I farmaci contro l'obesità come Ozempic e Wegovy riducono rischi di ricovero e morte per malattie cardiache, i risultati dello studio pubblicato su Lancet
I farmaci contro l’obesità potrebbero presto essere utilizzati anche per uno scopo diverso rispetto alla sola perdita di peso, uno studio pubblicato dalla rivista Lancet, finanziato dalla casa farmaceutica danese Novo Nordisk, ha scoperto che il principio attivo Semaglutide, utilizzato per ridurre gli stimoli di fame, ha effetti benefici sulla salute del cuore. La ricerca ha coinvolto 17mila pazienti, divisi per gruppi, alcuni sono stati trattati con il medicinale Ozempic anche se non affetti da diabete, ad altri invece è stato somministrato il placebo.
Confrontando i risultati è emerso che, nei soggetti sottoposti a trattamento terapeutico, era aumentata la prevenzione di malattie cardiovascolari, riducendo così del 20% il rischio di avere un infarto o un ictus rispetto a tutti gli altri. I medici che hanno condotto la sperimentazione, hanno affermato che le evidenze non sono correlate strettamente alla perdita di peso, perchè la riduzione delle patologie era avvenuta prima ancora che potessero manifestarsi gli effetti sull’obesità, tuttavia sottolineando anche che le due condizioni sono strettamente correlate.

Semaglutide previene rischi di malattie cardiovascolari, lo studio dimostra i benefici sul cuore dei farmaci contro l’obesità
La semaglutide, principio attivo maggiormente utilizzato nei farmaci contro l’obesità come Ozempic e Wegovy, oltre ad essere efficace per perdere peso rapidamente previene anche le malattie cardiovascolari. Lo studio ha messo in correlazione il tasso di grasso corporeo con le patologie cardiometaboliche, evidenziando come il medicinale possa intervenire per ridurre significativamente ricoveri e morte dovuti proprio ad eventi improvvisi che coinvolgono il cuore ed il sistema circolatorio.
Dai dati analizzati, è infatti emerso che i pazienti trattati con il prodotto avevano avuto il 59% di rischio in meni di trattamenti urgenti per insufficienza cardiaca e hanno rischiato il 50% in meno un decesso dovuto alle stesse cause rispetto a chi aveva ricevuto il placebo. Questo beneficio si è verificato ancora prima di ottenere il risultato sulla condizione di sovrappeso, perchè la protezione è intervenuta già nella prima fase del test, quando ancora gli obiettivi relativi al dimagrimento non erano stati raggiunti.
