Emanuela Orlandi, il giallo della telefonata dalla scuola di musica rivelata dalla compagna Sabrina Calitti. Si va verso l'interrogatorio di Marco Accetti

EMANUELA ORLANDI, IL GIALLO DELLA TELEFONATA DALLA CABINA

Emanuela Orlandi aveva un appuntamento prima di sparire nel nulla: lo ha rivelato Sabrina Calitti, che frequentava con la 15enne la scuola di musica di Sant’Apollinare. Ascoltata dalla Commissione d’inchiesta, ha confermato uno scenario del rapimento della figlia del messo pontificio di Papa Giovanni Paolo II. Fu un sequestro ben orchestrato, perché la persona che l’aveva adescata era riuscita a ottenere la sua fiducia, essendo riuscito a indurla a non rientrare a casa dopo la lezione di musica, come riportato dal Corriere della Sera.



Una trappola in cui purtroppo Emanuela Orlandi è caduta e che le si è rivelata fatale. Calitti ha precisato nell’audizione che non era amica della ragazza, descritta da lei come molto riservata. Erano compagne di scuola, infatti stavano preparando un concerto. Il giorno della scomparsa era in ritardo, ma non era l’unica a esserlo, perché salendo le scale si accorse che dietro di lei c’era proprio Emanuela Orlandi, a cui fece una battuta. Ma non la seguì, perché raggiunto il piano si fermò per fare una telefonata tramite una cabina telefonica ivi presente.



Quando Calitti è entrata in aula per le prove, dunque, Orlandi era impegnata in questa misteriosa telefonata. “Poco dopo è arrivata“, così anche lei ha partecipato alle prove. L’ultima cosa che sentì da Emanuela era che doveva andare via, in quanto aveva un appuntamento, ma non le confidò nulla sulla persona che doveva incontrare prima di andare via. Calitti nell’audizione ha precisato di aver notato Emanuela sul marciapiede di corso Rinascimento, lato di piazza Sant’Agostino, e ricordato di aver fatto una battuta: “Aveva tanta fretta e sta ancora là“.



La testimone ha dichiarato di non essere stata minacciata e di non aver ricevuto pressioni, inoltre ha negato di aver sentito parlare della casa di cosmetici Avon, citata nell’ultima chiamata a casa. Per quanto riguarda il fatto che non avesse mai dichiarato prima della telefonata effettuata da Emanuela Orlandi dalla scuola di musica, Calitti si è giustificata spiegando che l’interrogatorio a cui fu sottoposta all’epoca fu estenuante e interrotto ripetutamente dagli inquirenti che le ripetevano le stesse domande, senza che fosse presente sua madre.

VERSO L’AUDIZIONE DI MARCO ACCETTI

Per quanto riguarda i prossimi passi della Commissione d’inchiesta, che indaga anche sulla scomparsa di Mirella Gregori, oltre che su quella di Emanuela Orlandi, secondo il Corriere della Sera ci si occuperà di Marco Accetti, ritenuto l’Americano, il quale ha fornito alcune prove della sua presenza sulla scena dei fatti e del suo coinvolgimento nella vicenda. L’ex fotografo, prosciolto dopo essere stato indagato, potrebbe essere sentito prima dell’estate, perché la presidenza della commissione ha deciso di convocarlo in seduta plenaria, ma manca un accordo sulle modalità dell’audizione.

Ad esempio, il centrodestra insiste per sottoporlo ad un paio o tre domande, se non addirittura una, per congedarlo di fronte a eventuali risposte negative o evasive, ma secondo il giornalista Fabrizio Peronaci, che da anni si occupa del caso, dovrebbe esserci un vero e proprio interrogatorio per approfondire tutti gli indizi e le contestazioni mosse, prevedendo anche un eventuale invio degli atti in procura, se dovessero rendersi necessari approfondimenti.