Una foto choc pubblicata da un assessore della Regione su Instagram, e successivamente rimossa, è destinata a far discutere. Si vede il premier Giuseppe Conte, preso in consegna da due carabinieri, come fosse in stato d’arresto, e sotto la scritta “Fase 3”. Dunque secondo l’assessore al Turismo della Regione siciliana, Manlio Messina, esponente di Fratelli d’Italia, la Fase 3 si riassumerebbe nell’arresto del Presidente del Consiglio. Un fotomontaggio che ha sbattuto nella bufera l’intera Ars, e le reazioni istituzionali non sono affatto tardate. Antonio Ferrante del Partito Democratico ha chiesto soprattutto un intervento immediato del Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, considerando anche la delicatezza del momento col Paese ancora in piena emergenza. Ha dichiarato Ferrante: “Ha usato frasi e immagini nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte non degne di chi rappresenta le istituzioni. Mi aspetto le scuse dell’assessore al presidente Conte e ai siciliani e un intervento del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci per ristabilire il decoro istituzionale che Messina ha palesemente violato“.
CONTE IN MANETTE, BUFERA SOCIAL
La foto di Conte in manette era stata accompagnata dall’hashtag #delusidalpremier, in riferimento al discorso di Conte in conferenza stampa in cui apriva una Fase 2 che ha scatenato reazioni contrastanti. Ma sul profilo di Messina, prima che la foto venisse rimossa, non sono mancati i commenti in grande contrasto con quello che è stato il sarcasmo fuori luogo dell’assessore, al quale in molti hanno ricordato l’importanza della carica istituzionale. Una bufera di critiche che ha portato Manlio Messina alla rimozione tardiva della foto. Sull’episodio è intervenuto con una dichiarazione anche il presidente della Commissione regionale Antimafia, Claudio Fava: “Con la Sicilia in ginocchio, dilettarsi nei fotomontaggi denigratori nei confronti del presidente Conte è già ridicolo. Se a farlo è l’assessore regionale responsabile per uno dei settori più colpiti, quello del turismo, si tratta di un comportamento irresponsabile che indica l’assenza della benché minima cultura istituzionale, soprattutto quando si fa parte di una Giunta che non riesce nemmeno ad organizzare il semplice invio delle domande per la cassa integrazione.” E l’impressione è che le reazioni del mondo politico e istituzionale siano destinate e moltiplicarsi nelle prossime 24 ore.