Dalla Lega arriva il pressing sull'approvazione della flat tax per i neoassunti, che avrebbe una durata di quattro anni.
In manovra 2026 si parla di interventi agevolativi, specialmente l’introduzione di una flat tax nei confronti dei neoassunti, permettendogli di aumentare il salario in busta paga senza intaccare direttamente le imprese.
Sul tema tasse gli argomenti sono molteplici, dai 2€ per ogni pacco piccolo extra UE all’incremento della Tobin Tax, dall’iperammortamento ai nuovi limiti sull’uso del contante. Ma quel su cui si fa più pressing è l’imposta agevolata nei confronti di chi viene assunto.
La flat tax sui neoassunti è in “stallo”

Al momento il tavolo tecnico sta discutendo sulla flat tax da garantire ai neoassunti. In prima battuta si attendono le firme da parte degli operatori del Ministero e dalla maggioranza, mentre successivamente si valuteranno i voti complessivi per stabilire o meno se approvare l’emendamento.
L’idea – voluta dalla Lega – è quella di applicare il 5% al posto delle ordinarie addizionali e aliquota IRPEF in fase di prima assunzione per gli under 30 e a patto che il loro reddito annuale lordo non sia superiore a 40.000€.
Ma anche per i datori di lavoro è previsto un possibile vantaggio fiscale, l’applicazione del 40% in più di deduzione in riferimento all’esborso sostenuto per il lavoro.
Un anno di sperimentazione
L’emendamento che aspetta di esser approvato si trova nell’articolo 37 della Legge di Bilancio, e gli obiettivi – così come recita il testo – sono specifici: stipendi più alti, meno precariato e un accumulo di maggior esperienza nel mondo del lavoro.
Attualmente la proposta prevede un periodo di prova, per l’appunto “sperimentale”, dalla durata di quasi due anni, dal 1° gennaio prossimo (2026), fino al mese di dicembre del 2027).
Il beneficio – una volta ottenuto – verrebbe mantenuto per altri 4 anni, consentendo appunto ai più giovani (al di sotto dei trent’anni) di poter beneficiare di un salario più alto, così da evitare la corrosione legata al tasso d’inflazione.
Secondo la Lega una manovra simile costerebbe all’Erario 600 milioni di euro complessivi, tenendo conto degli effetti positivi sul lavoro che potrebbe produrre nel medio e lungo termine.
