L'associazione nazionale dei commercialisti ha evidenziato quali errori potrebbero comparire nella precompilata del 2025.
Gli errori che si possono commettere in una dichiarazione precompilata 2025 potrebbero compromettere anche i vantaggi ottenibili. Nel caso specifico si potrebbero perdere agevolazioni fiscali o, comunque, il fisco potrebbe forzare il recupero del credito.
È di assoluta importanza, proprio a fronte di questa raccomandazione, accertarsi di far controllare la dichiarazione – ancor prima di inviarla – a un proprio commercialista, patronato o CAF di fiducia (così da poter prevenire eventuali incongruenze).
Quali errori sono commessi nella dichiarazione precompilata 2025?

Gli errori di una dichiarazione precompilata 2025 possono essere svariati, e a confermarli è stata anche l’Associazione nazionale dei commercialisti, che secondo loro, nonostante ci sia stato un gran passo in avanti, allo stesso tempo non è possibile contare su una accuratezza al 100%.
La dichiarazione precompilata estrapola delle informazioni riguardanti il reddito (dagli interventi di ristrutturazione ai costi sostenuti per la sanità), e poi le inserisce in automatico all’interno dell’area riservata. Come ogni sistema, non mancano i bug né eventuali errori causati da una “macchina”.
Accettando, tuttavia, il documento così come viene proposto, senza effettivamente rendersi conto di potenziali errori o incongruenze, per l’Anc equivale a poter perdere anche migliaia di euro.
Le disattenzioni – o per mancata conoscenza – potrebbero costar caro, e per chi non è abituato o non è del settore è facile poter sbagliare: si parla di omissioni su eventuali redditi percepiti, la composizione della famiglia, calcoli errati o anche solo indicare “bonifici ordinari” piuttosto che “parlanti”.
Quanto può costare un errore?
L’Associazione specifica, inoltre, che un errore – al di là della gravità – potrebbe comportare non solo la perdita di molti soldi (specialmente se si versassero delle imposte non effettivamente dovute), ma in altri casi anche a delle sanzioni importanti.
Generalmente le sanzioni potrebbero partire da 250€ fino ad arrivare al 240% in più rispetto all’imposta realmente dovuta ma non versata.
Secondo i fondatori di BonusX, l’applicazione che spiega facilmente il sistema e i benefici fiscali agli italiani, ovvero Fabrizio Pinci e Giovanni Pizza, “criticano” la semplificazione del sistema come una illusione al solo invio tramite un click, quando in realtà occorrerebbe supportare i cittadini nella correttezza di quanto trasmesso.
