Eva Robin’s a tutto tondo nel salotto di Vieni da me. L’attrice è tornata sull’avventura al fianco di Gianni Boncompagni in Primadonna: «Mi rendo conto che non riuscivo più a dormire, avevo perso il sonno. Un incubo. Sei mesi di battage pubblicitario che pubblicizzava questo evento, un programma trasgressivo che non poteva esserlo alle 19.30. Io sono risultata innocua, noiosa. Mi sono anche resa conto che quel tipo di tv non era la mia storia. Rilascia un’intervista dicendo che non avrei voluto continuare il mio rapporto con Mediaset: da quel momento in poi mi hanno bloccato le interviste, dopo un mesetto me ne sono andata. Un periodo bruttissimo». Parlando di amore, invece, lo scoop: «Il mio cuoricino è stato ustionato diverse volte. Adesso è praticamente sfitto, ma conto di portarci molte altre passioni: i miei amici, i miei animali… Sono lì lì per sposarmi. Con chi? Purtroppo… non è un uomo. Io ho sempre avuto una predisposizione verso la natura femminile, ma non a livello carnale. Con questa donna ci vogliamo bene da 25 anni, chissà… Il nome? Meglio di no, a Bologna è abbastanza conosciuta: vorrei proteggerla. Vedremo quando saremo pronte». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
EVA ROBIN’S: “HO COMPRESO LA MIA NATURA IN ADOLESCENZA”
All’anagrafe Roberto Coatti, Eva Robin’s si è raccontata tra carriera e vita privata ai microfoni di Vieni da me. La cantante e attrice, nota per aver adottato esclusivamente un ruolo di genere femminile, la 61enne ha ripercorso la sua infanzia: «Nell’adolescenza capisci il percorso che percorrerei. Ho avuto una bellissima infanzia, a parte un momento bruttino in collegio: mi avevano legato al letto e, grazie all’urlo ai miei genitori, è stato chiuso per infamie nei confronti degli adolescenti. Avevo 6 anni, ne parlai a mia madre: mi davano anche dei farmaci per calmarmi». La Robin’s, conosciuta nel mondo dello spettacolo anche come Cassandra, ha poi parlato della madre: «Mia madre è l’uomo che non sono stata io: è stata tosta, l’ho vista solo due volte in gonna, dava del filo da torcere. E’ stata la prima pecora nera della famiglia. Mio padre era birichino, non gli bastava mai una donna. Ho conosciuto alcune sue donne».
EVA ROBIN’S A VIENI DA ME
Eva Robin’s ha poi parlato del rapporto con il padre: «Nonostante fossi diventata Eva, ha continuato a chiamarmi Roberto: non se ne è mai fatto una ragione». La cantante e attrice ha sottolineato di aver scoperto la sua natura «nella fase adolescenziale. Ebbi la fortuna di avere un vicino infermiere, che gestiva il reparto degli ormoni in ospedale: a 14 anni mi facevo iniettare questi ormoni per bloccare la crescita maschile. Mia mamma non sapeva nulla». «Cosa non mi piaceva di Roberto? Fascia protetta… (ride, ndr)», ha aggiunto ironicamente, spiegando poco dopo: «Il lato maschile è quello che mi ha sorretto in questi anni». Una battuta sulla concorrenza con Amanda Lear: «Lei avrebbe potuto licenziarmi, ma è stata molto carina nei miei confronti. Concorrenza? Non lo so. La rincontrai anni dopo e mi disse: “La differenza tra una bella e una brutta è che la bella invecchia, la brutta no”. Voleva poi dire che la bellezza passa, ma la bruttezza resta».