L’Italia si prepara all’inizio della fase 2 ma i numeri dicono in realtà che la situazione ha già preso il via a livello industriale: sono infatti quasi 200mila le aziende che hanno richiesto la deroga per continuare a lavorare, mantenendo totalmente o in parte la produzione anche in tempi di lockdown. Pre la precisione sono 192.443 le aziende che a ieri hanno presentato ai prefetti delle varie città la richiesta di poter continuare a lavorare anche durante la quarantena, chiedendo di essere riconosciute tra quelle che possono appartenere alla cosiddetta filiera delle attività essenziali. Il Viminale ha reso noti i dati ricevuti dalle prefetture, dai quali emerge che il 55,8% delle richieste è arrivato da tre regioni: Lombardia (23%), Veneto e Emilia Romagna (16,4%), che sono poi le più colpite dall’emergenza coronavirus e che hanno richiesto però con maggiore frequenza di continuare a lavorare nonostante i rischi. Fino a venerdì 24 aprile sono state effettuate 116.237 verifiche che hanno portato a 2.631 provvedimenti di sospensione, con il 2,3% delle aziende controllate che hanno dunque fatto la richiesta in maniera illegittima o in ogni caso senza i requisiti necessari.
FASE 2, PIOGGIA DI RICHIESTE DOPO IL DECRETO LIQUIDITA’
In vista della fase 2 le aziende italiane chiedono comunque sostegno finanziario al Governo per provare a superare una crisi senza precedenti: sono arrivate fino a questo momento quasi 1,3 milioni di domande relative alla moratoria sui prestiti e oltre 20mila richieste di garanzia per nuovi finanziamenti bancari per le piccole e medie imprese. Le richieste sono state avanzate al Fondo di Garanzia che il Governo ha allestito per le Piccole e Medie imprese. La task force guidata da Colao ha messo in atto una serie di rilevazioni per stilare i primi numeri relativi al Decreto Liquidità, posto in essere dal Governo per permettere alle aziende di cercare di ammortizzare il più possibile gli effetti della pandemia da covid-19, che ha portato alla chiusura per quasi 2 mesi delle aziende ritenute non essenziali e che si prolungherà anche oltre il 4 maggio per diversi settori. I dati sono stati comunicati da una nota del ministero dell’Economia e delle Finanze.