Hanno fatto rumore le parole di Dino Baggio sulla morte di Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic. Polemiche e sospetti, ma l’ex centrocampista continua ad avere paura. «Quando giocavo io c’erano meno conoscenze. Prendevamo vari integratori, che ne sappiamo delle conseguenze a lungo termine?», rilancia a La Stampa. Gli si fa notare che si parla di due casi in un mondo composto da migliaia di professionisti, ma insiste: «Potrebbero esserci molti malati in giro. Bisognerebbe investigare sulle sostanze prese in quei periodi». Dino Baggio però non è al corrente di altri casi. Riguardo l’uso della parola doping, l’ex calciatore precisa: «Sono stato frainteso e mi dispiace molto». Quel che voleva dire era l’esatto contrario. «Ai miei tempi c’era l’antidoping. Venivamo controllati ogni tre giorni, non avrebbe avuto senso andare incontro a una squalifica». Quindi, spiega quali sono le sostanze che teme: «Ci sono prodotti che accelerano i tempi di recupero nello sport e aiutano la prestazione. Parlo di cose lecite, ovviamente. Per esempio, mi viene in mente il Polase».
Ma circola addirittura nelle palestre, difficile pensare che possa c’entrare qualcosa. «Ne abbiamo usati tanti senza conoscerne a fondo le conseguenze a lungo termine». Quando viene citato il video di Fabio Cannavaro che nel ’99 si faceva una flebo, Dino Baggio ricorda che c’erano acqua e glucosio. «Tutto lecito, ma ci vorrebbe la prova scientifica che non faccia male nel tempo». L’ex giocatore di Juventus, Parma, Lazio e Inter esclude il rischio del fai da te, perché «qualunque integratore veniva somministrato dal medico». Comunque, ritiene che bisogna «capire se ci sono effetti collaterali a distanza di trent’anni».
DINO BAGGIO “OGGI PRODOTTI NATURALI, PRIMA…”
Ma Dino Baggio nutre altri sospetti e a La Stampa ha citato, infatti, «diserbanti e altre sostanze sparse sui prati per eliminare piante infestanti e funghi. Oggi si studiano prodotti più naturali», invece all’epoca si entrava in contatto «con prodotti meno controllati». L’ex calciatore spiega di non aver affrontato la questione con i suoi ex compagni ma di essersi “difeso” da solo. «Per tre anni sono stato vegano, poi per dodici ho seguito un’alimentazione salutista». Quindi, cerca di mangiare bene, si priva di zucchero e glutine, inoltre preferisce i cibi biologici. È stato il mio modo per eliminare le sostanze tossiche dall’organismo. Ne ha parlato anche a La Nazione, spiegando che «bisognerebbe capire se certe cose col tempo riesci a buttarle fuori o restano dentro». Dino Baggio non ha notato nulla di strano, ma fa notare che ora le rose sono raddoppiate rispetto a quando giocava lui, quindi ora «giocano ogni quindici giorni». Lui invece in un anno fece 75 partite. «Qualcosa per reintegrare, sempre dentro le norme, dovevi prenderla per forza». Quel che bisognerebbe fare è spiegare meglio ai calciatori come funzionano gli integratori che assumono.