Francia, scontri e disordini dopo la vittoria del PSG in Champions League: 559 arresti, 2 morti e oltre 200 feriti in diverse città
Nel corso della notte, tutta la Francia è stata attraversata da una serie di disordini scoppiati durante i festeggiamenti per la vittoria del Paris Saint-Germain nella finale di Champions League contro l’Inter, e a Parigi, in particolare lungo gli Champs-Élysées e nelle zone vicine, migliaia di tifosi si erano radunati già prima del fischio finale, ma la situazione è sfuggita di mano poco dopo il primo gol del PSG; la polizia ha reagito al lancio di petardi, razzi e oggetti contundenti con gas lacrimogeni, granate stordenti e camion dotati di idranti, nel tentativo di disperdere i gruppi più aggressivi e contenere la tensione.
Il bilancio totale parla di 559 persone fermate in tutto il Paese, con almeno 216 di questi fermi trasformati in arresti, oltre 200 feriti – tra manifestanti e agenti – e due morti, un ragazzo accoltellato a Dax e una donna morta a Parigi in un incidente stradale avvenuto durante i caroselli; in diversi punti della capitale sono state incendiate automobili, erette barricate e lanciate granate artigianali, mentre a Porte de Saint-Cloud alcuni gruppi hanno provato a invadere la tangenziale, venendo però respinti.
Nelle vicinanze del Parco dei Principi si sono formati altri blocchi stradali, e in Place de l’Étoile la polizia ha dovuto proteggere l’Arco di Trionfo con idranti e gas urticanti, per evitare che venisse preso d’assalto da più di migliaia di tifosi presenti.
Francia, disordini a Grenoble e Pau dopo la finale: auto sulla folla e atti vandalici
Anche in altre città della Francia non sono mancati episodi problematici legati ai festeggiamenti per la Champions League, e a Grenoble, nel sud-est, un’auto ha investito la folla nel centro della città ferendo quattro membri della stessa famiglia – due ragazzi di 17 anni e due donne – una delle quali è stata ricoverata in gravi condizioni; e secondo quanto emerge dalle ricostruzioni, il conducente avrebbe perso il controllo dell’auto nel tentativo di fuggire dalla zona, temendo un possibile linciaggio, e dopo l’incidente avrebbe abbandonato il mezzo per essere poi fermato dalla polizia poco dopo.
I disordini si sono verificati anche a Pau, nei Pirenei, dove una cinquantina di tifosi ha assaltato mezzi pubblici, vetrine di negozi e alcune scuole, provocando danni in vari quartieri anche se, nella previsione di episodi del genere, era stato predisposto un massiccio schieramento di forze dell’ordine (oltre 5.400 tra agenti e gendarmi sono stati mobilitati nelle principali città – tra cui Parigi, Lione, Marsiglia e Bordeaux – per garantire la sicurezza e prevenire il caos).
Il ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, ha condannato quanto accaduto, definendo gli autori delle violenze come responsabili di atti barbari, e ha richiesto una risposta chiara e ferma da parte degli organi di polizia, ribadendo la necessità di proteggere i cittadini e l’ordine pubblico.