Intervista a Roberto Formigoni per la nascita del nuovo Movimento per un'Italia Migliore: “il MIM tra sussidiarietà, formazione lavoro e valori cristiani”

Non un partitoce ne sono troppi»), ma un vero movimento politico per affermare oggi la centralità della sussidiarietà e della cultura cristiana liberale: nasce così il Movimento per un’Italia Migliore, il “MIM”, con presidente onorario Roberto Formigoni. Mentre tutti parlano di un “ritorno in politica” per l’ex Presidente di Regione Lombardia, l’impressione che si evince sentendolo presentare l’ambiziosa proposta politica è che in realtà da quella “politica” non ne sia mai uscito.



Quel «interesse per la politica», chiarisce lo stesso Formigoni ai microfoni de “Il Sussidiario.net”, non l’ha mai abbandonato: dal Movimento Popolare 50 anni esatti fa, al nuovo Movimento per un’Italia Migliore, con la politica e il lavoro al centro dell’iniziativa che starà dentro i contorni definiti del Centrodestra ma che si propone di presentare nuove proposte su scuola, immigrazione, mondo del lavoro e formazione. Tutto sempre rimanendo un appassionato dell’agire politico nella concezione che Don Luigi Giussani, San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI intendevano: «la politica è la forma più alta di carità».



Roberto Formigoni, ex Presidente Regione Lombardia (ANSA, Riccardo Antimiani)

Presidente Formigoni, si può dire che dalla politica non è mai davvero uscito?

Non sono mai uscito dall’interesse per la politica fin da quando sono stato conquistato a 25 anni anche grazie all’esperienza di Comunione e Liberazione. Continuo a studiare la politica, ad approfondire la politica sia nazionale sia internazionale e soprattutto in questi ultimi anni ad approfondire gli aspetti della politica economica.

Quale offerta effettiva, culturale e sociale può dare questo nuovo movimento politico con lei come Presidente?



Il MIM nasce da una storia di oltre 10 anni, da realtà impegnate nel mondo del lavoro (Esaarco ed Efei, ndr): pensi che l’Efei conta 654mila aziende censite al Ministero dell’Interno.

Lavoro e non solo…

Esatto, parte dall’interesse e le proposte sul mondo del lavoro, dalle morti che avvengono ogni giorno fino alla formazione al lavoro da proporre come programma obbligatorio nelle scuole elementari. Bisogna far capire cos’è il lavoro e come si integra con tutti gli elementi della società.

Quali proposte sono già state presentate dal Movimento per un’Italia Migliore?

Di recente abbiamo firmato un accordo con il governo della Tunisia e il Viminale per la fondazione di due scuole di formazione al lavoro per i ragazzi tunisini. Insegnamento della lingua italiana e cultura del nostro Paese, con formazione secondo le richieste che abbiamo dalle nostre aziende in modo che una volta finita la formazione non prendano un barcone rischiando la vita nella attraversata del Mediterraneo, ma prendano un aereo verso l’Italia e inizino a lavorare nelle imprese. Lavoratori stranieri che vengono subito integrati e possono lavorare secondo le esigenze dei vari territori regionali.

Quali altre proposte presenterete con il vostro Movimento?

Da quando mi hanno contattato 4 anni fa, abbiamo cominciato a formulare proposte con la formula del consulente. Con proposte di società civile, sanità, formazione ed educazione abbiano dato vita ad un vero movimento politico. Di partiti ce ne sono già tanti, noi puntiamo a fare proposte concrete nell’alveo del Centrodestra.

Nello Statuto si leggono, tra gli altri, il rispetto dei principi come “dignità della persona”, “centralità della famiglia naturale”, sussidiarietà, giustizia sociale e libertà responsabile. In pratica è il programma del prossimo Centrodestra?

Il movimento si colloca nel perimetro culturale politico del centro-vesta democratico. Abbiamo un’identità precisa e vogliamo promuovere un’azione politica orientata alla tutela delle radici culturali dell’Europa, alla valorizzazione al rafforzamento della coesione nazionale a sostegno di una società libera, giusta e pluralista. Promuoviamo la partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica con i principi dell’economia liberale, con la tutela della proprietà privata e la libera concorrenza, ma anche il pluralismo educativo. Siamo dentro una visione cristiana e tradizionale per la libertà di educazione e la libera iniziativa di impresa.

A livello pratico come si comporterà il Movimento di Formigoni nel Centrodestra politico?

Svolgiamo delle attività di studio, teniamo dei convegni, ci confrontiamo con altri, avanziamo delle proposte. Ecco, da quando ci siamo fondati, un mese fa, vogliamo avanzare queste proposte al dibattito più ampio.

Esclude del tutto la possibilità di avere candidati in politica con il MIM?

Già ora aderiscono consiglieri comunali e regionali, e non ne escludo altri a titolo personale. Il MIM non sarà mai un partito e non vi saranno candidati con una lista MIM, ma nessuna preclusione a candidarsi nei vari partiti del Centrodestra.

Un prossima proposta concreta…

Vogliamo introdurre la formazione al lavoro nei programmi scolastici e poi avanziamo il pluralismo educativo. La sussidiarietà è il riconoscimento del fatto che il diritto/dovere di educare spetta ai genitori e non allo Stato. Una proposta immediata? Libertà assoluta per le scuole paritarie e poi reimpostare la collaborazione tra pubblico e privato nella Sanità, come era in Regione Lombardia.

Non è un partito ma è comunque fare politica: cosa la fa rimanere “in sella” dopo tutto il caos delle vicende giudiziarie precedenti?

Non sono mai stato abbandonato dagli amici, hanno sempre creduto nella mia innocenza e non mi hanno mai abbandonato: ore cammino per le strade di Milano e la gente mi ferma per parlarmi, esprimermi la loro fiducia e solidarietà, parlandomi di come funzionava bene la “mia” Lombardia. Questa è una spinta fortissima, perché vedere che l’opera che faccio ancora, l’opera che ho fatto è ricordata, è valorizzata e stimata. Vogliamo discutere, vogliamo confrontarci e fare proposte: siamo aperti agli altri che magari possono fare altre proposte migliori.

Ma un pensierino a “Formigoni sindaco di Milano” lo ha fatto, lo ammetta…

Nei prossimi due anni ci saranno le Elezioni Comunali, le Regionali in Lombardia e il voto nazionale. Io dico che ora non mi sto preparando a nessun rientro nella politica politicante, ma non escludo nulla. “Mai dire mai”, non escludo nel futuro ma ora sto pensando alle proposte con il MIM.

Presidente Formigoni, dopo il giro di boa della legislatura, come giudica l’esperienza del Governo Meloni?

Ho molta stima della Meloni e dei suoi alleati di Governo. Pur con limiti ed errori, stanno guidando l’Italia nella giusta direzione. Il programma di riforme è tutto giusto, dalla giustizia alla fondamentale riforma dell’Autonomia differenziata: apprezzo che cerchino di ridurre al minimo la polemica. Molto bene il Ministro Nordio, sta cercando di dare agli italiani un sistema di giustizia che faccia fare a tutti un passo in avanti, una marcia in più.

Dazi, violenze, guerre che non finiscono: Papa Leone XIV richiama alla pace fraterna, cosa può fare concretamente l’Italia in questo contesto?

Cominciamo a dire grazie al Papa perché in un’epoca in cui la pace sempre impossibile dal Medio Oriente all’Ucraina, per fortuna c’è un con la sua autorevolezza che non demorde e non si stanca, non perde la fiducia perché confida nel Padre eterno da cui viene la pace. La pace è un dono e può essere costruita con la collaborazione umana di tutti.

Nel dramma in Medio Oriente e a Gaza qualcosa inizia a smuoversi…

Il Governo Meloni fa il possibile anche perché è molto ascoltato in Medio Oriente visto il suo ruolo prominente sul Mediterraneo: ha dato la solidarietà a Israele quando è stato aggredito da Hamas in quella maniera feroce, ma inizia a criticare la gestione della guerra a Gaza, anzi potrebbero essere più coraggiosi nel denunciare le violenze barbare che il popolo palestinese sta subendo. Non possiamo essere noi a proporci come mediatori, però possiamo essere quelli che dicono delle verità, a volte magari scomode, e insistono a chiedere che ci sia il rispetto integrale della vita dell’uomo.