Tra le migliori attrici francesi della sua generazione, Fanny Ardant a tutto tondo ai microfoni del Corriere della Sera. L’interprete transalpina è protagonista in sala ne “I giovani amanti” di Carine Tardieu (I Donder Pictures) e si è raccontata senza filtri, a partire dalla battaglia condotta nell’arco della sua carriera per restare fedele a se stessa…
“Quando arrivi a 15 anni hai le idee confuse ma sai ben a cosa non vuoi somigliare quando ne avrai 50. Le vicissitudini dell’esistenza ti portano a cambiare, la battaglia è rimanere fedeli agli ideali etici dell’adolescenza”, ha raccontato Fanny Ardant: “Hai scelto il tuo campo, devi evitare di cadere nella trappola. È più facile sapere cosa non vuoi, più facile dire i no che i sì. La costruzione di sé è come una scultura, togli la pietra per far nascere la forma”.
FANNY ARDANT TRA TRUFFAUT E POLANSKI
Fanny Ardant ha sottolineato che ancora oggi ci si stupisce che una donna più anziana abbia un amante più giovane, causa di un’epoca borghese molto giudicante che si porta dietro l’ossessione dell’età: “È un tabù, ma se pensiamo alla letteratura dell’Ottocento, Balzac, Tolstoj, c’erano diverse donne con amanti più giovani. Oggi devi avere un’etichetta, se ne stai fuori dai confini e ti muovi come un drone libero, sei giudicato”. Nel corso del dialogo con il Corriere, Fanny Ardant ha parlato del grande amore con il regista Truffaut, rivelando di non aver mai rivisto i suoi film, conservati così “come una foresta incantata”. Parlando di maestri di cinema, l’attrice ha appena terminato le riprese di The Palace, il nuovo film di Roman Polanski: “Che esperienza è stata? Bellissima. Una commedia molto insolente sul nostro secolo. Avevo lavorato in teatro con lui, ho adorato esser diretta da lui. Ho ammirato la sua forza mentale”.