Federica Brancaccio, presidente dell’Ance, ovvero l’associazione dei costruttori edili, ha parlato con Repubblica del settore dell’edilizia con attenzione soprattutto al tema della sicurezza. Questo, infatti, è tornato recentemente centrale sulle pagine di cronaca dopo l’incidente che si è verificato nel cantiere di Firenze e che è costato la vita a 5 operai. Il Governo, dal conto suo, ha annunciato una stretta sulle sanzioni, che “in emergenza va bene”, ma deve essere, secondo Brancaccio supportata da un “confronto sulla sicurezza permanente“.
Per l’inasprimento delle sanzioni per la sicurezza sul lavoro e in edilizia, spiega ancora la presidente Ance, “non abbiamo timori, ma ci piacerebbe che, come avviene in altri Paesi, le ispezioni in fase di apertura di cantiere avessero un carattere consulenziale, non punitivo”. Infatti, fermo restando che “gli ispettori sono pochi e devono aumentare“, il tema della sicurezza “deve passare anche da ispezioni preventive che siano flessibili, ovviamente escludendo i casi di violazioni gravi”. Oltre all’attuale confronto con il governo dopo l’ennesimo incidente in edilizia, Brancaccio si dice speranzosa che “si apra un tavolo unitario sulla sicurezza che non si esaurisca sull’onda dell’emotività”, per invertire una tendenza che rischia di diventare drammatica.
Brancaccio: “In edilizia servono certificazioni per le imprese qualificate”
Brancaccio, per la sicurezza in edilizia, avrebbe anche alcune proposte da avanzare in un eventuale tavolo di confronto costruttivo. Innanzitutto, “un giusto riconoscimento degli oneri per la sicurezza” oggi particolarmente bassi, che siano basati su “una contabilizzazione congrua per l’attività” e non più su di “un importo forfettario”. Sicuramente, però, una svolta sarebbe rappresentata dalla “qualificazione delle imprese e dei lavoratori“.
Secondo Brancaccio in edilizia, ma anche in altri settori, è illogico che “chiunque e si può svegliare la mattina, aprire una partita Iva e fare lavori illimitati”, perché così il rischio è di affidarsi ad aziende che non rispettano la sicurezza sul lavoro, per comprimere i costi, ma anche il ripetersi di fenomeni truffaldini come quelli legati al Superbonus. “Abbiamo”, spiega la presidente Ance, “a certificazione Soa: andrebbe aggiornata e adeguata”, utile allo scopo della qualificazione delle imprese nel settore dell’edilizia, ma che ora vale solo per “determinati lavori”. Dovrebbe, invece, secondo Brancaccio, diventare strutturale ed estesa a tutte le imprese edili e i lavori, proprio come avviene per i lavori pubblici.