La febbre dengue sta causando morti da record in Argentina, dove dall’inizio dell’anno ne sono già state registrate 39 su 41.257 casi, distribuiti su diverse zone del Paese. I numeri, come riportato da Il Fatto Quotidiano, sono particolarmente elevati a confronto con quelli dei precedenti anni. Nel 2020 erano stati 26, per cui l’incremento che allarma gli esperti è del 48,4%. Il rischio è di essere di fronte ad una epidemia.
L’Argentina, tuttavia, non è l’unico Paese in allerta. “Il sierotipo Cosmopolitan, tipico del Sud-Est asiatico, si è diffuso in America ed è molto più rapido nella diffusione, più aggressivo e anche più mortale. La febbre chiamata anche spaccaossa si sta diffondendo purtroppo anche in Europa con casi autoctoni nel sud della Francia. Un altro problema infettivo moltiplicato dalla globalizzazione e del surriscaldamento del pianeta”, ha affermato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova. Anche in Italia, ad Arezzo, ci sono già stati due casi.
Febbre dengue, morti record in Argentina: casi anche in Europa. Cos’è
In molti si stanno domandando dunque cosa sia la febbre dengue, che sta provocando morti record in Argentina nonché numerosi casi di contagio in Europa. Essa, come riporta l’Istituto Superiore di Sanità, è una malattia di origine virale provocata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. I sintomi sono febbre, con temperature anche molto elevate, mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito e irritazioni della pelle.
Non esiste un trattamento specifico per la dengue, e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione. In alcuni casi, però, si verificano delle emorragie gravi, che possono anche essere fatali.