Fontana, mozione sfiducia da opposizioni/ Ma +Europa e Italia Viva non firmano
Fontana, mozione sfiducia da opposizioni: firmata da 29 consiglieri, ma non +Europa e Italia Viva. Verrà discussa a settembre e, se approvata, farebbe cadere la giunta regionale lombarda
Mozione di sfiducia per Attilio Fontana. Arriva dai principali gruppi di opposizione in Regione Lombardia, che si sono compattati contro il governatore. A firmarla 29 consiglieri di Pd, M5s, Lombardi Civici Europeisti e Azione. Non ci sono Patrizia Baffi di Italia Viva e Michele Usuelli di +Europa. Il testo sarà discusso alla prima seduta del consiglio regionale al Pirellone, quindi a settembre. In una nota i gruppi accusano Fontana di “incapacità amministrativa” con cui ha gestito l’emergenza coronavirus, evidenziano “le allarmanti sottovalutazioni del rischio” e gli imputano l’adozione insieme alla giunta regionale “di atti e provvedimenti del tutto inefficaci a fronteggiare la grave emergenza in atto”. Ma lo accusano anche di “mancanza di trasparenza” e non mancano di sottolineare “le bugie in merito alla vicenda della fornitura di camici da parte di un’azienda riconducibile a suoi familiari”. Per tutti questi motivi i 29 consiglieri denunciano la “perdita di credibilità della Regione stessa a causa della rottura del rapporto di fiducia tra il suo presidente e i cittadini”.
PRONTA MOZIONE DI SFIDUCIA PER ATTILIO FONTANA
La mozione di sfiducia, se approvata, provocherebbe la caduta della giunta regionale lombarda e di conseguenza il ritorno al voto. Il documento sarà depositato nelle prossime settimane, così da essere discusso nella prima seduta utile del consiglio regionale, i cui lavori ripartiranno nei primi giorni di settembre. Nei giorni scorsi Fabio Pizzul, capogruppo del Pd nella Regione Lombardia, aveva definito Attilio Fontana “un presidente debole e a fine corsa”. In merito alle parole del governatore lombardo sul caso camici, per il quale è indagato aveva aggiunto che sono servite solo “a difendere se stesso senza dare risposte e garanzie ai lombardi”. Invece, in merito alla mozione di sfiducia annunciata dal Movimento 5 Stelle aveva spiegato che dovevano valutare, ma precisando che l’obiettivo resta quello di “far cadere e mandare a casa questa giunta”. I dem volevano riflettere sullo strumento più efficace, visto che “il rischio di una mozione immediata è che si ricompatti la maggioranza, piuttosto che far cadere Fontana”. Poi la retromarcia.
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