Secondo uno studio londinese, una dieta a base di prodotti minimamente processati permette di perdere più peso: ecco i risultati
Secondo un nuovo interessante studio, una dieta sana in cui si evitano cibi ultraprocessati, può permettere di ottenere una perdita di peso due volte superiore. E’ questo quanto emerge dalla ricerca pubblicata su Nature Medicine a firma dello University College of London, considerato ad oggi il più ampio e lungo studio clinico mai condotto per cercare di meglio comprendere quali siano gli effetti del cibo industriale sul peso e sul nostro organismo.
Studiando i partecipanti allo studio, è emerso che coloro che hanno seguito una dieta a base di alimenti che fossero trasformati solo minimamente rispetto a quelli che invece hanno mangiato cibi ultra processati ma che comunque rispettavano gli standard nutrizionali, come ad esempio dei pasti surgelati, i cereali a colazione e le barrette proteiche, perdevano peso molto più velocemente. Gli alimenti ultraprocessati, come ricorda il New York Times, rappresentano circa il 70% di tutta la fornitura alimentare oltre oceano, e secondo Robert Kennedy, ministro della salute, starebbero “avvelenando” gli americani, definendoli la principale causa di obesità e malattie croniche.
Il nuovo studio, il più esteso e profondo mai eseguito, conferma di fatto queste affermazioni, ed è giunto a tale conclusione dopo aver studiato 55 partecipanti (la maggior parte donne), di età compresa fra i 20 e i 65 anni, con indice di massa corporea superiore al normale, quindi fra il sovrappeso e l’obesità. Inoltre, i 55 partecipanti si cibavano giornalmente, per circa due terzi di calorie provenienti da alimenti ultra-processati. Il lavoro dei ricercatori dell’università londinese è stato quello di ideare due diversi tipi di diete, a cominciare dalla prima che rispettava le linee guida tradizionali del Regno Unito, quindi limitando zuccheri, sodio e grassi saturi, e composta principalmente da alimenti trasformati solo in minima parte, precisamente yogurt bianco, spaghetti alla bolognese e fiocchi d’avena.
DIETA CON BICI MENO PROCESSATI: COSA HANNO MANGIATO I PARTECIPANTI
La seconda dieta, invece, era composta da prodotti trasformati ma considerati sani, leggasi cereali integrali, lo yogurt aromatizzato, le lasagne surgelate e il latte vegetale. I 55 sono stati quindi divisi in due gruppi: la prima metà ha seguito la dieta minimamente processata per due mesi, poi ha seguito la sua dieta normale e quindi altri due mesi con la dieta ultraprocessata, mentre l’altra metà ha fatto il contrario.
La maggior parte dei partecipanti, al termine dei due mesi di studio, ha perso peso ma quando si cibavano di prodotti minimamente processati perdevano di più, circa 2 chilogrammi in meno rispetto al solo chilo perso seguendo una dieta industriale. Di fatto, seguendo quella dieta per un anno intero, avrebbero perso fra il 9 e il 13 per cento del proprio peso corporeo con una dieta minimamente elaborata, contro il 4-5 per cento di una dieta ultra-elaborata. E’ emerso che anche il grasso corporeo perso è stato più del doppio con la dieta più sana, altro elemento non da poco.
DIETA CON BICI MENO PROCESSATI: I RISULTATI CHE SONO EMERSI
“È stato in qualche modo sorprendente – e incoraggiante – che le persone abbiano perso peso con la dieta ultra-processata”, ha affermato Kevin Hall , nutrizionista e coautore dello studio. Secondo Filippa Jueel epidemiologa nutrizionale presso la SUNY Downstate Health Sciences University, non coinvolta nello studio, il fatto che con i cibi meno processati si perda più peso lo si deve sostanzialmente al fatto che questi alimenti potrebbero avere meno calorie per boccone. Inoltre si tratta di alimenti che hanno una consistenza più dura, quindi richiedono maggiore masticazione e le persone tendono così a mangiare più lentamente e ad assumere meno calorie.
Da segnalare che i partecipanti allo studio hanno anche riferito di aver avuto un maggior controllo sulle voglie alimentari attraverso la dieta minimamente elaborata, “Questo è sorprendente” ha detto il Dott. Dicken, principale autore dello studio perché “quando le persone perdono peso, tendono a voler mangiare di più. Un migliore controllo delle voglie può aiutarli a mantenere il peso perso più a lungo”.
