Le conseguenze dopo lo stop alla Flotilla e lo sciopero: Meloni attacca i sindacati, Tajani e Crosetto “Che senso ha bruciare tutto?”. Parla Schlein
MELONI “AFFONDA” SINDACATI E SINISTRA SUL CAOS FLOTILLA
Quasi tutte le navi della Global Sumud Flotilla fermate dalle forze di Israele e poche miglia di mare da Gaza il mercoledì sera, università bloccate e tensioni il giovedì, sciopero generale “improvvisato” il venerdì: le conseguenze italiane della vicenda delle navi impegnate nello “sfondamento” del blocco navale israeliano sono tante ma ancora non del tutto chiarite, con la politica che si divide ulteriormente specie dopo l’annuncio della Cgil (assieme ad altri sindacati) dello sciopero al grido “blocchiamo tutto” per la giornata di domani.
Intervenuta per una breve dichiarazione pubblica da Copenaghen, dove è impegnata per un vertice informale prima del Consiglio UE, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto rilasciare alcuni concetti molto netti sulla vicenda che già negli scorsi giorni l’aveva vista proporre appoggio militare in mare con le fregate della Marina italiana, assieme però alla considerazione sull’irresponsabilità nel voler continuare ad insistere violando un blocco navale straniero.

La Premier prima sottolinea dell’impegno che l’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri sta svolgendo per il rientro pacifico di tutti i 22 italiani fermati e arrestati ieri sera dopo il blocco sulle navi Flotilla, poi spiega di essere in contatto anche con i vari avvocati delle singole persone fatta sbarcare dall’IDF israeliana. Il concetto politico però rimane e così Meloni denuncia: «tutto questo non porti alcun beneficio al popolo della Palestina». In compenso però, riflette la leader FdI, se i bambini di Gaza non avranno alcun aiuto dal caos Flotilla, ci saranno «molti disagi veri al popolo italiano», facendo riferimento allo sciopero generale indetto per il 3 ottobre 2025.

Meloni snocciola l’impegno continuo dello Stato italiano per aiutare e sostenere la popolazione palestinese, dai corridoi per il rientro di malati e bambini, fino agli aiuti concreti agli ospedali rimasti nella Striscia: invece ora con lo stop Flotilla, «vedremo diversi disagi in Italia per una questione che poco c’entra con la vicenda palestinese». L’attacco è diretto contro i sindacati che nuovamente hanno imposto uno sciopero (senza preavviso e con il rischio di precettazione) di venerdì, “tradizionale” giorno scelto dalle varie sigle: «se la reputavano così importante questa vicenda non scioperavano di venerdì», dato che «il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme».
Flotilla: il mio commento alla stampa di poco fa pic.twitter.com/3yh44E4oDa
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 2, 2025
IL RESOCONTO DELLA FARNESINA E L’APPELLO DEL MINISTRO CROSETTO
Nel suo intervento alla Camera dei Deputati questa mattina, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha informato il Parlamento sullo stato dell’arte di quanto avvenuto ieri sera nelle acque vicine a Gaza, oltre all’attesa e il sostegno per l piano di pace offerto da Trump sulla tregua in Medio Oriente. Sono al momento 22 gli italiani fermati da Israele che si trovavano a bordo della Flotilla, spiega il titolare della Farnesina, confermando l’ottimale stato di salute e gli zero scontri avvenuti durante lo sbarco forzato.

Già da domani sono previsti i primi aerei verso l’Italia, sottolinea Tajani, partendo dal porto di Ashdod e con voli charter verso l’Europa: per chi però dovesse rifiutare l’espulsione immediata da Israele, allora occorrerà attendere il provvedimento della magistratura di Tel Aviv entro le 72 ore per legge. Il Ministro però ravvisa come avanti ad ogni sforzo e appello al buon senso in questi giorni, giunto anche dal Quirinale, non v’è stato alcun tipo di ascolto da chi si trovava a bordo delle barche Flotilla, «ogni appello è stato ignorato».
Ancora più netto il Ministro della Difesa Guido Crsoetto, che pure ha sostenuto fino all’ultimo il tentativo di riportare pacificamente indietro gli italiani presenti a bordo delle navi: con un lungo scritto su X, il titolare delle forze armate sottolinea come dire “tutto brucia” in Italia non ha alcun senso e non aiuta minimamente la popolazione di Gaza.
«Bruciare tutto, fermare tutto, spaventare tutti, non serve a nessuno e fa e farà solo del male a tutti gli italiani»: davvero, conclude Crosetto, qualcuno può pensare che bloccare il Paese servirà a cambiare qualcosa nella complessa guerra in Medio Oriente? E soprattutto, la solidarietà con Gaza «si fa lavorando per spegnere il fuoco a Gaza e non certo per appiccarlo nelle città italiane».
Le persone serie e responsabili dovrebbero lavorare, come cerca di fare ogni giorno il governo italiano, per fermare le violenze, la guerra, la fame a Gaza e per rendere concreto, sicuro e stabile il piano di pace per Gaza, la Palestina, l’intero Medio Oriente. Ognuno,…
— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) October 2, 2025
SCHLEIN E CAMPO LARGO CONTRO LO STOP DELLA FLOTILLA. INTANTO SI PREPARA IL MAXI SCIOPERO CON UNIVERSITÀ OCCUPATE E RISCHI NUOVI SCONTRI
Nel suo intervento dalla Danimarca la Premier Meloni ha stigmatizzato la maggior parte delle opposizioni per non aver sottoscritto un’unica mozione del Parlamento per appoggiare e sostenere il piano di pace proposto dagli Stati Uniti e accettato da quasi tutti i Paesi arabi in Medio Oriente: tranne Azione e Italia Viva che hanno accettato l’invito del Governo, da Pd, M5s e AVS non è giunto il medesimo “scatto” e il tutto coincide con le polemiche sulla Flotilla.

«L’abbordaggio da parte dell’esercito israeliano è illegale, l’UE non dovrebbe tollerarlo», ha detto Elly Schlein esponendosi per la prima volta questa settimana sulla vicenda Flotilla, dopo che è rimasta in silenzio a seguito dell’appello del Presidente della Repubblica Mattarella proprio per far desistere i militanti sulle barche a forzare il blocco navale. La leader Dem si limita invece a sostenere la necessità di aprire un corridoio umanitario permanente verso Gaza, sostenendo la missione della Flotilla che viene considerata da Schlein come pacifica e puramente umanitaria.
Sulla stessa linea Conte, Fratoianni e Bonelli, con i leader di AVS che attaccano il Governo Meloni per non aver voluto sostenere le navi della Global Sumud anche oltre il limite imposto dallo Stato di Israele. Tensione politica che ben presto potrebbe ulteriormente innalzarsi visto lo sciopero di domani e le profonde occupazioni in scuole e università praticamente in tutte le principali città del Paese: dalla Statale di Milano a Bologna, fino a Napoli e alla Sapienza di Roma, tutte al grido di “blocchiamo tutto” e alcuni anche facendo risuonare l’appello della Global Sumud per Gaza, «bruciamo tutto».
