Delitto di Garlasco, l'avvocato Angela Taccia (legale di Andrea Sempio) polemica su Ignoto 3: "Non vanno cercati ignoti perché non sta uscendo nulla..."
A differenza della difesa di Alberto Stasi, polemica sulle dichiarazioni del legale della famiglia Poggi nelle ultime ore, l’avvocato Angela Taccia preferisce non sbilanciarsi con i giudizi, limitandosi a dire che il collega Tizzoni “avrà i suoi motivi per parlare in questo modo” nei confronti della Procura di Pavia.
A Zona Bianca, però, ha parlato anche di Ignoto 3, spiegando che segue la tesi dei suoi consulenti, secondo cui “è molto probabile che sia contaminazione o inquinamento, visto che le garze non erano sterili”. Inoltre, ha segnalato che erano stati fatti due tamponi e, non avendo avuto i riscontri che si aspettavano, avevano usato la garza come termine di confronto.
La sua tesi, priva di fondamenti giuridici – come ha voluto precisare al conduttore Giuseppe Brindisi – è che “visto che non esce niente nei confronti di Sempio, si cercano ignoti per giustificare il capo di imputazione alquanto bislacco”.

Nel corso del suo intervento, si è soffermata anche sulla questione del verbale e delle contraddizioni del suo cliente, spiegando che inizialmente non era a conoscenza dell’intervento dell’ambulanza in caserma; poi Sempio l’ha informata di cosa era successo e di aver visto il certificato, di cui però non c’è alcuna traccia nel verbale in questione.
DELITTO DI GARLASCO, TACCIA SU RAPPORTI CON LOVATI E TEORIE SU STASI
In merito ai rapporti con il suo collega Massimo Lovati, l’avvocato Angela Taccia ha fatto delle precisazioni sui dubbi relativi alla colpevolezza di Alberto Stasi: “Non abbiamo proprio la stessa opinione, ma per difendere il nostro cliente non abbiamo bisogno di infangare un’altra persona. Non c’è l’automatismo tra Stasi e Sempio. L’avvocato De Rensis si renderà conto che Sempio non c’entra nulla”, ha dichiarato a Zona Bianca.
Riguardo l’incidente probatorio, ha invece spiegato che l’opposizione agli esami sulla spazzatura è legata al fatto che “non è stata sequestrata regolarmente”, quindi si tratta di una questione procedurale.
Infine, sull’impronta 33 – esclusa dall’incidente probatorio – ha ricordato che l’attività è ripetibile, anche in un eventuale futuro dibattimento, una tesi condivisa anche dagli inquirenti, ma non dai legali della famiglia Poggi, che avrebbero invece voluto che quell’esame venisse incluso.
