Quasi 4 anni di carcere, per l’esattezza 47 mesi, la pena inflitta a Paul Manafort, l’ex capo della campagna elettorale del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L’ex collaboratore del tycoon è stato condannato per frode fiscale e bancaria, al centro di alcuni scandali a margine del Russiagate, e non direttamente collegati. Donald Trump ha sempre difeso Manafort, considerandolo una brava persona trattata in modo ingiusto, ma il tribunale della Virginia l’ha pensata diversamente, condannandolo alla detenzione. Manafort è soltanto l’ultimo degli ex collaboratori del presidente finiti in manette o in attesa di condanna. Rick Gates, ex vice proprio di Manafort, ha trovato un accordo con il procuratore speciale Mueller, ed è in attesa di giudizio. Micheal Flynn, ex consigliere per la Sicurezza nazionale, ha dichiarato di aver avuto contatti con i funzionari russi e di aver mentito all’Fbi, e anche lui è in attesa di sentenza. Michael Cohen, ex avvocato di Trump, è stato invece condannato a tre anni di carcere, mentre il consigliere agli Esteri della campagna di Trump, George Papadopoulos, ha anch’egli dichiarato di aver mentito ai federali, condannato a due settimane di carcere. Infine Roger Stone, ex consulente del tycoon, è in attesa di processo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANAFORT CONDANNATO A 47 MESI DI CARCERE
Paul Manafort, ex capo della campagna elettorale di Donald Trump, è stato condannato a tre anni e 11 mesi di carcere. Il 69enne ex uomo del presidente degli Stati Uniti è stato giudicato colpevole da un giudice federale della Virginia per otto capi di imputazione di frode fiscale e bancaria. Come riferisce Repubblica, si tratta di un processo “branchia” del Russiagate, ma che non avrebbe comunque alcun coinvolgimento con Mosca. Nel dettaglio, l’ex pupillo del commander in chief è accusato di aver occultato i lauti pagamenti ricevuti per il suo lavoro di lobbista in Ucraina, lavoro non registrato, e per aver “sgonfiato” il valore dei suoi asset al momento della richiesta di prestiti. Una pena tutta sommato lieve per Manafort visto che lo stesso, giunto in tribunale su una sedia a rotelle e con l’uniforme dei detenuti, rischiava dai 19 ai 24 anni di carcere. Resta comunque la condanna fino ad oggi più alta nei processi voluti dal procuratore speciale del Russiagate Robert Mueller.
MANAFORT, 3 ANNI E 11 MESI ALL’EX COLLABORATORE DI TRUMP
L’ex collaboratore di Trump aveva creato un articolato sistema attraverso cui depositava su conti esteri svariati milioni di dollari derivanti da consulenze per politici stranieri, per la maggior parte russi, mentendo però alle banche americane sulla sua reale ricchezza, una classica evasione fiscale. Manafort sperava nell’assoluzione, o per lo meno, nella clemenza, dopo che lo stesso l’aveva chiesta, ma il giudice non ha accolto la richiesta del detenuto, rimproverandolo per non essersi mai pentito e per non aver mai assunto la responsabilità di quanto commesso. E i guai per Manafort potrebbero non essere ancora esauriti; sulla sua testa pende infatti una possibile condanna fino a 10 anni di reclusione per il processo in cui lo stesso è imputato perché dichiaratosi colpevole di cospirazione contro gli Stati Uniti e ostruzione della giustizia, per cui la sentenza è attesa la prossima settimana, mercoledì 13 marzo.