Sembra che i ventenni coreani non siano molto bravi nell’arte di corteggiarsi, così il governo stesso ha deciso di correre ai ripari organizzando dei “dating-parties”, feste per ragazzi e ragazze single ni quali sarà più facile per loro conoscere altri single.
Il New York Times ha intervistato alcuni giovani che hanno partecipato a queste feste. Uno di questi, che nel quotidiano viene chiamato Mr. Park, ha spiegato: “Mi sentivo strano all’inizio”, ma dopo una vita in cui è sempre stato circondato da uomini, prima in una scuola maschile, poi al servizio militare e ora lavorando come pompiere, aveva sempre avuto difficoltà ad incontrare delle ragazze e l’idea di questi “parties” gli è piaciuta.
In Corea non è da molto che il concetto di “matrimonio combinato” sta scomparendo, e così il Ministero della Salute ha deciso di intervenire e promuovere attività che incoraggino il matrimonio e la famiglia. Allo stesso tempo un’agenzia governativa, la Planned Population Federation, può vantare una vittoria di tutt’altro genere: organizzando queste feste che incoraggiano le unioni tra giovani single sta rimediando a un’iniziativa di qualche anno fa, quando promosse la vasectomia nel momento in cui il sud- Corea rischiava di essere penalizzato da un’eccesiva crescita della popolazione.
E non è solo il governo coreano a promuovere queste iniziative: le aziende che già soffrono i carenza del personale in una società che invecchia velocemente, non vedono di buon occhio le relazioni tra colleghi ma hanno pagato per agenzie che organizzano appuntamenti romantici per i dipendenti.Gli studenti dei college a loro volta hanno pubblicizzato online eventi di massa come un flash mob/appuntamento al buio a Seoul e molti imprenditori hanno aperto dei bar dove i camerieri fanno da intermediari tra i clienti che si piacciono e vogliono scambiarsi messaggi e iniziare una conoscenza.
Fino al 1980 i giovani si affidavano a intermediari e alle famiglie per trovare mariti e mogli, un metodo molto più facile, come hanno spiegato i sociologi, dato che in molti vivono in piccoli villaggi. Tra i criteri presi in considerazioni per giudicare un potenziale consorte c’erano la classe sociale, e il responso di un veggente che studiava la coppia in base alle date di nascita.
Con l’industrializzazione della società tuttavia, questi metodi sono divenuti obsoleti, e i giovani ora tendono a rivolgersi agli amici per combinare appuntamenti, un metodo meno formale ma che tuttavia genera ancora un certo stress.
Il problema in Corea è che i giovani hanno un background molto diverso da quello occidentale e conoscere persone in modo spontaneo è ancora molto difficile.
Se il sesso prima del matrimonio è entrato nelle abitudini dei giovani coreani tuttavia incontrare un potenziale partner per una relazione seria anziché per un incontro “mordi e fuggi” è ancora una questione problematica, e tra i suoi effetti, oltre al fatto che le donne si dedicano alla carriera più che in passato, i giovani hanno cominciato a sposarsi più tardi: se nei primi anni ‘’90 ci si sposava intorno ai 24 anni, l’età nel 2011 è salita intorno ai 29 per le donne e ai 31 per gli uomini.
Come ha spiegato Mr Park dopo un deludente speed date: “penso che continuerò ad affidarmi agli appuntamenti combinati da amici, ma l’unica soluzione probabilmente è continuar e pregare”