Continua a crescere vertiginosamente il numero di sfollati in provincia di Lecco, dopo l’ondata di maltempo che ha provocato la frana di Casargo nel pomeriggio di ieri. Il fiume di fango, sassi e detriti che ha letteralmente travolto il paese, sommergendo auto e allagando edifici, come riferisce Agi.it ha portato a far sfollare dalle proprie abitazioni 200 persone, numero destinato a salire ancora. La frazione di Codesino appare la più colpita dal forte nubifragio. Gli abitanti coinvolti sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni e sono stati ospitati nell’istituto alberghiero. Intanto il lavoro dei Vigili del fuoco per liberare la strada Sp67 che da Taceno conduce a Premana prosegue senza sosta. La situazione meteo, tuttavia, resta ancora allarmante con nuove precipitazioni attese nelle prossime ore. Secondo quanto riferisce Il Giornale nell’edizione online, anche alla luce dell’attuale condizione nel Lecchese, la Regione Lombardia sarebbe pronta a chiedere lo stato di emergenza. A dirlo è il presidente Attilio Fontana ma anche Pietro Foroni, assessore al Territorio e Protezione civile della Lombardia ha detto: “Chiederemo lo stato d’emergenza quanto prima e l’integrazione dei fondi del Dipartimento della Protezione civile dal momento che le zone colpite sono le stesse. Regione Lombardia si sta già attivando per le prime opere di ripristino in somma urgenza”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“CHIESTO STATO CALAMITÀ”
Prosegue senza sosta il lavoro di vigili del fuoco e soccorso alpino per ripristinare la normalità dopo la frana di Casargo, con il territorio lecchese colpito da un violento nubifragio nelle scorse ore. Il numero degli sfollati è salito da 80 a 146, con il sindaco Antonio Pasquini che si è detto pronto a chiedere lo stato di calamità: «La situazione è sotto controllo ma l’allerta rimane alta», le sue parole ai microfoni dell’Adnkronos. Come riportano i colleghi di Lecco Today, è arrivato il commento anche del governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana: «Ho contattato il sindaco di Casargo, Antonio Pasquini, e gli ho espresso la solidarietà e la vicinanza di Regione Lombardia. Gli ho anche comunicato che gli uffici regionali e i volontari di Protezione civile sono al lavoro per riportare la situazione al più presto alla normalità». Attese novità a stretto giro di posta sulla situazione a Casargo e dintorni. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FRANA CASARGO, 80 PERSONE SFOLLATE
Frana Casargo, il maltempo ha colpito l’Alta Valvassina e sono stati registrati ingenti danni a Lecco e provincia. Un’alluvione iniziata ieri pomeriggio, martedì 6 agosto 2019, e che si è protratta per diverse ore: come riportato dai colleghi de Il Giorno, una fiumana di fango e detriti ha invaso Casargo, sommergendo circa venti auto e allagando abitazioni. Ottanta persone sono state sfollate, attualmente sono ospiti della scuola alberghiera, e ci sono importanti disagi per il traffico: oltre ad aver distrutto parecchi muri, la fiumana ha bloccato completamente la Sp 67 all’altezza di Premana. Impiegate numerose squadre dei vigili del fuoco, assistite dal soccorso alpino e dalla Protezione civile. Per fortuna non sono stati registrati feriti e nessuno manca all’appello: solo un pensionato è stato ricoverato in ospedale per un malore.
FRANA CASARGO, DANNI INGENTI
Dopo l’uragano che si è scagliato ieri su Bolzano, il maltempo si è abbattuto su Lecco: la zona più colpita è quella di Codesino, ricordiamo che si tratta della seconda alluvione nel giro di appena una settimana. Intervenuto ai microfoni de Il Giorno, il viceprefetto vicario Gennaro Terrusi ha spiegato: «Nessuno è rimasto ferito e non ci sono dispersi, ci sono solo danni, compresi a molte auto. Alcune strade sono interrotte ma non ci sono aree isolate. La situazione è sotto controllo». Intervenuto a Lecco Notizie, il sindaco di Cardola Matteo Manzoni ha ammonito: «La situazione a Casargo è drammatica, più di quanto accaduto l’ultima volta, al momento non ho notizie di feriti ma sul posto ci sono diversi mezzi di soccorso». Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore, con l’attenzione delle forze di sicurezza volta sui centri dell’alto ramo lecchese del Lago di Como, già nel recente passato colpiti dal maltempo.