Elena Perotti prova a rifarsi una nuova vita dopo averne distrutta una. Lei è la donna che nel 2012 con un complice sfregiò con l’acido l’ex fidanzato William Pezzulo. Dopo aver avvisato il Tribunale di Brescia, nelle scorse settimane ha lasciato la sua provincia di nascita per trasferirsi in un’altra regione, a oltre 300 chilometri da Travagliato, il suo paese natale, e da Ospitaletto, dove ha vissuto fino a poco tempo fa agli arresti domiciliari. Prima viveva con l’ex marito, poi sola, perché era diventata vittima dei suoi maltrattamenti. Elena Perotti ha spiegato, come riportato da Il Giorno, che vuole «vivere una vita normale, senza essere più riconosciuta», anche per questo non vuole più rilasciare dichiarazioni ufficiali alla stampa. Vuole rifarsi una vita dopo aver scontato la sua pena e aver terminato il corso di studi in Conservazione dei Beni Culturali, su cui si è laureata. Ma ha ancora un periodo di arresti domiciliari da scontare per stalking, poi sarà libera. L’ultima volta che ha parlato disse di essere «una donna nuova» e chiese perdono a William Pezzulo.
ELENA PEROTTI, SFREGIÒ WILLIAM PEZZULO: STA PER TORNARE IN LIBERTÀ
Ma William Pezzulo porterà per sempre i segni di quello che Elena Perotti gli ha fatto. Oggi è invalido al 100 per cento e non può condurre una vita normale. L’uomo è quasi cieco e vive a Travagliato con i genitori, con cui sta pagando le cure mediche estetiche, non sovvenzionato dal Sistema sanitario nazionale per cui ci sono solo quelle indispensabili per la salute. E sta pagando anche i suoi avvocati, visto che non ha ancora ricevuto il risarcimento predisposto dai giudici, visto che Elena Perotti e il suo complice risultano nullatenenti. La famiglia di William quindi per aiutarlo ha venduto il bar che possedeva e speso tutti i suoi risparmi. Nel frattempo lei è diventata mamma due volte: la prima di un bambino che ha sempre dichiarato essere di Pezzulo, ma per cui non ha mai eseguito il test del Dna, la seconda del marito, incontrato durante la detenzione in una comunità terapeutica in provincia di Bergamo. E da cui si è separata dopo che l’ha presa per il collo e l’ha fatta finire in ospedale. Negli ultimi anni ha superato due gravi forme tumorali. Presto potrà riabbracciare la figlia Rebecca, che la Cassazione ha definito non adottabile. Intanto attende la sentenza sul primogenito Gabriel.