Elon Musk non compra Twitter: “Stop intesa da 44 mld”/ “Accordi non rispettati”

- Alessandro Nidi

Elon Musk ha rinunciato all'acquisto di Twitter, ritirando la proposta da 44 miliardi di dollari. Azienda pronta a fargli causa nonostante la penale da 1 miliardo

Elon Musk tesla Elon Musk (LaPresse)

Elon Musk ha deciso di rinunciare all’acquisto di Twitter, uno dei social media più celebri dell’intero orbe terracqueo, ritirando la proposta d’acquisto da 44 miliardi di dollari. Un dietrofront che il patron di Tesla non ha comunicato direttamente: ci hanno pensato i suoi avvocati, i quali hanno reso noto che l’offerta presentata negli scorsi mesi non ha più validità alcuna, dato che è risultato impossibile conoscere il numero effettivo di profili spam che albergano all’interno di Twitter.

Infatti, com’è noto, Elon Musk aveva domandato ai responsabili del social media di dimostrare che i profili fake presenti al suo interno fossero inferiori al 5 per cento, ma molto probabilmente più di qualcosa non è andato per il verso giusto. Ovviamente, la risposta di Twitter non si è fatta in alcun modo attendere ed è coincisa con l’annuncio di un’azione legale che l’azienda si dice “fiduciosa” di poter vincere, “obbligando” così con una sentenza Elon Musk a condurre a termine l’operazione e ad acquisire Twitter.

ELON MUSK RINUNCIA ALL’ACQUISTO DI TWITTER: PENALE DA UN MILIARDO

A proposito del mancato acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, il diretto interessato ha commentato che “diversi aspetti dell’intesa non sono stati rispettati”. Tuttavia, i responsabili del social, che ieri ha perso in Borsa il 5,1%, hanno deciso di optare per il contenzioso legale: la penale da circa un miliardo che il “papà” di Tesla dovrà corrispondere non riuscirebbe comunque a sanare il danno reputazionale subìto in questi ultimi mesi

L’azienda ha rispedito tesi e accuse al mittente, anche perché nell’ultimo mese, scrive il “Corriere della Sera” “aveva accettato di fare un’operazione trasparenza aprendo la stanza dei segreti, la dataroom, chiarendo il suo modello di business e il reale costo contatto di ognuno di noi. Cioè quanto i nostri dati valgono per gli inserzionisti che ci profilano quando cinguettiamo o esprimiamo una preferenza quando ri-postiamo una dichiarazione che condividiamo”. Dunque, Twitter sostiene di essere completamente dalla parte della ragione: saranno ora i giudici a doversi esprime sul caso Elon Musk.







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