Conclusa la prima prova dell’esame di Maturità 2015, è tempo di bilanci. Le tracce hanno raccolto commenti tutto sommato positivi, fatta eccezione per qualche lamentela su Calvino che, a detta di qualche studente, non è stato praticamente mai affrontato nel corso dell’anno scolastico. Come Roberto Saviano, anche il ministro dell’Istruzione ha fatto sapere che avrebbe scelto il tema di ordine generale (Tipologia D) che riportava una celebre citazione dell’attivista pachistana Malala Yousafzai. “Avrei scelto la traccia che parte da brano di #Malala, una piccola grande donna che ha lottato per studiare”, ha scritto il ministro su Twitter.
“Le nuove tecnologie della comunicazione fanno passi in termini tecnologici ma anche cambiando il nostro stile di vita e le nostre capacità cognitive”. A parlare, contattato da ilsussidiario.net, è Daniele Marini, professore di Sociologia dei processi economici all’Università di Padova oggi tra i protagonisti dell’esame di Maturità 2015. Un suo articolo è stato infatti utilizzato nel dossier proposto agli studenti per il tema di ambito tecnico-scientifico della prima prova. “Oggi tra i giovani gli sms sono ad esempio caduti in disuso – spiega ancora Marini – si comunica tra giovani e la scuola e tra giovani tramite facebook e whatsapp, questo dimostra come queste tecnologie cambiano rapidamente. Per definizione le nuove tecnologie poi tendono a far saltare tutte le dimensioni dello spazio e del tempo, siamo infatti raggiungibili in ogni momento. Durante le mie lezioni chiedo sempre ai miei studenti di spegnere il cellulare ma non c’è messa, matrimonio o convegno in cui non squilli un telefonino. Questo la dice lunga della fine di ogni divisione tra sfera privata e lavorativa”. “In realtà – aggiunge Marini – le giovani generazioni sono molto più abituate rispetto agli adulti all’uso di queste tecnologie perché ci nascono insieme e paradossalmente sanno prenderne le distanze rispetto agli adulti che vi approdano in età più avanzate. In questo senso credo che lo svolgimento di questo tema dimostrerà come gli studenti sanno fare auto critica e critica delle tecnologie. Studiando altre ricerche al proposito si vede come i giovani sono molto più critici verso se stessi di quanto non lo siano gli adulti e pretendono da se stessi più di quanto non facciano gli adulti”.
Secondo Vittorio Sgarbi, contattato da ilsussidiario.net nel giorno in cui è andata in scena la prima prova dell’esame di maturità 2015, “Italo Calvino è uno degli scrittori italiani più sopravvalutati. Con nomi come Cesare Pavese, Gabriele D’Annunzio o Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Calvino è sicuramente un minore ed è la prova della smemoratezza culturale italiana”. Non solo, Sgarbi fa notare come nella traccia artistico-letteraria il ministero abbia fatto un autentico strafalcione: “Nel testo d’esame vengono riportate le immagini di un’opera di Matisse, intitolata ‘La lettrice in abito viola’ del 1898, ma si tratta de ‘La lettrice in bianco e giallo’, opera risalente al 1919”. Sgarbi lamenta anche l’uso di tre pittori stranieri, Van Gogh, Matisse e Hopper invece di artisti italiani, segno, dice, di una profonda ignoranza culturale anche questo. Per quanto riguarda la ricorrenza della resistenza, dice che se ne poteva fare a meno: “Si può ricordare anche tutti i giorni, ma non al tema della maturità. Il fatto che tanti giovani ignorino quei fatti significa solo che il fascismo per fortuna è stato digerito e dimenticato”. E’ favorevole invece al fatto che si sia evitato di parlare dell’Expo: “Si sarebbe ottenuta solo una doppia retorica, quella di chi avrebbe scritto che si sono sprecati un sacco di soldi, e per quanto riguarda il padiglione Italia è vero, e chi avrebbe fatto la retorica dei vantaggi per l’economia italiana”.
Tra le opzioni a disposizione degli studenti che stanno affrontando la prima prova della Maturità 2015, il testo di tipologia B, che prevede la redazione di un saggio breve o di un articolo di giornale, propone anche quella riguardante l’ambito storico-politico, avente come oggetto “Il Mediterraneo: atlante geopolitico d’Europa e specchio di civiltà”. Tra gli spunti offerti dal Ministero ai maturandi vi è anche un estratto della Comunicazione congiunta della Commissione Europea e dell’Alto Rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza del 17 dicembre 2012, volta a “Sostenere il rafforzamento della cooperazione e dell’integrazione regionale nel Maghreb: Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia”. Come si può leggere nella traccia, “i popoli del Maghreb sono stati i protagonisti degli avvenimenti storici del 2011”, intraprendendo “un lungo processo di cambiamenti e di riforme”. Secondo quanto riportato dal documento “l’esito positivo di questi processi di democratizzazione e di modernizzazione ha un’importanza capitale per l’Unione europea” e se il Maghreb, “una delle regioni meno integrate al mondo” riuscisse a stabilizzarsi sulle basi di uno Stato di diritto democratico, a beneficiarne sarebbero “non soltanto i cittadini dei cinque paesi interessati, ma anche gli abitanti dei paesi vicini, compresi quelli dell’Unione europea”. Parole che alla luce della delicata situazione in Libia, avranno fatto riflettere doppiamente i maturandi italiani.
Tra i temi di tipologia B della prima prova della Maturità 2015, quello inerente l’ambito socio-economico e più in particolare “Le sfide del XXI secolo e le competenze del cittadino nella vita economica e sociale”, offre agli studenti come spunto un’estratto del libro “Investire in conoscenza. Crescita economica e competenze per il XXI secolo” scritto dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Secondo il governatore, “il pacchetto di competenze del XXI secolo” è costituito da: “esercizio del pensiero critico, attitudine alla risoluzione dei problemi, creatività e disponibilità positiva nei confronti dell’innovazione, capacità di comunicare in modo efficace, apertura alla collaborazione e al lavoro di gruppo”. Visco sottolinea come ovviamente non si tratti di “competenze nuove”, ma come nuova sia l’importanza che queste ricoprono, e per un paese come l’Italia “che ha fatto di creatività, estro e abilità nel realizzare e inventare cose nuove la propria bandiera”, riuscire a creare “un sistema di istruzione che sia in grado di fornire tali competenze al maggior numero di studenti costituisce un’importante sfida”.
Coloro i quali, durante la prima prova della Maturità 2015, avranno scelto di sviluppare la tipologia di testo B, si saranno trovati di fronte all’opportunità di redarre un saggio breve o un articolo di giornale di ambito artistico-letterario. Ad invogliare gli studenti a scegliere questa traccia vi è anche un estratto del libro di Ezio Raimondi “Un’etica del lettore”. Raimondi, tra i più grandi esperti di letteratura italiana, indaga sulle modalità e i riti che regolano un gesto apparentemente semplice come la lettura: nel rapporto che si instaura tra due soggetti diversi, l’autore e il lettore, componenti fondamentali per far sì che un libro esista, ecco che si inserisce l’etica, intesa come “la riflessione quotidiana sui costumi dell’uomo e sulle ragioni che li motivano e li ispirano.” Secondo l’autore, per compiere un’esperienza di lettura completa, è necessario che i molteplici casi che la letteratura propone vengano rivisitati di volta in volta “interrogandoli alla luce della propria esistenza, introducendoli dunque nel proprio ambito di moralità”.
La traccia inserita dal ministero per quanto riguarda la tipologia B della maturità 2015, in ambito artistico-letterario, è certamente tra le più interessanti e ricche di materiali. Tra i vari spunti offerti in questa tema, spicca il passo dal saggio di Tzvetan Todorov “La letteratura in pericolo”, in cui viene trattato un tema attuale e intrigante: in un mondo dominato da scienza e tecnica, l’autore bulgaro denuncia il rischio di non comprendere più i grandi capolavori della letteratura. Todorov, importante teorico della letteratura e saggista, oltre che esperto di studi formalisti, sostiene quanto sia messo in pericolo il senso profondo delle opere letterarie, ponendo la questione in maniera netta: «a cosa serve oggi la letteratura?», proponendo nelle sue considerazioni un confronto peculiare con le lezioni dei grandi del passato, per riuscire a ritrovare e rilanciare il valore insostituibile della letteratura.
I ragazzi che nella prima prova della Maturità 2015 sceglieranno di cimentarsi nel testo di tipologia B, ovvero il tema di argomento storico, si troveranno di fronte ad una traccia di forte impatto emotivo, scaturita dal testamento spirituale di Dardano Fenulli, comandante dell’esercito regio ucciso nel 1944 nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Fenulli, dopo l’armistizio con gli anglo-americani firmato dal Maresciallo Badoglio, si unì alle truppe impegnate nella Resistenza all’occupazione nazi-fascista. Nel documento proposto ai maturandi è chiaro il riferimento di Fenulli ad un’ideale patriottico che si prolunga dal Risorgimento per arrivare alla Resistenza. Il comandante sottolinea come “le nuove generazioni dovranno provare per l’Italia il sentimento che i nostri grandi del Risorgimento avrebbero voluto rimanesse a noi ignoto nell’avvenire”, quelle che il marchese Emilio Visconti Venosta definiva: “il sentimento dell’amore doloroso, appassionato e geloso, con cui si ama una patria caduta e schiava, che oramai più non esiste, fuorché nel culto segreto del cuore e in un’invincibile speranza”.
Gli studenti impegnati nella Maturità 2015 che avranno scelto la tipologia di testo B, ovvero quella relativa a saggi o articoli di giornale, potranno affrontare un tema interessante come quello inerente “le sfide del XXI secolo e le competenze del cittadino nella vita economica e sociale”. In questo senso la traccia fornita dal Ministero cita l’importantissimo Consiglio Europeo tenutosi a Lisbona il 23 e 24 marzo del 2000, che stabilì come si dovessero “definire nuove competenze di base da assicurare lungo l’apprendimento permanente”. La strategia di Lisbona si tradusse nella redazione di alcuni precisi obiettivi, volti a rafforzare l’efficacia e la qualità dei sistemi, rendendoli più accessibili e aprendoli al mondo. Il Consiglio Europeo di Lisbona del 2000 raccolse metaforicamente l’invito rivolto 12 anni prima da Papa Giovanni Paolo II in visita al consiglio Europeo di Strasburgo, quando il Santo Padre sottolineò l’importanza di “favorire un progresso dell’educazione, per permettere a tutti di sviluppare le proprie facoltà intellettive e di mettere in opera il proprio desiderio di azione”, incoraggiando “gli sforzi notevoli compiuti per salvare dalla scomparsa le ricchezze del passato” cerando di “farne la ricchezza di oggi”.
Per i maturandi che in queste ore stanno argomentando la traccia di ambito artistico-letterario, di solito una delle più originali tra le varie tipologie di titoli, i materiali forniti dal Ministero per questa prima prova scritta d’italiano sono molto ricchi e, per questo motivo, richiedono molta attenzione e la sagacia giusta per non incorrere in giudizi affrettati. Tra i saggi inseriti, spicca un dialogo inserito in “Conversazioni americane” di Jorge Luis Borges. Autore e poeta argentino del Novecento, fautore in gioventù del movimento di avanguardia Ultraismo in Spagna, dove effettuò i primi studi. Tornato poi in Argentina nel 1921, fondò le riviste letterarie Prisma e Proa e poi, conducendo un’esistenza estremamente appartata, svolse un intensissima attività critica ed erudita, che si riflette nella progressiva elaborazione di un suo particolarissimo stile letterario: originale e ricco di riferimenti culturali, volti continuamente ad evocare la sua sensibilità profonda. Negli anni ’40 perde quasi la vista ma continua nella sua opera artistica, proponendo una sempre più ricca cultura letteraria e filosofica, unitamente ad uno stile evoluto, rigoroso e preciso ma anche molto evocativo. In “Conversazioni americane” Borges dialoga con il pubblico introducendo il mondo della poesia, con un indugiare riflessivo sugli argomenti più diversi, tutti legati dalla stessa ricerca vitale del senso della bellezza. Nella dinamica poesia-vita, Borges prova dunque ad esprimere il suo concetto di esistenza, che irrevocabilmente non può essere scisso dalla sua letteratura. Di certo, se sviluppata bene, è una traccia che potrebbe portare un ottimo giudizio per questi maturandi 2015.
I ragazzi che vorranno mettere alla prova le loro abilità nella Maturità 2015 con il tema di ambito storico-politico, incentrato quest’anno sul Mediterraneo inteso come “atlante geopolitico d’Europa e specchio di civiltà”, potranno avvalersi fra gli altri, del brano di Paolo Frascani tratto da “Il mare”. Frascani, già preside dell’Università degli studi di Napoli “L’orientale”, è docente nello stesso ateneo di Storia economica e Storia e Storiografia della Società europea in Età contemporanea, presso la Facoltà di Scienze politiche. Frascani, che da più di 10 anni si interessa della storia marittima dell’Italia, ne “Il Mare” sottolinea la netta contrapposizione tra “il Mediterraneo dei nuovi traffici per l’Oriente”, e quello “attraversato dai malmessi trabiccoli destinati ad affondare nel canale di Sicilia”. Secondo l’autore italiano, sono “lontani i tempi in cui il cinema d’autore riusciva a metterci in sintonia con le lotte per la decolonizzazione del mondo islamico”, ed è per lui un dato di fatto che “il retaggio delle separazioni e delle paure che ci avevano allontanato dalle coste del nostro paese” non siano state ancora eliminate, probabilmente a causa di una politica incapace di “tenere il largo”.
Quanti saranno gli studenti alle prese con questa Maturità 2015 così coraggiosi da affrontare Predrag Matvejevic? Il tema di ambito storico-politico versa infatti sul “Breviario Mediterraneo” dello scrittore croato nato a Mostar nel 1932. Nessuno, forse, come Matvejevic, figlio di un padre con sangue russo sebbene nato in Ucraina, e di madre iugoslava di etnia croata, avrebbe potuto rappresentare meglio le “convergenze” e le “somiglianze”, gli “antagonismi” e le “differenze” che vanno a comporre il quadro sociale, politico e geografico del Mediterraneo. Come sottolinea Matvejevic nel “Breviario Mediterraneo”, “i suoi confini non sono definiti ne’ nello spazio ne’ nel tempo. Non sappiamo come fare a determinarli e in che modo: sono irriducibili alla sovranità o alla storia, non sono ne’ statali ne’ nazionali: somigliano al cerchio di gesso che continua a essere descritto e cancellato, che le onde e i venti, le imprese e le ispirazioni allargano o restringono.” Un Mediterraneo un tempo incrocio “della via della seta”, “degli oli” e “delle spezie”, piazza cosmopolita, snodo di culture diverse o affini, oggi teatro di ambiguità, “un mare che anziché unire”, come sottolinea la traccia fornita dal Ministero, “erige nuove barriere tra la nostra e le altre sponde”.
La maturità 2015 è cominciata stamani con l’apertura del plico telematico alle 8.30 e la traccia del tema di ambito tecnico-scientifico (tipologia B) prevede questo titolo: “Lo sviluppo scientifico e tecnologico dell’elettronica e dell’informatica ha trasformato il mondo della comunicazione, che oggi è dominato dalla connettività. Questi rapidi e profondi mutamenti offrono vaste opportunità ma suscitano anche riflessioni critiche”. Come materiale offerto nella traccia anche un testo del filosofo contemporaneo Maurizio Ferraris tratto dal suo saggio “Dove sei? Ontologia del telefonino”. Brillante autore e filosofo accademico, alle luci della ribalta nell’ultimo lustro per aver cambiato radicalmente la propria concezione filosofica, passando da un passato di studi e interessi della tradizione di Heidegger e Gadamer, insieme al relativismo di decostruzione di Derrida, Ferraris abbandona il tutto per abbracciare una forma di oggettivismo realistico. Questa svolta realista compiuta dal filosofo italiano prevede una formulazione dell’estetica non come filosofia dell’arte ma come ontologia della percezione e dell’esperienza sensibile, scatenando tutto un dibattito culturale molto acceso tra nuovi realisti e anti realisti, tutt’oggi in auge nelle università e nei dibattiti pubblici. Il testo citato nella prova scritta di questa maturità analizza nello specifico un ipotetico dialogo iniziale a partire dalle nuove forme di tecnologia. Ferraris parte da questo assunto: una persona chiamo al telefono fisso e chiede “Dove sei?”, la risposta sarebbe scontata e stupita, ovviamente un “dove vuoi che sia, sono lì, mi ha chiamato qui a casa”. Ma con il telefonino la storia cambia: l’interlocutore può essere dappertutto e Ferraris analizza ciò mostrando quanto oggi non si faccia caso a questo particolare decisivo, tanto si è ciechi rispetto al mondo in cui si vive. I maturandi dovranno quindi comprendere e analizzare questo strano ma originale punto di vista: nel telefonino oggi ci sono forse più cose di quanto ne sognino le filosofie odierne. Di certo, le polemiche non tarderanno ad arrivare, il tema sollevato specie in campo filosofico è molto delicato.
Gli studenti impegnati nella Maturità 2015 che vorranno puntare le loro fiches sul tema di ambito tecnico-scientifico dovranno fare i conti con il saggio di Daniele Marini, Professore associato di Sociologia dei Processi Economici e di Sociologia del Territorio e della Comunità presso l’Università di Padova. In un articolo riportato qualche mese fa da “La Stampa”, Marini sottolineava la “permeabilità” e la “liquidità” della società attuale, una società in cui è sempre più difficile separare le diverse sfere (lavorative, affettive ecc.), soprattutto per colpa, o grazie, a seconda dei punti di vista, della cosiddetta “invasione” di smartphone e social. Il professor Marini si sofferma ad analizzare alcuni dei comportamenti ormai di routine messi in atto dalle persone: “l’uso del cellulare anche quando si è a tavola con ospiti o in famiglia; conversare ad alta voce al telefono quando si è in luoghi pubblici, sul treno o in metropolitana; inviare messaggi o telefonare (magari senza vivavoce), anche se si è alla guida”, tutti esempi che testimoniano come la modalità “multitasking” sia impossibile da disinnescare: che questo sia un bene o un male, starà ai maturandi dirlo!
Gli alunni impegnati nella Maturità 2015 che sceglieranno di cimentarsi nel tema di ordine generale, avranno il compito di sviluppare una traccia riguardante Malala, la ragazza pachistana insignita del Nobel per la Pace nel 2014. Malala Yousazfai, questo il suo nome completo, ha iniziato la sua battaglia di libertà a soli 11 anni, curando un blog per la Bbc nel quale descriveva il regime dei talebani in Pakistan. Dopo aver denunciato al mondo le pratiche talebane, Malala è stata aggredita da alcuni uomini armati sul pullman che la stava riaccompagnando a casa dopo una giornata di scuola. L’attentato è stato rivendicato dal leader dei talebani pachistani annunciando che, nel caso la ragazza fosse sopravvissuta, sarebbe stata presto raggiunta da nuove aggressioni. Malala è stata salvata dai medici dell’ospedale di Peshawar, e trasferita a Birmingham per proseguire le cure. Nel 2013 ha parlato davanti all’ONU, riunito nel Palazzo di Vetro a New York, lanciando un appello per la scolarizzazione dei bambini in tutto il mondo. L’anno dopo, Malala e l’attivista indiano Kailash Satyarthi hanno vinto il Premio Nobel per la Pace “per la loro lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione”. Malala a soli 17 anni, è la vincitrice più giovane nella storia del Premio Nobel.
Il plico telematico è stato aperto questa mattina alle 8.30 con la comunicazione in diretta sul Tg1 dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che ha dato così il via all’Esame di stato 2015. Dopo giorni in cui hanno impazzato sui social le possibili toto-tracce del tema di maturità, ora iniziano ad arrivare le prime indiscrezioni sui titoli del tanto temuto tema d’italiano: le primissime voci arrivate tramite vari forum e siti (Studenti.it e il Fatto Quotidiano) parlano della tipologia A – analisi del testo – che sarebbe un estratto de “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino, primo romanzo scritto dall’autore italiano nel 1947. Clicca qui per ascoltare l’audiolettura di Manuela Mandracchia del romanzo di Calvino su Alta Voce – Rai Tv
Intellettuale di grande impegno civile, politico e culturale, di fatto uno dei più grandi narratori italiani dell’intero Novecento. Autore studiato da grandi e piccini, è inserito in molti testi scolastici fin dalle elementari. Numerose le tendenze letterarie attraversate da Calvino che dimostrano il grande eclettismo culturale e la sua non “inseribilità” in schemi rigidi: dal Neorealismo e al Postmoderno, l’autore italiano ha sempre voluto tenere una certa distanza da entrambe le correnti svolgendo un proprio personale e coerente percorso di ricerca. Le sue opere e la sua personalità vanno di pari passo, nel quarantennio tra il ’45 e il 1985 il succedersi delle poetiche e delle forme letterarie è molto attivo, e nello stesso tempo il suo metodo di indagine risulta ispirato da un atteggiamento metodologico spesso con punte di ironia. Ideologia e classicismi sono da Calvino evitati, lasciando spazio ad un originale punto di vista sulla società e sul percorso umano. Numerosi i capolavori che si ricordano, quali la trilogia de “I nostri antenati”, “Marcovaldo”, “Le cosmicomiche”, “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, tutti uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società italiana contemporanea.
Nei suoi vari periodi, segnaliamo quello interessato dalla traccia uscita stamani alla prima prova della maturità, ovvero quello della resistenza: Calvino è tra i primi ad aderire alla formazione partigiana “Garibaldi” intitolata al medico e comandante partigiano Felice Cassone, ucciso per mano fascista nel gennaio del ’44. Più che comunista, Calvino amava definirsi anarchico in quel periodo, volenteroso nel partecipare all’azione partecipata contro l’ideologia nazifascista. L’intera sua esperienza partigiana durata ben un anno e mezzo, è la base del suo primo vero romanzo, “Il sentiero dei nidi di ragno” e della raccolta di racconti successiva “Ultimo viene il corvo”. Lo stile neorealista di questo romanzo giovanile, seppure embrionale, vede già una prima traccia del suo cambio di stile nelle produzioni successive: in particolare, in “Il sentiero dei nidi di ragno” si evidenzia una prima dimensione fantastica dal punto di vista del narratore, visto dagli occhi di un bambino.
È ufficialmente iniziata la prima prova dell’esame di Maturità 2015. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha appena comunicato la password che le scuole ora utilizzeranno per aprire il plico telematico contente le tracce d’esame, dando il via alla maturità 2015. La responsabile del dicastero ha comunicato la password in diretta al Tg1, eccola:
Sta per iniziare la prima prova dell’esame di maturità 2015. Alle 8.30 verrà diffusa sul sito e sul profilo Twitter del ministero dell’Istruzione la password per aprire plico telematico, la “busta” criptata che contiene le tracce d’esame e che è stata recapitata per via informatica alle scuole. Il Miur, si legge in una nota, seguirà il racconto della maturità sul web attraverso l’hashtag #quasimaturi lanciato lo scorso anno “per aprire un canale di dialogo con gli studenti e per raccogliere le loro emozioni e i loro racconti”. Viene inoltre ricordato che nel corso di tutte le prove i commissari assicureranno la massima vigilanza: non sarà dunque consentito l’accesso alle scuole da parte di estranei e prima dell’inizio delle prove agli studenti sarà richiesto di consegnare i cellulari e ogni altro apparecchio digitale in loro possesso.
Prende il via oggi, mercoledì 17 giugno 2015, la prima prova degli esami di maturità 2015. Il test di italiano è da molti considerato più “agile” rispetto alla versione di latino o alla prova di matematica, eppure può nascondere molte insidie come quelle grammaticali. Come rilevato da una recente ricerca di Skuola.net realizzata per conto dell’Università Niccolò Cusano di Roma, sono tanti gli errori comuni che gli studenti ancora fanno: il 45% di loro, ad esempio, scrive “qualcun’altro” con l’apostrofo, oppure anche “qual’è” dove ovviamente l’apostrofo non va. Al contrario, il 27% degli intervistati non sa che “un po’” si scrive con l’apostrofo e non con l’accento (è errato scrivere “un pò”), mentre uno studente su 6 scrive “sufficiente” senza utilizzare la “i”, scrivendo quindi la forma sbagliata “sufficente”. Insomma, le insidie possono essere davvero tante: l’importante è prestare sempre la massima attenzione.
Tra poco comincerà la Maturità 2015, con la prima prova il cema e le tracce di italiano. Dopo settimane di preparazione, per migliaia di studenti italiani è arrivato il momento di confrontarsi con il tanto temuti esami di stato. Ovviamente si parte con la prima prova di italiano che ogni anno presenta grande incertezza per gli argomenti e gli autori sui quali sarà incentrata. Quest’anno, inoltre, i punti interrogativi sono senza dubbio maggiori anche in ragione dell’avvicendamento avvenuto nel ruolo di coordinatore del Miur per gli esami di stato con l’avvento di Francesco Branca. Tuttavia, lo stesso Branca in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha voluto dare un piccolo aiuto agli studenti rimarcando come per la prova dell’analisi del testo si possa pensare ad un autore del Novecento per un brano non eccessivamente noto in maniera tale da indurre gli studenti a lavorare maggiormente con la propria testa. Inoltre, occorre ricordare come debbano essere esclusi gli autori inseriti lo scorso anno e che alcuni illustri personaggi della letteratura italiana come Gabriele D’Annunzio, Giovanni Pascoli, Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino, mancano da diversi anni. Facendo un rapido excursus temporale, nel 2013 per l’analisi del testo è stato scelto un brano di Claudio Magris, per la traccia di Storia l’argomento era incentrato su due Paesi a scelta tra quelli in via sviluppo, quello socio – economico sul rapporto tra stato, mercato e democrazia, quello storico politico su alcuni omicidi (Kennedy – Moro) mentre quello scientifico su La ricerca deve scommettere sul cervello. Nel 2014 la prova di analisi del testo era incentrata su Salvatore Quasimodo, la traccia di ambito artistico – letterario intitolato Il dono, quella di ambito socio – economico intitolata Le nuove responsabilità, quella di ambito storico – politico intitolata Violenza e non violenza nel ‘900, quella di ambito tecnico – scientifico incentrata su Tecnologia pervasiva, quella a carattere storico intitolata L’Europa 1914 e l’Europa 2014: quali le differenze ed infine quella di attualità incentrata su Renzo Piano e il rammendo delle periferie.
– Italo Calvino e “Il sentiero dei nidi di ragno” (clicca qui per vedere il tema svolto da Emmanuele Riu)
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ambito artistico – letterario: la letteratura come esperienza di vita (clicca qui per vedere il tema svolto da Carmen Costanza)
ambito socio – economico: le sfide del XXI secolo (clicca qui per vedere il tema svolto da Francesco Seghezzi)
ambito storico – politico: Mediterraneo e immigrazione (clicca qui per vedere il tema svolto da Renato Farina)
ambito tecnico – scientifico: lo sviluppo tecnologico cambia il modo di comunicare (clicca qui per vedere il tema svolto da Nicola Sabatini)
– Resistenza (clicca qui per vedere il tema svolto da Lorenzo Roesel)
– Diritto all’istruzione e Malala Yousafzai (clicca qui per vedere il tema svolto da Monica Mondo)