La dieta è un grande alleato del corpo umano e soprattutto un grande nemico del diabete: ecco che cosa è emerso in uno studio recente
Una dieta sana ed equilibrata è fondamentale per chi soffre di diabete, soprattutto coloro che hanno il mellito di tipo 2. Lo sottolinea il quotidiano IlSole24Ore, precisando che l’alimentazione gioca un ruolo cruciale, a cominciare dalla dieta mediterranea, quella che all’unanimità viene riconosciuta come la migliore in assoluto. Secondo quanto spiegato dal dottor Domenico Tricò dell’universitaria Pisana, la dieta mediterranea ipocalorica tradizionale può avere degli effetti molto positivi sulla remissione del diabete, ed è una valida alternativa a dei regimi alimentari più drastici.
Il professor Tricò sottolinea che oggi questo tipo di diabete non è più una condanna a vita, ed anzi la remissione è possibile e concreta, “anche facilmente realizzabile”. Ma cosa si intende per remissione? Come spiega la medicina, si tratta di un ritorno ad avere dei valori della glicemia che siano inferiori a coloro che hanno il diabete ma senza che vi sia alcuna terapia farmacologica per almeno 3 mesi. Di fatto non si hanno i valori di una persona in salute, ma comunque ben al di sotto rispetto ad un malato di diabete. La remissione spontanea è un evento molto raro, ma ci sono situazioni che possono favorirla, a cominciare appunto dall’alimentazione e dalla dieta mediterranea.
DIETA CONTRO IL DIABETE, “NON SERVE UNA DIETA TOTALMENTE LIQUIDA”
Come ricorda IlSole24Ore, è fondamentale per un paziente che ha il diabete perdere peso visto che, ogni punto percentuale di peso perso fa aumentare del 3 per cento la possibilità di una remissione, dati decisamente significativi. Ecco perchè dimagrire se si è ovviamente in sovrappeso o obesi, risulta essere fondamentale per un paziente che soffre di diabete mellito di tipo 2, e non è più solo una semplice raccomandazione.
“Non serve per forza aderire alla dieta liquida “soup and shake”, zuppa e frullato”, precisa il dottor Tricò, quando si parla di dieta per i diabetici, ma basta semplicemente sostituire i pasti che si consumavano in prima, con quelli consigliati dalla dieta mediterranea per avere degli effetti positivi. E’ quindi fondamentale verdura e frutta fresca, ma soprattutto di stagione, senza dimenticarsi di legumi, cerali integrali, olio extravergine e carni bianche e pesce, riducendo invece drasticamente l’apporto di proteine animali, carni rosse, ma soprattutto sale, zucchero e ovviamente i famosi cibi spazzatura, prodotti ultralavorati che sono assolutamente dannosi per il nostro organismo se consumati in grandi quantità.
DIETA CONTRO IL DIABETE, IL CASO DELLO STUDIO DIRECT
A riguardo il quotidiano finanziario cita il caso dello studio DiRect che evidenzia come una dieta ipocalorica con pasti liquidi da 800 calorie al giorno per tre mesi, con una graduale reintroduzione degli alimenti, possa portare al 45 per cento delle remissioni in un solo anno, e al 13 per cento nel giro di cinque anni. Si tratta di un risultato straordinario che ha addirittura stupito i ricercatori stessi, e che nel Regno Unito è stato adottato dall’Nhs, il sistema sanitario nazionale, raggiungendo il 27 per cento delle remissioni.
Per il professor Tricò è quindi necessario adottare anche in Italia un approccio simile a quello d’Oltre Manica, caratterizzato da una triplice azione, ovvero, l’intervento sullo stile di vita, quindi la terapia farmacologica ed eventualmente una chirurgia metabolica che possa essere gestito da medici, psicologici ma anche dietisti e nutrizionisti, un approccio a 360 gradi per ridurre i casi di diabete 2, che nel contempo significa ridurre notevolmente la spesa farmaceutica, anche del 50 per cento. Non va infatti dimenticato che un malato comporta un alto costo per lo stato soprattutto per coloro che hanno delle patologie croniche come appunto il diabete. Ancora una volta si capisce comunque come noi “siamo ciò che mangiamo”, quanto sia importante mangiare cibo salutare, di stagione, a chilometro zero, e nel contempo, evitando prodotti troppo lavorati e industriali che contengono nutrienti in quantità minima, mentre sono al massimo sostanze chimiche ma anche i sopracitati zuccheri e sale.
