Quali sono le elezioni Papa più contestate della storia della Chiesa cattolica e perché: dai cardinali presi a sassate a quelli murati, curiosità Conclave

ANEDDOTI E CURIOSITÀ CONCLAVE: ELEZIONI PAPA PIÙ CONTESTATE

La storia dei Conclave è fatta anche di Elezioni Papa contestate o caratterizzate da controversie, pressioni politiche e rischi di veri e propri scismi. Sebbene si tratta dell’elezione di una figura religiosa, nella storia della Chiesa cattolica è stata comunque al centro di forti lotte, persino culturali. Pensiamo, ad esempio, a quanto accaduto nel lontano 1521, quando i fedeli reagirono con una violenta contestazione, tanto che i cardinali al termine del Conclave furono accolti da fischi e sassi, anziché applausi.



Questo è stata tra le Elezioni Papa più contestate della storia della Chiesa cattolica, perché i cardinali tardavano a scegliere il nuovo pontefice, in quanto erano troppo presi da questioni materiali, come donne e cibo, e politiche. Alla fine la scelta ricadde su Adriaan Florenz, noto anche come Adriano VI.

IL GRANDE SCISMA D’OCCIDENTE

Tra le elezioni più tempestose anche quella del 1378, terminate con la nomina di Bartolomeo Prignano, che scelse il nome di Urbano VI. In questo caso i cardinali, che erano in gran parte francesi, si sentirono costretti a scegliere un pontefice italiano per le pressioni del popolo romano, ma poi sostennero che l’elezione era invalida e nominarono Clemente VII, causando il grande scisma d’Occidente, durato quasi 40 anni e terminato con il Concilio di Costanza.



Tra i casi più curiosi c’è quello dei cardinali murati vivi, da cui poi si scelse il termine Conclave per indicare l’elezione papale. Si tratta peraltro di quello più lungo della storia della Chiesa cattolica. I cardinali decisero di rinchiudersi nel Palazzo Papale di Viterbo, che all’epoca era il capoluogo storico, perché c’erano troppe pressioni esterne, ma ci misero ben 33 mesi a scegliere il nuovo pontefice, per questo i cittadini spinsero per la chiusura a chiave dei cardinali e alla riduzione del vitto, arrivando a far erigere un muro davanti al portone.

Così per annunciare l’elezione di Gregorio X si arrivò a scoperchiare il tetto, mentre per evitare casi simili, venne introdotto un rigido protocollo che prevedeva una dieta stretta se non avessero scelto il Papa entro tre giorni e nessuna retribuzione durante il Conclave. In caso di violazioni si incappava nella scomunica.



ELEZIONI PAPA, LA MINACCIA DEI BANDITI E LA CONGIURA POLACCA

L’usanza della fumata bianca risale a Gregorio XV, che introdusse il voto segreto e, quindi, il rito di bruciare le schede. C’è stato anche il caso dei banditi che nel 1590 minacciarono di invadere Roma per costringere i cardinali a nominare un Papa spagnolo. Gli spagnoli offrirono protezione ai cardinali, in cambio dell’elezione del loro candidato, Gregorio XIV.

Si parla anche di una congiura polacca nell’elezione del 1903, perché pare che venne tentato l’avvelenamento dei cardinali con funghi velenosi. Non fu contestata formalmente, ma sollevò discussioni, l’elezione di Papa Giovanni XXIII nel 1958, perché quel nome era stato già usato da un antipapa, Baldassarre Cossa, quindi ci si aspettava che evitasse quel nome, ma alla fine le perplessità iniziali si dissolsero nel tempo e oggi è venerato come santo.