio della vittima. Intanto si tornerà a sentire le cugine di Chiara Poggi, visto che la procura ha deciso di tornare ad ascoltare tutti i protagonisti della vicenda, fra cui anche Stefania e Paola Cappa. Quest’ultima aveva ripreso i contatti negli ultimi mesi prima della morte, con Chiara Poggi.



Le gemelle Cappa saranno ascoltare in quanto c’è un supertestimone trovato dal programma Le Iene, interrogato in procura, che coinvolgerebbe Stefania, anche se non si sa a quale proposito, racconta la direttrice di Giallo: “Dice di aver visto una ragazza la mattina dell’omicidio di Chiara Poggi – prosegue la stessa giornalista – quando ha sempre detto di stare a casa a studiare tutta la mattina, quindi la posizione di Stefania sarà approfondita. Con questo non si vuole accusare nessuno ma questa è la situazione”.



DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS: “ALBERTO STASI E LE GEMELLE…”

Un’altra persona dopo l’omicidio aveva detto di vedere una ragazza fuori dalla casa di Chiara Poggi su una bicicletta nera che andava a zig zag con in mano una cosa di ferro. Questo testimone ha però ritrattato tutto dicendo di essersi inventato tutto”.

De Rensis ha commentato: “Questa testimonianza è agli atti, ma non so nulla. Non so nulla anche delle sorelle, in questa indagine sono quello che sa meno di tutti. Le dichiarazioni fatte saranno analizzate dagli inquirenti, ma ripeto rispetto ai nomi fatti non posso dire nulla in quanto non so nulla. Posso dare le mie interpretazioni su quello che ha detto il testimone, che ricordo è totalmente inattendibile”.



DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS: “BENE CHE LE INDAGINI RIPARTANO DA ZERO”

Le indagini su Garlasco e la morte di Chiara Poggi stanno di fatto ripartendo da zero e sono secretate, di conseguenza si sta rifacendo tutto da capo, riascoltando tutte le persone che sono in qualche modo “coinvolte”. De Rensis aggiunge: “Sempio e Stasi non si conoscevano, ma Stasi e le gemelle Cappa si conoscevano, lui era fidanzato con Chiara Poggi da due anni. Quell’abbraccio fra le gemelle e Stasi nella caserma era un abbraccio di solidarietà fra due persone che avevano perduto una persona a loro cara”.

“Questa indagine – aggiunge – fa benissimo a cercare di ricostruire i momenti di tutto. Voi avete fatto vedere un passaggio determinate e importantissimo che forse è sfuggito: in una intervista Andrea Sempio ha detto che lo scontrino non è un alibi mentre nella vostra intervista lui ha detto che gli hanno chiesto dove fosse e lui ha consegnato il biglietto. Se a me chiedono dove fossi ieri e io porto il conto al ristorante questo è assolutamente un alibi, quindi lo scontrino è un alibi con la particolarità che quello scontrino potrebbe averlo fatto chiunque visto che il telefono di Sempio non si muove da Garlasco”.

DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS: “QUELLO SCONTRINO…”

De Rensis ha proseguito: “Io non comprendo come mai qualcuno si scaglia con molta forza contro tre appartenenti della procura, che si scaglia con molta forza contro la punta di diamante dei genetisti italiani. Io ho lavorato per tre anni in silenzio, ho fatto un po’ di indagini difensive anche per casi piuttosto conosciuto, io ho fatto la prova dello scontrino e non vi è stata una volta che non sia rimasta una increspatura sulla carta, voi guardate questo scontrino e ditemi se è stato preso come noi lo prendiamo normalmente, questo non ha una increspatura, non ha un segno di contatto con le mani. Se noi lo tocchiamo rimane una increspatura per il tipo di carta”.

E ancora: “Quello che posso dire è che certamente è un alibi perchè questo elemento ha contribuito ad allontanare l’attenzione dall’indagato e a dirigerlo verso altre situazioni. Probabilmente l’assenza di questo scontrino forse avrebbe indotto qualcuno a concentrarsi maggiormente sull’indagato odierno, così come stanno facendo su altri soggetti, perchè ricordo che quella mattina le persone che non hanno un alibi definito sono tante, e io immagino che la procura stia andando avanti con le indagini tradizionali, quella del dna è solo una parte dell’indagine”.

Quindi si è congedato dicendo: “Questa indagine merita il massimo rispetto, indipendentemente da come andrà”. Chiaro quindi il messaggio del legale di Alberto Stasi che chiede che si indaghi a 360 gradi per vedere se il delitto di Garlasco nasconde una nuova verità o se Alberto Stasi sia alla fine l’unico responsabile della morte di Chiara Poggi.