Ieri per gli studenti dell’ultimo anno del Liceo Classico è andata in scena la seconda prova dell’esame di stato 2016 che li ha messi davanti ad una traduzione di Greco incentrato su uno scritto di un maestro della retorica qual è stato Isocrate. A distanza di 24 ore, gli alunni si sono sbizzarriti nel commentare la versione proposta dando vita a tante interessanti e divertenti riflessioni, eccone alcune: “La vita e la giustizia. Bel Binomio. Non ci aspettavamo Isocrate, bensì Platone, ma eravamo preparate e avevamo fatto molte simulazioni” e “Il brano era incentrato sulla condotta virtuosa degli uomini giusti, questi verranno premiati, mentre coloro che praticano l’ingiustizia verranno messi al bando. Il significato mi è piaciuto. Quando piace la morale che il testo vuole comunicare è anche più gradevole tradurre”.
La seconda prova dell’esame di maturità è andata in soffitta con circa mezzo milione di maturandi che stanno già concentrando le attenzioni per la terza prova e gli orali. Come noto, gli studenti del liceo classico si sono dovuti confrontare con una versione di greco incentrata su un brano di Isocrate. Un brano che era già uscito nell’anno 1947 rimarcando, a differenza degli altri istituti, una difficoltà da parte del classico nel rinnovarsi seguendo i cambiamenti della società. A tal proposito diversi portali autorevoli come Orizzonte Scuola, si pongano la domanda come sia possibile che il Classico non si sia per nulla rinnovato nonostante nel 2010 l’allora Ministro Mariastella Gelmini abbia provveduto a riformarlo alla stessa stregua di quanto fatto per gli altri istituti? Speriamo che nei prossimi anni si possa andare verso un rinnovamento.
Di sicuro sono in pochi che possono ricordarsi come nella maturità di quest’anno, con il brano della versione di Greco tratto da un’opera di Isocrate, è apparsa una traccia non originale. Ovvero? Eh sì, era già uscito il “De pace” di Isoscrate negli Esami di Stato per la Maturità. Perché non potete ricordarvelo ragazzi? Perché quando uscì quella traccia di Isocrate, la guerra mondiale era appena finita e la Luna non era stata ancora raggiunta dall’uomo: era il lontano 1947 e non erano neanche gli esami di giugno “classici”. Il Liceo Classico, un tempo vera elite per pochi, vide nell’estate del ’47 una traccia per la prova di maturità, ma per chi non riuscì a passarla ci furono gli esami riparativi: e allora lì spuntò il buon Isocrate con il brano sulla giustizia estrapolata da Sulla Pace. Incredibile, lo segnala un lettore (evidentemente di quella epoca) del portale Orizzonte Scuola, lamentando alcune sviste del Miur: ora, con tutta la buona volontà, non ci sembra un enorme problema che questa traccia fosse “non originale” visto che per la data di lontananza dell’uscita forse, ripetiamo, forse, non è proprio così fresca come traccia.
Sembra proprio che i maturandi 2016 del Liceo Classico siano quelli più sfiancati da questa seconda prova che ha portato in lizza la traduzione della versione di un redivivo Isocrate. Un autore molto ancorato al mondo della letteratura greca classica, ma che non veniva sorteggiato dal 1958. E’ stato un colpo di scena che ha lasciato di stucco tutti quegli studenti che invece puntavano già ad un più abbordabile Aristotele e che invece ha fatto sorridere tutti coloro che ormai la maturità l’hanno data da tempo. Gli studenti 2016 del Classico sono infatti diventati una specie di bersaglio sui social, vittime di quanti trovano nella loro seconda prova una difficoltà maggiore rispetto che nella propria: “mi ricordo al mio esame di maturità che quando arrivò la versione di Greco non la feci perché andavo allo Scientifico”; “esce Isocrate, dunque. Poteva andare peggio. Firmato generazione Epitteto”; “al Classico prova di greco mista a matematica. Tipo: se la Grecia fallisce, quanti greci riesci a far salire su un gommone?”. In realtà è sempre così e si potrebbe dire tranquillamente che gli esami di Stato sono sempre molto difficili, forse molto di più delle versioni che vengono solitamente proposte dai professori nell’arco del quinquennio.
Anche la seconda prova dell’esame di Maturità 2016 è andata: per gli studenti del liceo classico c’è stato da confrontarsi con la traduzione di un pezzo di Isocrate mentre per lo scientifico una complessa prova di matematica. In queste ore sui social network si stanno scatenando gli utenti che attraverso commenti più meno sarcastici, cercano di mettere in relazione la difficoltà della prova di matematica data agli studenti dello scientifico e la versione per quelli del classico. Tra quelli più divertenti: “Da almeno trent’anni al classico venti righe da tradurre in sei ore, allo scientifico problemi che manco alla Nasa”, “A chi supera la seconda prova allo Scientifico sarà rivelato il Terzo Segreto di Fatima”, “e comunque manco Isocrate sa di cosa parlasse quella versione” e “Isocrate dopo Tacito è molto simile al Quintiliano i consolazione l’anno dopo Aristotele”.
In queste ore post seconda prova, si sta facendo un gran parlare di Isocrate e della sua versione incentrata sul tema della pace. Ma chi era Isocrate? Nato nell’anno 436 avanti Cristo da Teodoro, proprietario di una sorta di fabbrica di strumenti musicali, è stato uno dei più conosciuti retori ateniesi. Si distinse non solo per essere stato grande maestro di retorica ma anche per aver educato alcuni dei principali esponenti della classe dirigente ellenica. Visse, secondo alcuni documenti storici, 98 anni e tra le sue opera più famose spicca il Panegirico, risalente all’anno 380 avanti Cristo. Un’orazione di genere politico che Isocrate portò a conclusione in un lungo lasso di tempo (ben dieci anni) e che per questo venne ironicamente paragonata dallo storico antico Timoteo al tempo necessario da Alessandro Magno per conquistare tutta l’Asia.
Il filologo Luciano Canfora promuove la scelta della versione di greco di Isocrate (clicca qui per il testo tradotto) fatta per la seconda prova del liceo classico nella maturità 2016. Parlando con repubblica.it, ha infatti detto che “la scelta di un brano di Isocrate è stata molto saggia per varie ragioni. Innanzitutto perché è il prosatore più regolare e prevedibile della Grecia classica”. Inoltre, Canfora ritene interessante il suo contenuto. Isocrate ha poi secondo lui “inventato un genere letterario: pamphlet nutrito di esemplificazione storica”. Canfora ha inoltre evidenziato come il brano sia tratto dall’Orazione sulla pace, dove si tratta della crisi del secondo impero ateniese e Isocrate “individua giustamente nel pessimo livello del ceto politico la causa fondamentale della sconfitta”.
Terminata la traduzione della versione di greco (clicca qui per il testo tradotto), gli studenti si stanno “sfogando” su Twitter per la difficoltà della seconda prova della maturità 2016. Una difficoltà che è stata confermata anche da Mauro Tulli, Professore ordinario di Letteratura greca e Direttore del Dipartimento di Filologia all’Università di Pisa, che a Il Fatto Quotidiano ha detto, a proposito del testo scelto di Isocrate: “Sicuramente non è Esopo, il passo non può essere considerato agevole. Dovessi collocarlo su una scala di difficoltà da 1 a 10, direi fra il 7 e l’8”. Il docente ha però anche precisato che Isocrate non tradisce, la sua prosa per quanto articolata è perfettamente organizzata: non ci sono anacoluti, tutto ha una funzione, tutto ha un senso. Certo, bisogna essere in grado di coglierlo”. Chissà se i maturandi ci sono riusciti.
Mentre è arrivata la traduzione alla versione di greco di Isocrate tratta dall’orazione sulla pace svolta per noi da Paolo Torri (clicca qui per il testo tradotto), il sito di Repubblica sembra dare ragione a coloro che ritenevano “ostica” la seconda prova della maturità 2016 per gli studenti del liceo classico. Il sito del quotidiano romano cita la professoressa Daniela Oliverio, secondo cui è “molto interessante il riferimento alla realtà, trattandosi di capitoli che parlano della corruzione della classe politica e della necessità di mantenere il valore dell’onestà. Ma la forma linguistica rappresenta sicuramente una difficoltà in più per i maturandi”.
La traduzione della versione di greco firmata Isocrate viene considerata da molti ex maturandi come decisamente “abbordabile”. In particolare su Twitter coloro che hanno dato l’esame di maturità del 2012 ricordano quanto fosse molto più ostico Aristotele. Dunque dicono agli studenti ora alle prese con il testo del retore ateniese di non “lamentarsi”. Ma c’è anche chi ritiene che con la retorica greca non si deve scherzare: Isocrate potrebbe essere anche più “atroce” di Tacito. L’autore non veniva in ogni caso scelto per la maturità dal 1958 e c’è chi ricorda che nel 2001 ha dovuto affrontare lo “sconosciuto” Epitteto. Isocrate sul noto social è in ogni caso fonte di non poche battute. Qualcuno, scrivendolo i-Socrate, dice che si tratta in realtà della App di Socrate o del nome di un’applicazione per tradurre il greco. Che sicuramente farebbe molto comodo ai maturandi.
La traccia della seconda prova della Maturità 2016 al liceo classico è un brano di Isocrate. Fin qui nulla di strano, ma a pochi minuti dallo spoiler sulla versione di greco, i social network iniziano ad ironizzare sul nome dell’autore prescelto dal Miur. Isocrate, infatti, è diventato un’app iSocrate. E l’immagine del viso di Isocrate in uno schermo di smartphone sta facendo il giro del web, indicandola come icona di un’applicazione aggiornata dopo una pausa che durava dal 1958 (anno in cui l’autore è stato proposto l’ultima volta agli esami di Maurita). Qualcuno ironizza anche sull’incapacità dei maturandi del 2016, immersi fino al collo negli smartphone e nel mondo del web, di leggere correttamente il nome dell’autore. “Quanti ragazzi saranno stati capaci di non leggere ‘aiSocrate’”, è quello che recita un tweet sul social network cinguettante.
La traduzione della versione di greco di Isocrate, tratta dall’orazione sulla pace, sta mettendo alla prova gli studenti del liceo classico che stanno affrontando la maturità 2016. In rete si trovano alcuni stralci dei paragrafi 34, 35 e 36 che sono l’oggetto dell’esame. Specialmente c’è materiale sui primi due, ma non sull’ultimo. Nel forum di skuola.net è comparsa la traduzione fatta da uno degli utenti dei primi due paragrafi (clicca qui). Su skuolasprint.it è invece presente una traduzione del paragrafo 34. Spulciando in rete si trova addirittura, sulla sezione books di google, il testo completo delle orazioni di Isocrate tradotte in italiano…ma il testo sembra essere molto “antico”. Insomma, trovare una traduzione in rete della versione di greco di quest’anno non è per nulla semplice. Forse anche perché Isocrate non veniva scelto dal 1958.
“Vivere secondo giustizia non solo è corretto, ma anche conveniente per il presente e per il futuro”. Questo è il titolo della versione di greco della seconda prova della maturità 2016 con un estratto dell’orazione sulla pace di Isocrate. “Isocrate esorta i suoi concittadini a non cadere nella trappola dell’ingiustizia: chi viola le norme si illude di trarne un vantaggio immediato, ma alla lunga finisce in rovina. I comportamenti rispettosi della virtù, non solo sono il fondamento di una vita sociale eticamente corretta, ma portano vantaggi indubbi anche sul piano politico ed economico”, si legge nella parte introduttive al testo in greco (clicca qui per il testo della prova dal sito di TgCom24). Un testo di Isocrate non era proposto ai maturandi dal 1958. Potrebbe essere uno “svantaggio” per gli studenti, ma c’è chi su Twitter segnala che il suo stile non è tanto ostico. Cliccando qui potrete trovare i consigli su come affrontare la traduzione della versione di Isocrate.
La versione di greco della seconda prova della maturità 2016 è di Isocrate. Lo scrive scuolazoo.it riportando quelle che sono le urla che arrivano dalle finestre delle scuole dove i ragazzi sono impegnati con l’esame. Tgcom24 riporta invece una foto del testo della prova d’esame che conferma l’indiscrezione. Insieme a Plutarco e Platone, il retore ateniese faceva parte del toto-autore indicato da ilsussidiario.net. Si tratta di uno dei maggiori maestri della retorica antica. Nelle sue Lettere e nei suoi Dialoghi ha posto le basi della filosofia occidentale. Pur avendo dei punti di vista diversi da Platone, condivideva con lui l’ammirazione per Socrate. Tra i suoi principali allievi, si ricordano gli oratori Cefisodoro, Iseo, Iperide e Licurgo, gli storici Teopompo di Chio ed Eforo di Cuma, il poeta tragico Teodette, il politico Timoteo.
Manca pochissimo all’inizio della seconda prova della maturità 2016, che per il liceo classico prevede la versione di greco. Tra ieri e stamattina gli studenti stanno dando fondo agli ultimi ripassi e c’è chi ha cercato di dare un’interpretazione del nuovo “indizio” fornito dal ministro Stefania Giannini, che durante la videochat su Skuola.net, ieri ha consigliato agli studenti di puntare sul bianco. Di certo il suggerimento non è quello di lasciare il foglio in bianco, come qualcuno ha ironicamente pensato. Su Twitter c’è chi punta su Aristotele. Nella Fisica, infatti, il filosofo dedica un passaggio al divenire in cui usa il concetto di bianco e di non-bianco. Ma c’è anche chi ritiene che il bianco sia associabile alla luce, da cui l’autore Luciano. Tra un po’ scopriremo se gli studenti hanno indovinato o se “l’indizio” della Giannini si riferiva a qualcos’altro. Nel frattempo c’è chi ironicamente segnala che l’indizio per la terza prova sarà probabilmente il rosso, così da completare il tricolore (l’indizio sulla prima prova, infatti, era il verde).
Per la seconda prova della Maturità 2016 al Liceo Classico stamattina è in programma la versione di greco. Secondo la regola dell’alternanza seguita negli ultimi anni dal Miur quest’anno tocca appunto a questa lingua antica. Per quanto riguarda gli autori proposti ai maturandi però il ministero dell’Istruzione ha mostrato di scegliere tra una rosa ristretta di nomi. Negli ultimi anni infatti, come ricorda Studenti.it, sono stati scelti alcuni nomi in particolare. Plutarco e Platone sono per esempio stati presentati agli studenti per la seconda prova 6 volte ciascuno. Segue poi Luciano, uscito per ben 4 anni, mentre le versioni di autori come Tucidide, Aristotele, Epicuro, Ippocrate, Demostene ed Epitteto sono state scelte per la seconda prova solo una volta. Ormai l’anno scolastico è finito e quello che si è studiato, o non si è studiato, non si può certo cambiare: oggi però durante la traduzione della versione di greco, anche nel caso uscisse un autore poco amato, si può cercare di dare il massimo concentrandosi soprattutto sulla grammatica e le sue regole per consegnare un testo il più possibile corretto almeno da questo punto di vista.
La versione di Greco e il suo autore misterioso si affacciano all’orizzonte dei maturandi del Liceo Classico. È la traduzione lo spauracchio della seconda giornata. Dopo aver affrontato la prima prova, quella di italiano, che ha aperto gli Esami di Maturità 2016, oggi, 23 giugno, i maturandi dovranno infatti affrontare la seconda prova, variabile da istituto scolastico a istituto scolastico. Il liceo classico dovrà cimentarsi con la tanto temuta traduzione di una versione che, per quest’anno, sarà sottoposta agli studenti in lingua greca antica. Sono stati tanti, nei giorni scorsi, i rumors riguardanti gli autori che potrebbero essere presentati agli studenti perché ne traducano i brani, ma i preferiti dai partecipanti ai sondaggi sono stati Aristotele, che ha conquistato il 27% dei voti espressi, e Platone, con il suo 20%. Al terzo posto, ma pur sempre sul podio, si trova Plutarco, con il 13% dei voti. Sono tra i più papabili anche Senofonte, Epitteto e Demostene. Nonostante la sua presenza abbastanza frequente negli ultimi dieci anni (considerando che al liceo classico la seconda prova di greco si alterna con quella di latino), Luciano si è fermato al 9%. Il suo nome era comparso già nel 2014 e nel 2008.
La seconda prova degli Esami di Maturità, al liceo classico, può svolgersi su una versione da tradurre dal latino o dal greco. Le due materie, inizialmente, venivano sorteggiate, ma da qualche anno sono proposte agli studenti ad anni praticamente alterni, sebbene questa regola non sia formalmente scritta. Mentre gli studenti si preparano ad affrontare il greco della Maturità 2016, vediamo quali sono stati gli autori che, in questa lingua, sono stati tradotti dai maturandi degli anni passati. Nel 2014 è toccato a Luciano, già somministrato agli studenti del 2008. Il brano di due anni fa era “L’ignoranza acceca gli uomini”. Nel 2012, invece, è toccato ad Aristotele con “De partibus animalium”.
Luciano non è particolarmente conosciuto agli studenti del liceo classico, non essendo uno dei più noti che vengono studiati durante il quinquennio. Si è ipotizzato che la scelta di Luciano sia stata fatta proprio per la sua scarsa fama: non sono molto diffuse online le traduzioni dei suoi testi e, pertanto, la ricerca da parte dei maturandi sarebbe stata più complicata. Il brano scelto, “L’ignoranza acceca gli uomini”, tra l’altro, non è neppure uno dei più conosciuti. La scelta di Aristotele è stata, nel 2012, definita prevedibile, ma quella del brano decisamente sorprendente. Aristotele, infatti, non viene tradotto spesso durante gli anni scolastici, ma l’opera che è stata proposta ai maturandi è ancora meno frequente da trovare del suo autore. La sintassi è complessa e articolata in un tunnel di similitudini che passano da riga a riga in forma di discorso diretto. Il lessico è ostico e spiccatamente filosofico, difficile da tradurre per chi non ha fatto molto esercizio sul tema. Sono state molte le accuse rivolte a chi ha scelto Aristotele e la sua opera, trattandosi di un chiaro tentativo di mettere in difficoltà gli studenti.
Per i ragazzi che si apprestano a sostenere la prova di greco per la Maturità 2016 ci sono una serie di consigli che potrebbero tornare utili durante lo svolgimento. Partiamo col precisare che la prova si svolge in 4 ore e che agli studenti è concesso portare con sé un dizionario bilingue. Prima di iniziare a tradurre è opportuno preparare, nei giorni che precedono la prova, una tabella di marcia utile a scandire il tempo che si ha a propria disposizione. E’ importante ripassare la grammatica greca e memorizzare tutte le sue regole. Sarebbe preferibile anche dare un’occhiata, seppure veloce, ad ogni singolo autore. Non serve conoscerne la vita e le opere a memoria, ma è importante fissare dei punti che facciano capire qual è il suo stile e qual è il suo modo di scrivere. Può essere d’aiuto preparare riassunti e mappe concettuali, così da memorizzare meglio e più facilmente i concetti da tenere a mente. Infine è fondamentale allenarsi tanto, sia per prendere maggiore dimestichezza con il dizionario, sia per acquisire velocità e capacità interpretativa. A tal fine può essere molto utile partire dalle tracce uscite negli anni precedenti e provare a tradurre quelle. Difficoltà più, difficoltà meno, il livello che viene richiesto di raggiungere ai maturandi è più o meno lo stesso di anno in anno. Durante la prova gli studenti dovrebbero leggere prima di tutto la traccia, con molta attenzione, fissando immediatamente il titolo e l’autore della versione. Il brano andrebbe riletto almeno due volte, così da comprenderne il senso generale prima di mettersi a tradurre: dopo 5 anni di allenamento la mente dovrebbe esser già capace di individuare il significato di qualche parola. Può facilitare la traduzione sottolineare e distinguere i verbi, cerchiare le congiunzioni e individuare subito il verbo principale. A questo punto è importante dividere e analizzare ogni periodo così da ricostruire la frase ordinando le parole così come andranno riportate in italiano. Solo ora si può prendere in mano il vocabolario e procedere alla traduzione, cercando di rendere il testo nel miglior modo possibile.