È arrivata la firma da parte del premier Giuseppe Conte in calce al nuovo Dpcm, documento che, di fatto, proroga di ulteriori 30 giorni, ergo sino al 7 ottobre, le misure anti-contagio attualmente in vigore nel nostro Paese. Non sono molte le novità contenute nel nuovo decreto, che conferma la chiusura di stadi e discoteche e introduce la possibilità per le coppie internazionali di ricongiungimento, previa autocertificazione con la quale il diretto interessato dichiara che andrà a vivere presso l’abitazione di qualcuno con il quale da tempo si ha una relazione affettiva stabile. Il rimpatrio del diretto interessato o della diretta interessata sarà quindi comunicato all’Asl e sarà obbligatoria una quarantena di due settimane. Accesso in Italia nuovamente consentito, dunque, per chi proviene da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Serbia, Colombia. Invece, coloro che provengono da Croazia, Grecia, Malta e Spagna dovranno sottoporsi obbligatoriamente al tampone. Quarantena per chi giunge da Bulgaria e Romania.
DPCM: SI LAVORA ALLA RIDUZIONE DELL’USO DEL CONTANTE
Restano altresì in vigore, nel nuovo Dpcm, le regole relative alle mascherine (obbligo di indossarle nei luoghi chiusi e all’aperto in cui non è possibile mantenere il distanziamento), al limite di capienza all’80% sui mezzi di trasporto pubblico e al divieto di assembramento. “Nel Dpcm le norme sono tutte confermate, anche quelle che riguardano il ballo – ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza –. Sono semplicemente prorogate per altri 30 giorni. Il Governo nazionale non ha mai riaperto le discoteche, lo hanno fatto alcune Regioni che ne avevano la facoltà, ma noi siamo intervenuti per richiuderle. E il Dpcm proroga tutte queste misure che erano già in vigore: sono e restano chiusi quindi sia le discoteche che gli stadi”. In fase di studio, per altro, vi è la riduzione dell’utilizzo del denaro contante, che può inevitabilmente tramutarsi in veicolo di contagio: l’iniziativa si chiama “Progetto Italia Cashless” e ha già mosso i suoi primi passi mediante incontri ufficiali alla presenza di Conte.