Scopriamo cos'ha detto Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, sulle ultime novità sull'indagine di Garlasco durante la puntata di ieri di Quarto Grado
Nel blocco su Garlasco il programma di Rete Quattro, Quarto Grado, ha potuto parlare anche con Angela Taccia, uno dei due avvocati difensori di Andrea Sempio. La penalista, storica amica dell’indagato, ha commentato le indiscrezioni emerse negli ultimi giorni, soffermandosi prima di tutto su come il DNA del suo assistito possa essere finito sulle unghie di Chiara Poggi: “Il telecomando della televisione e la Playstation non si possono escludere (come mezzo da contatto fra i due DNA, ndr), la sala era una delle stanze più frequentate da Sempio e quella tragica mattina Chiara ha fatto colazione in quella stanza con la TV accesa, quindi ha toccato il telecomando”.
E ancora: “Siamo molto, molto amareggiati noi del pool difensivo ma anche Andrea Sempio nel constatare che ancora una volta le principali testate nazionali abbiano pubblicato notizie che io considero false, ma se vogliamo essere cauti diciamo prive di ogni fondamento, perché mai è stato detto o scritto dalla perita Albani che quel DNA coincide ed è totalmente compatibile con quello di Sempio. È un dato bio-statistico fondato su un risultato non consolidato e che ad oggi non ha alcun valore probatorio, quindi dopo tutti questi mesi ci aspettavamo maggior cautela”.
DELITTO DI GARLASCO, TACCIA: “LO SCONTRINO E’ VERO MA…”
E ancora: “Anche Andrea Sempio è rimasto molto amareggiato e si chiede se alcuni giornalisti non capiscano, siano ignoranti o in malafede, il che è peggio, non l’ha presa bene”. L’avvocatessa si è poi soffermata sul famoso scontrino prodotto da Sempio la mattina dell’omicidio di Garlasco: “Ribadisco che è vero perché è di Sempio ed è stato preso da lui, ma non ha alcun valore perché non c’è un’indicazione precisa o una targa e in ogni caso non si può parlare di alibi fino a che non ci sono indizi e fino a che non mi collocate Sempio sulla scena del crimine”.
Su cosa pensava Lovati sullo scontrino e sull’indiscrezione secondo cui una persona si sarebbe presentata dalle forze dell’ordine dicendo che quello scontrino fosse un falso, Taccia ha spiegato: “Io non commento le notizie di stampa perché l’80% non corrispondono al vero e sono interpretate male, l’avvocato Lovati sapeva di queste dicerie e abbiamo sempre detto insieme che fino a che non si vede l’atto non ci poniamo il problema, noi commentiamo gli atti non le voci”. Infine ha spiegato dell’indagine della procura di Brescia, quella parallela a Garlasco, sulla presunta corruzione dell’ex procuratore aggiunto di Pavia, Venditti, da parte di Giuseppe Sempio, padre di Andrea.
DELITTO DI GARLASCO, TACCIA SULLA TRASCRIZIONE DELLE INTERCETTAZIONI
Proprio Venditti è stato intervistato da Quarto Grado spiegando che i file audio delle intercettazioni delle indagini del 2017 sono stati concessi dallo stesso procuratore a De Rensis: “Sull’indagine di Brescia preferirei non esprimermi – ha detto Taccia – perché non vogliamo occuparci di questo filone, noi difendiamo Andrea Sempio, ma l’unica cosa che mi sento di sottolineare è che con molta soddisfazione ho appreso pubblicamente che il rilascio dell’intercettazione è stato firmato dal procuratore Venditti, quindi è una notizia ben diversa da quella che per mesi abbiamo sentito, e il procuratore non si è limitato a dirlo ma ha mostrato anche il documento”.
Il riferimento delle parole di Taccia, anche se non lo nomina mai, è all’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, che ha sempre lamentato il fatto che la vecchia procura di Pavia non avesse mai fornito queste trascrizioni mentre, con l’arrivo del procuratore Napoleone, i file audio sono arrivati subito nelle mani del pool difensivo di Stasi: aspettiamo la replica del legale del condannato che siamo certi non tarderà ad arrivare, anche perché questa vicenda delle trascrizioni è sempre stata una sorta di “cavallo di battaglia” dello stesso penalista, vedremo cosa emergerà.
