Chi sono i candidati e dove si vota alle Elezioni Regionali 2025: il punto su Centrodestra e campo largo, i casi spinodi in Campania, Puglia e Calabria

SCHLEIN-CONTE TRA INTESE E STALLO SULLE REGIONALI 2025: ACCORDO IN TOSCANA E CAMPANIA (COL BRIVIDO)

La lunga rincorsa verso le Elezioni Regionali 2025 è una partita tutt’altro che semplice, tanto per il Centrodestra quanto soprattutto per il campo largo progressista: il test a due anni dalle Politiche 2027 è di quelli importanti, seppure con dinamiche non del tutto “nazionali” che intervengono nella scelta dei prossimi 7 Governatori tra fine settembre e metà novembre. Valle d’Aosta domenica 28 settembre, Marche il 28-29 e Calabria il 5-6 ottobre 2025 anticipano i tempi, con le Regionali in Toscana il 12-13 ottobre: in attesa di una data invece Puglia, Veneto e Campania, ma dovrebbero tenersi tutte nel medesimo weekend entro metà novembre 2025.



Se già con le date il tema è delicato, non è da meno il capitolo più spinoso di candidati e liste: ed ecco che nelle ultime 48 ore qualcosa si è mosso, e qualcosa si è complicato, nei piani delle coalizioni avversarie in vista del voto sulle Regionali 2025. In casa progressista, le continue trattative fra Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni e qualche lista centrista hanno prodotto risultati soprattutto in Toscana e Campania, dove l’accordo “in ticket” su Giani (Pd riformista) e Fico (M5s) dovrebbe tenere, nonostante le tensioni create anche negli ultimi giorni dal Governatore campano uscente Vincenzo De Luca.



Regione Toscana, il leader M5s Conte con il Governatore Giani (ANSA 2023, Claudio Giovannini)

 

Con la firma avvenuta nella giornata di lunedì tra il Governatore uscente e candidato in Toscana Eugenio Giani e i segretari di Pd e M5s toscani (Emiliano Fossi e Irene Galletti), assieme alla vicepresidente del Movimento 5Stelle Paola Taverna, l’accordo sostanziale anche a livello programmatico è stato siglato: il patto di coalizione prevede il sì ai punti richiesti da Conte nel voto online che ha sancito (di pochissimo) la scelta degli iscritti al campo largo nelle Regionali Toscana 2025.



Ok al redito di cittadinanza regionale, legge sul salario minimo e niente rigassificatore a Piombino, oltre all’esclusione di esercito NATO nelle basi in Toscana. Una “vittoria” su tutta la linea per i 5Stelle, con i Dem che guadagnano così il partner adatto a spuntarla contro il Centrodestra alle urne.

Scenario più complesso in Campania dove De Luca ancora non ha ufficialmente sciolto le riserve per acconsentire al pieno sostegno della sua potenziale lista personale alla candidatura di Roberto Fico: Pd, M5s e AVS sono però concordi nel presentare alle Regionali Campania 2025 l’ex Presidente della Camera, e le fibrillazioni del President uscente contro una scelta «calata dall’alto» sembrano destinate a rientrare, specie se alla fine il figlio di De Luca, Piero, potrà divenire il leader del Pd campano.

CAOS IN CALABRIA E INIZIO DISGELO IN PUGLIA: COSA SUCCEDE AL CAMPO LARGO PROGRESSISTA

Tensione decisamente più alta in Calabria dove la corsa verso la presentazione delle liste a fine agosto incombe e il campo largo progressista è rimasto ancora al palo dopo la svolta a sorpresa delle dimissioni di Occhiuto a seguito delle indagini a suo carico: il Centrodestra punta forte sul proprio Governatore uscente mentre in casa sinistra non si riesce a trovare la quadra tra Pasquale Tridico (che avrebbe il favore di larga parte dei Dem) e Vittoria Baldino, per quanto riguarda il M5s, con l’opzione Mimmo Lucano di AVS che non convince né Schlein né tantomeno Giuseppe Conte, anche se ufficialmente non hanno ancora espresso un “no” secco.

Campo largo progressista: Vittoria Baldino (M5s), Maria Elena Boschi (IV), Elly Schlein (PD) e Nicola Fratoianni (AVS) – ANSA 2025, Fabio Frustaci

Dalle ultime novità emerse sulle Regionali 2025 pare che lo stesso ex Presidente INPS; oggi europarlamentare M5s, possa chiamarsi fuori dalla partita, lasciando eventualmente l’incombenza alla stessa Baldino, o a nomi meno “altisonanti” come Nicola Irto o Giuseppe Falcomatà. Il terzo polo liberale – con Calenda a guidare l’iniziativa – potrebbe coalizzarsi in Calabria per mettere alle stesse Pd e M5s nella ricerca di un nome condiviso che non sia troppo schiacciato sul fronte progressista, come sarebbe ad esempio il “papà” del Reddito di Cittadinanza oggi a Bruxelles.

Si intravede infine un lieve disgelo per la situazione in Puglia, dove il Centrosinistra ha visto pe giorni lo scontro interno tra il candidato in pectore Antonio Decaro e il Governatore uscente Michele Emiliano: in particolare l’ex sindaco di Bari avrebbe richiesto come aut-aut la non presenza nelle liste di Nichi Vendola e dello stesso Emiliano, ex Presidenti della Puglia e figure “ingombranti” per la nascita della possibile giunta Decaro. Nella serata di martedì però un primo incontro tra i due ex alleati ha permesso un avvicinamento importante, sotto la regia di Elly Schlein che non può permettersi di arrivare con la coalizione divisa anche nella Puglia dove i sondaggi danno per favoriti il Centrosinistra.

«Confronto costruttivo e cordiale», è il commento del Nazareno sul vertice Emiliano-Decaro verso le Regionali Puglia 2025, poste le basi «per un lavoro comune in Regione»: resta da capire se il lavoro dei responsabili Dem, da Domenico De Santis e Igor Taruffi (“emissario” di Schlein), è bastato a rimettere in asse l’alleanza nel Centrosinistra dietro ad Antonio Decaro. A completare la rosa dei candidati Presidenti nel campo largo troviamo Matteo Ricci nelle Marche, nonostante le indagini a suo carico sostenuto comunque da M5s e AVS, e Giovanni Manildo nella missione quasi impossibile di battere il Centrodestra in Veneto.

COSA BOLLE IN PENTOLA NEL CENTRODESTRA TRA ATTESA DEL VERTICE E POSSIBILE “SVOLTA” CARFAGNA IN CAMPANIA

E dunque infine il rebus nel Governo Meloni “conclude” la nostra disamina attuale sulle Elezioni Regionali 2025: qui le tensioni e le fibrillazioni “locali” durano da mesi, con poche realtà certe e con però la disposizione a trovare una quadra finale nel vertice dei leader del Centrodestra nazionale che si terrà al più tardi a fine agosto. Dopo le emergenze internazionali che hanno “obbligato” la Premier Giorgia Meloni ad un chiusura anticipata delle vacanze estive, gli appuntamenti sulle prossime urne vedono un’intesa in via di risoluzione per quanto riguarda le caselle ancora rimaste vuote.

In Calabria è Occhiuto il candidato, così come nelle Marche sarà Acquaroli: i due Governatori uscenti puntano alla partita per battere il Centrosinistra, ma specie nel secondo caso non sarà affatto facile secondo i sondaggi, Per quanto riguarda le altre 4 candidature, passi avanti si sono fatti in Veneto con la definizione ormai quasi certa di un nome interno alla Lega per il dopo Zaia, su tutti il leader della Liga Veneta Alberto Stefani.

Rebus più complicati invece su Puglia e Campania, visto che in Toscana il nome quasi certo – dopo il via libera di Salvini – è per il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (quota FdI, apprezzato però da Lega e FI). Forza Italia chiedeva almeno un candidato tra Campania e Puglia, con Mauro D’Attis che potrebbe essere il profilo giusto per sfidare Decaro nella difficile (per il Centrodestra) partita pugliese.

Interrogativi ancora molto ampli in Campania dove il viceministro degli Esteri FdI Edmondo Cirielli potrebbe sfidare nel derby delle candidature la parlamentare di Noi Moderati Mara Carfagna, più volte campionessa di preferenze in Campania. Nulla è ancora deciso però e sarà solo l’intervento di Meloni, Salvini, Tajani e Lupi a mettere il “cappello finale” a tutti i candidati delle Regionali 2025, con la rassicurazione di Palazzo Chigi: «una quadra la troveremo, come sempre».