Delitto di via Poma, gip chiede di approfondire la pista dei servizi segreti e dei poteri forti. I sospetti che si intrecciano alla nuova inchiesta
C’è una storia che non è mai stata raccontata ed è la verità sul delitto di via Poma, che la magistratura non è stata finora in grado di ricostruire. L’auspicio è che la nuova inchiesta sull’omicidio di Simonetta Cesaroni, sollecitata dal gip nel dicembre scorso, faccia luce su un caso che è un mistero da quasi quattro decenni, e di cui oggi torna a parlare Storie di Sera in seconda serata su Rai 1.
Il giudice ha tracciato la strada da seguire, rievocando sospetti non inediti, come quelli riguardanti il possibile coinvolgimento dei servizi segreti. Ad esempio, l’associazione Alberghi della Gioventù veniva considerata una sorta di emanazione di essi. “In origine poteva essere un delitto banale, ma evidentemente non lo era per tutto un mondo e tutto un contesto che girava attorno e che gira ancora oggi attorno a questo caso“, ha dichiarato il giornalista Emiliano Radice, che si è occupato dell’omicidio di Simonetta Cesaroni.
“I poteri forti condizionanti forse ora non ci sono più, ma ci sono molte persone che sanno e che possono parlare, libere oramai da quei poteri forti“, ha scritto recentemente Paola Cesaroni in una lettera mandata in onda da Speciale Tg1. Infatti, l’avvocato Federica Mondani, legale della famiglia, a quegli stessi microfoni ha segnalato che “i poteri forti senz’altro hanno avuto un’influenza” nella vicenda, auspicando che questa traccia venga approfondita, come peraltro richiesto dal gip.
ATTORNO AL DELITTO DI VIA POMA UN INTRECCIO OSCURO
L’associazione DarkSide ha approfondito la pista dei servizi segreti e dei poteri forti, spingendosi oltre e proponendo un intricato intreccio tra servizi segreti, società di copertura, delitti irrisolti come quello di via Poma, terrorismo (BR), depistaggi (caso Moro) e scandali finanziari (Sisdegate), delineando un sistema parallelo di potere e coperture che avrebbe operato indisturbato per decenni.
Ad esempio, ricordano che il super testimone Roland Voller era stipendiato dal Sisde, mentre l’avvocato Francesco Caracciolo di Sarno, presidente dell’Aiag aveva amicizie tra i pezzi grossi dei servizi segreti. Dunque, secondo DarkSide la sede regionale dell’Aiag sarebbe stata al centro di una rete di società che offrivano copertura legale ai servizi segreti, coinvolti in molte trame oscure all’epoca.
Peraltro, Simonetta Cesaroni fu vista dai suoi familiari uscire con una cartellina porta documenti mai ritrovata dopo il delitto di via Poma. L’aveva consegnata o qualcuno era passato a ritirarla? Ma questa stranezza alimenta anche il sospetto che possa aver visto o scoperto qualcosa che non doveva sapere e che per questo sia stata messa a tacere.
SIMONETTA CESARONI, LE RIVELAZIONI DI LUCIANO PORCARI
Ma si tratta di ipotesi che non sono state approfondite, per cui al momento sono solo coincidenze. Comunque, viene tirato in ballo anche il dirottatore Luciano Porcari, una figura controversa con rapporti con la criminalità organizzata ma, a detta sua, anche con il mondo dei servizi.
Nel ’96 durante un’inchiesta sul delitto di via Poma che riguardava ben altre vicende rivelò che Simonetta Cesaroni aveva l’incarico di stipulare contratti per conto di alcune società in parallelo alla sua normale attività, pertanto “inevitabilmente era a conoscenza di queste operazioni illecite che, come io le ho detto, ho concluso per conto di queste società“. Per la procura di Torre Annunziata era degno di nota, di fatto è per DarkSide un altro aspetto mai approfondito che allarga il delitto di via Poma e conduce verso altri misteri irrisolti.
