Imprenditori ancora in attesa di aiuti, partite Iva senza bonus e lavoratori che non hanno ancora visto la cassa integrazione. Il malcontento per la crisi causata dall’emergenza coronavirus cresce, nel frattempo emergono dal Decreto Rilancio centinaia di milioni di euro per società statali come Inps, Inail e Anas e l’ente nazionale del turismo Enit. Parliamo di stanziamenti per “servizi” non meglio precisati giustificati dal governo dall’emergenza sanitaria. Ne parla La Verità nella sua edizione odierna, citando gli articoli 101 e 102 che sono dedicati allA “spesa per acquisto di beni e servizi di Inps e Inail”. Quindi, il governo permette ai due enti previdenziali di sviluppare e rafforzare “i servizi di consulenza e assistenza all’utenza”, peraltro in deroga rispetto ai limiti di spesa che sono previsti dall’ultima legge di bilancio. Inoltre, prevede che la spesa possa aumentare “in misura pari all’11% della spesa sostenuta, per le medesime finalità, negli esercizi finanziari 2016, 2017 e 2018”.
LE MANCE DEL GOVERNO PER INPS, INAIL, ANAS ED ENIT
Il governo aveva stabilito nelle bozze del decreto, quindi prima della bollinatura, 68 milioni di euro per l’Inps e 48 per l’Inail. Nel testo finale invece si parla di percentuali, quindi quelle somme potrebbero anche aumentare e andare oltre i 70 milioni di euro. Una cifra importante, visto che nel bilancio di previsione del 2019 l’Inps aveva fissato già a 705 milioni di euro le uscite per l’acquisto di beni di consumo e servizi. Ma non è finita qui. L’articolo 179 del Decreto Rilancio, come riportato da La Verità, dispone uno stanziamento di 20 milioni di euro per l’Enit, l’ente nazionale per il turismo che dovrebbe promuovere il turismo italiano nel mondo e che avrebbe dovuto chiudere. Col Decreto Rilancio il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini potrà imporre il prossimo amministratore delegato e presidente, mentre ora è espressione di Confindustria. E poi c’è Anas, la società che gestisce il sistema stradale e autostradale in Italia. Arrivano 25 milioni di euro all’anno dal 2021 al 2034, quindi 350 milioni di euro.