Si parla delle donne curvy stamane negli studi di Uno Mattina Estate e ospite vi era la grande Catena Fiorello, sorella di Rosario e Giuseppe, attrice, conduttrice e scrittrice di libri, ma anche la modella curvy Fabiola Cacciatore. La prima a parlare è stata proprio Catena Fiorello, che incalzata dalla padrona di casa Serena Autieri, ha spiegato: “Sono una scrittrice curvy, non si era ancora parlato di scrittrici curvy e io sono portabandiera di questa categoria, adesso farò l’hashtag. Dobbiamo abbattere l’ipocrisia – ha aggiunto – Simona Izzo mi aveva scelto per fare una partner in una fiction dove loro erano registi, io facevo l’infermiera e avevo una divisa con le maniche corte.Quando ho preso qualche kg i primi posti dove si vedevano erano le braccia e mi sentivo a disagio”.
“Simona mi ha dato una risposta così intelligente, mi ha detto Catena le donne nel mondo, nella vita reale, spesso hanno le braccia non perfette, io in tv voglio portare modelli di donne reali e non finti. Questo per dire che è vero che dobbiamo prima rompere e sradicare dal cervello un’ideale di donna che abbiamo creato perchè fosse per gli altri: se non sei perfetta, anche alla prima lite “vattene via cicciona”. Cominciamo a rompere questi schemi ma anche nell’ambiente della moda, del cinema, ma veramente non solo con le parole”.
FABIOLA CACCIATORE: “MI DEFINISCONO UNA DONNA NORMALE”
Ha preso poi la parola Fabiola Cacciatore, modella curvy: “Mi definiscono una donna normale. Ho riscontrato tanti pregiudizi nel mio lavoro, ma ho fatto la modella curvy perchè cercavo la vendetta, ero arrabbiata. Adesso ho 33 anni ma quando ho cominciato ne avevo 20. Ero una modella magrissima ed ero anche molto malata, ero anoressica ed ho avuto altri disturbi, poi ho dovuto metter su qualche chilo e lì il mondo della moda mi ha chiuso le porte, gli amici mi hanno abbandonata perchè avevo la cellulite”.
“A quel punto ho fatto dei casting e sono stata fortunata e determinata. Non mi sono buttata giù, ho detto di provarci, e se ci sarei riuscita le cose sarebbero servite. Eravamo pochissime, c’era poca competizione, adesso è diverso. Mi scrivono tanti messaggi anche le mamme per le loro figlie, c’è un mondo dietro”.