In dichiarazione redditi è possibile ottenere il rimborso delle spese veterinarie anche per chi non è "proprietario" dell'animale.
I contribuenti che si apprestano alla dichiarazione dei redditi possono dedurre o detrarre molteplici spese. Tuttavia non tutte sono note ai cittadini, tra cui la possibilità di ottenere un rimborso sulle spese veterinarie. Il beneficio fiscale prevede l’applicazione del 19% sul costo sostenuto e a patto che l’animale sia domestico, regolarmente registrato all’anagrafica canina e che sia categorizzato come “da compagnia”.
Dichiarazione dei redditi delle spese veterinarie per gli animali
I cittadini italiani sono ancora in tempo per presentare la dichiarazione dei redditi, potendo sfruttare l’inserimento delle spese detraibili (tra cui quelle veterinarie). L’Agenzia delle Entrate specifica in più occasioni che di recente è possibile sfruttare il 730 precompilato, grazie al quale è previsto l’inserimento automatico delle spese affrontate (è sufficiente un approfondimento per accertarsi che non ci siano errori o incongruenze).
La prima spesa rimborsabile e forse poco conosciuta è legata alla cura degli animali domestici, che consente una detrazione fiscale pari al 19%. C’è però una franchigia da rispettare, corrispondente a 129,11€ e su un tetto massimo di 550€. Attenzione però alle note precisate dal fisco: le spese veterinarie possono essere detratte anche ai “non proprietari” ma non agli animali da allevamento o destinato alla distribuzione alimentare.
Spese ammesse
La detrazione prevista come costo veterinario prevede delle ammissibilità specifiche, tra cui le prestazioni di ciascun professionista, le analisi da laboratorio e le medicine sia senza che con prescrizione. Per quel riguarda la detrazione al 19% dei medicinali senza ricetta è possibile sfruttarla anche per gli acquisti effettuati online ma a patto che l’esercizio commerciale sia regolarmente riconosciuto dalla Regione o dal Comune di riferimento. Al fine di ottenere la detrazione è essenziale presentare lo scontrino fiscale, a patto che contenga i dettagli più importanti tra cui la natura del costo e il codice fiscale del soggetto beneficiario. Infine, il pagamento dev’essere tracciabile, ovvero con carta di credito, di debito, con una prepagata oppure con un bonifico postale e/o bancario.