C’è una popolazione grande quasi quanto quella europea che vorrebbe venire in vacanza in Italia. Ne parla Enit, Agenzia Nazionale del Turismo, secondo cui l’Italia che riparte sta attirando chi si sta organizzando per l’estate. Ci sono quasi 300 milioni di persone che stanno riflettendo sulla possibilità di venire in vacanza in Italia. «L’Italia non spaventa e anzi viene considerata come un Paese covid free, iper monitorato e rassicurante», spiega Enit, che ha condotto un monitoraggio social. Già a fine maggio si contavano oltre 753,7 mila citazioni sui viaggi in Italia, di cui 50mila comparse sul web e 703,7 mila sui social, che hanno prodotto 207,1 milioni di interazioni. Le ricerche web sull’Italia non sono focalizzate dunque solo sul coronavirus. Tiene banco il tema dell’economia (13%), che supera quello della sanità (9,3%); in salita la cultura (5,2%). Invece le ricerche web sul turismo in Italia producono più di 300 milioni di visualizzazioni, un numero pari all’intera popolazione europea. Sono Roma, Venezia e Milano ad attirare il maggior volume di citazioni, con il Duomo di Milano e la città di Pisa in testa per il sentiment positivo.
ENIT SU TURISMO ITALIA “CONSIDERATI COVID FREE”
L’auspicio è che questo interesse si traduca concretamente in viaggi verso l’Italia, perché il turismo sta risentendo proprio di questo. Sono drasticamente calate le presenze straniere a causa dell’emergenza coronavirus. Da inizio 2020 a fine aprile il volume complessivo degli arrivi aeroportuali in Italia è calato del 64,5% rispetto al primo quadrimestre 2019. Al 4 giugno l’analisi delle prenotazioni aeroportuali estive, da giugno ad agosto, mostra un calo di prenotazioni maggiore rispetto a Spagna e Francia. «Pertanto, si rileva come l’Italia pur avendo il maggior numero di prenotazioni in corso realizza anche il calo più profondo -87,1% rispetto al -86,5% della Francia e al -84,5% della Spagna», scrive Enit nel suo report. Con la ripartenza, e quindi le riaperture anche dei confini, l’Italia spera di recuperare i 65 miliardi di euro previsti in perdita. I cali più evidenti nelle prenotazioni sono da Giappone (-80,9%), Brasile (-74,4%), Sud Corea (-72,9%) come gli Usa e Australia (-70,2%), quindi dai mercati long-haul. L’Agenzia Nazionale del Turismo ha evidenziato nel suo report anche il pressing dei Paesi membri affinché la Commissione europea stabilisca un importo per gli aiuti al turismo.