Sul tavolo del Consiglio dei ministri arriva un’analisi preliminare sullo schema del decreto legislativo che prevede regole più rigide sull’utilizzo del principio attivo presente in vari farmaci, anche da banco. L’obiettivo è quello di contrastare l’uso illecito di questi nella produzione di droga. Il provvedimento vedrà anche piene più severe: questo consentirebbe l’adeguamento del Testo unico stupefacenti al regolamento dell’Unione europea. Aggiungerebbe poi un’ulteriore categoria ai cosiddetti “precursori di droghe” che andrebbero così a diventare quattro invece di tre, come spiega Il Messaggero.
A cambiare potrebbero essere le regole per le aziende che si occupano della produzione di farmaci che contengono efedrina, ma non si tratta dell’unico principio attivo preso di mira. Infatti nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri è prevista anche l’informativa della presidenza sul “Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici”. Misure potrebbero essere assunte per contrastare l’uso smisurato dell’oppioide sintetico introdotto come trattamento per il dolore. Negli Usa, infatti, l’abuso di questa sostanza ha portato ad oltre 70mila persone morte solamente nel 2022. L’efedrina, invece, è una sostanza presente sotto forma di principio attivo in vari farmaci di uso comune, come decongestionanti nasali o broncodilatatori.
Efedrina utilizzata nel mercato delle droghe
L’efedrina viene utilizzata non solo nei prodotti da banco come spray contro raffreddore e asma: questo principio attivo ha una sorta di effetto psicoattivo ed è utilizzato anche nel mercato delle droghe: è un ingrediente anche per la produzione di metanfetamina. Ha inoltre effetti anche sul sistema nervoso centrale e in passato è stata usata come sostanza dopante nello sport. Il professor Massimo Clerici, docente ordinario di Psichiatria dell’Università Bicocca di Milano, al Messaggero ha spiegato che un uso importante di sostanze a base di efedrina rischia di scatenare “stati di ansia, confusione , irrequietezza, insonnia, stati psicotici”. I rischi possono essere anche più gravi: possono portare a “fibrillazione cardiaca, infarto e ictus”. Inoltre “si può andare in coma e arrivare addirittura alla morte”.
Il provvedimento, nel dettaglio, prevede l’obbligo di controllo e di autorizzazione all’esportazione e di notifica preventiva all’esportazione della stessa sostanza. Alle quattro sostanze – efedrina compresa – sarà estesa la sanzione penale per l’immissione sul mercato, importazioni ed esportazioni in violazione dell’obbligo di registrazione, come spiega Il Messaggero. Il tutto, pena la revoca delle licenze che consentono il possesso e l’utilizzo della sostanza in questione. Un’altra novità riguarda la sospensione da un mese a un anno dell’autorizzazione in caso di violazione dell’obbligo della dichiarazione.