Dopo la fallita mediazione da parte di Crosetto, anche Mattarella si appella alla Flotilla chiedendo la consegna degli aiuti al Patriaca di Gerusalemme

Sembra destinato a proseguire imperterrito il viaggio della Global Sumud Flotilla che da diverse settimane a queste parte ha preso il largo dalla Spagna per dirigersi verso Gaza con l’obiettivo ultimo di consegnare aiuti umanitari al popolo palestinese e denunciare la reale situazione all’interno della Striscia sotto gli attacchi da parte di Israele: una missione che ha attirato ampio intesse da ogni angolo del mondo, tanto che – mentre il gruppo principale si trova al largo di Creta – altre navi stanno per salpare alla rotta della Flotilla e, soprattutto, di Gaza.



Resta, comunque, altissima la tensione a bordo della Flotilla, recentemente vittima di un attacco riconducibile a Israele che ha rischiato di affondare diverse navi che stanno partecipando alla missione: in seguito a questo attacco – non a caso – il ministro italiano della Difesa Guido Crosetto ha inviato a supporto degli equipaggi italiani la fregata militare Fasan, alla quale si è sostituita poco dopo la Alpino; mentre lo stesso ha fatto il governo spagnolo inviando la nave Furor.



Le navi militare italiane e spagnole – è stato chiarito dai rispettivi governi – avranno solamente il compito di assistere la Flotilla in seguito a eventuali attacchi nei quali potrebbero restare feriti i cittadini italiani, spagnoli e belgi: in nessun caso le due navi militari ingaggeranno battaglia, né abbatteranno gli attacchi da parte di Israele; così come un volta giunti in acque israeliane abbandoneranno la Flotilla al suo destino per evitare incidenti diplomatici.

Mattarella si appella alla Flotilla: “Non mettete in pericolo la missione, consegnate gli aiuti al Patriarca di Gerusalemme”

Tornando al presente, con la Flotilla attualmente ferma a Creta per accogliere altre navi che si uniranno al viaggio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un appello alla delegazione italiana: secondo il Capo di Stato, infatti, per quanto sia importante denunciare quanto il “valore della vita umana” sia “gravemente calpestato” a Gaza, ancor più importante dovrebbe essere l’obbiettivo di “far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza”.



Una donna sventola una bandiera palestinese a sostegno della Global Sumud Flotilla nel porto di Sidi Bou Said, Tunisia (Foto 2025 Ansa EPA/MOHAMED MESSARA)

Per questo, Mattarella invita la Flotilla ad accettare “la disponibilità [del] Patriarcato Latino di Gerusalemme” a farsi carico degli aiuti umanitari che si trovano a bordo delle navi per farli arrivare in totale sicurezza “a bambini, donne e uomini di Gaza”, evitando così che l’importante missione navale finisca (come quasi certamente accadrà) per trasformarsi in una carneficina di civili da pare del governo israeliano.

Netta e in linea con quanto detto pochi giorni fa dopo il similare appello da parte del ministro Crosetto, però, la posizione di Flotilla Italia che in una dichiarazione ufficiale ha respinto l’appello di Mattarella sottolineando che pur essendo disposti a “valutare delle mediazioni” non intendono in nessun caso “cambiare rotta”: se così fosse, secondo gli attivisti sarebbe come “ammettere che si lascia operare un governo in modo illegale”; chiedendo – piuttosto – che si faccia “rispettare il diritto internazionale“.