«La zona bianca è una speranza, perché ciò che vediamo adesso sono segnali negativi con tendenza al peggioramento»: così Fabrizio Pregliasco ai microfoni di Un giorno da pecora. Intervenuto ai microfoni del programma in onda su Rai Radio 1, il virologo dell’ospedale Galeazzi di Milano ha spiegato che durante le feste di Natale sono stati fatti troppi incontri e c’è il timore di una terza onda in risalita.
Fabrizio Pregliasco ha poi aggiunto: «Forse sarebbe meglio definire da subito una astringenza anziché aspettare che le maglie si allarghino e ci sia un’ulteriore crescita dei contagi». L’esperto ha poi spiegato che gli effetti sui contagi delle feste natalizie li vedremo a metà mese, a partire dalla prossima settimana.
FABRIZIO PREGLIASCO: “NECESSARIA ULTERIORE STRETTA”
Intervenuto ai microfoni di Tagadà, Fabrizio Pregliasco si è soffermato sull’effetto dell’influenza in questo periodo: «L’influenza sembra che sia tranquilla quest’anno, come successo in Australia in agosto, perché mascherine e distanziamento sociale servono per il Covid-19 ma anche per tutti gli altri virus respiratori. Speriamo che rimanga così, come è stato effettivamente nell’inverno australe».
E per Fabrizio Pregliasco è necessario inasprire le misure restrittive: «Il lockdown ha fatto quello che può, dovremo ancora fare un’ulteriore stretta rispetto alle zone per evitare che la situazione peggiori e che si possa realizzare ancora più velocemente la campagna vaccinale, unico elemento che permetterà di riprendere l’economia. E’ terribile avere 3-4-500 morti in più della norma ogni giorno, questo è un elemento che non possiamo non considerare. Non è vero che sono solo i vecchi, ci sono persone anche che lavorano e che rimangono malate per lungo tempo».