Il Dipartimento di Stato ha difeso la nota del Segretario di Stato Antony Blinken che esortava il personale a evitare termini di genere come “madre” e “padre”, promuovendo un linguaggio neutro. A detta degli Usa è “una pratica standard del governo per cercare di incoraggiare le persone semplicemente ad essere rispettose degli altri, e usare termini con cui gli altri si sentono a proprio agio, e parlare alle persone nel modo in cui vorrebbero. Blinken ha inviato un promemoria intitolato “Modeling DEIA: Gender Identity Best Practices”, che mirava ad “aumentare la comprensione dell’identità di genere e fornire indicazioni sul linguaggio dell’identità di genere e sulle migliori pratiche che supportano un ambiente di lavoro inclusivo”.
“Quando parli, evita di usare frasi come ‘uomini e donne coraggiosi in prima linea’” ha proposto Blinken nella nota del 5 febbraio. Il personale statale, secondo il Segretario di Stato, dovrebbe “usare un linguaggio più specifico come ‘coraggiosi primi soccorritori’, ‘coraggiosi soldati’ o ‘coraggiosi agenti’”. Miller, portavoce del governo, ha replicato sottolineando che se il promemoria contiene il nome di Blinken, non è detto che provenga direttamente dal Segretario di Stato: “Quando si tratta di questo tipo di dispacci, escono tutti con la firma del segretario. Questa è la pratica standard del Dipartimento, lo è stata per anni. Ciò non significa che sia necessariamente un promemoria del segretario stesso” ha affermato.
Blinken: “Linguaggio neutro per evitare incomprensioni”
La guida promossa dalla Segreteria di Stato contiene una serie di indicazioni su cosa non dire. Nel dettaglio viene consigliato di evitare “signore e signori”, “madre/padre”, “figlio/figlia” e “marito/moglie”. ” Invece, secondo il rapporto, il promemoria esortava il personale a utilizzare “forza lavoro”, “tutti”, “gente”, “tutti voi”, “genitore”, “figlio”, “coniuge” o partner. Bisognerebbe utilizzare “un linguaggio neutro rispetto al genere quando possibile” per “mostrare rispetto ed evitare incomprensioni”. I dipendenti sono stati incoraggiati a includere i loro pronomi preferiti nelle e-mail o durante le riunioni. La nota metteva anche in guardia i dipendenti dal dare per scontato il sesso di qualcuno in base al suo aspetto o al suo nome, poiché ciò “può essere problematico” e può inviare un “messaggio dannoso ed esclusivo”.
Il Dipartimento di Stato ha il compito di consigliare il presidente sulla politica estera, nonché di negoziare accordi con altre nazioni, spiega Fox News. Il promemoria ha fatto discutere anche perché è stato pubblicato mentre gli Stati Uniti sono alle prese con le guerre tra Ucraina e Russia e con quella in Medio Oriente. Le indicazioni sono arrivate inoltre a pochi giorni dagli attacchi contro militanti sostenuti dall’Iran in seguito alla morte di tre militari americani in Giordania. La nota aggiungeva che i membri dello staff non dovrebbero “fare pressione su qualcuno affinché esprima i propri pronomi“, poiché si tratta di “una decisione personale che dovrebbe essere rispettata”.